Merate, bollettini parrocchiali digitali/12 anno 1918: donne nel mirino, quanti cm di gambe e braccia si possono esporre?

Ed eccoci all'anno X del Bollettino parrocchiale di Merate. Siamo nel 1918, ultimo anno del conflitto mondiale.

 

Il meteo di novembre non riserva sorprese: max 13° - minima o° - media 6° - 15 giorni sereni, 2 di pioggia con caduta scarsissima, 20 mm.

Come ogni inizio anno l'editoriale è dedicato proprio all'anniversario del Bollettino con un incipit da "memento mori": "Sono ancora io, il Bollettino, che vengo a voi portato da quell'onda misteriosa che si chiama il tempo, io che vi domando umilmente di accogliermi".

La memoria storica è dedicata a Federico Sala cui si attribuiscono i meriti di aver difeso il patrio collegio, i due mandamenti di Brivio e Missaglia con le preture, aver illuminato Merate, insomma come sta scritto sulla tomba, non v'è opera benefica che non abbia visto la presenza di Federico Sala.

Resistere, resistere, resistere nella versione anni '90 del procuratore Borrelli, aveva un precedente anche se meno illustre: il "resistiamo" dell'on. Antonio Baslini: Dio, patria, famiglia, obbedienza.

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FEBBRAIO 1918

Pioggia scarsa anche a dicembre, 35 mm con 2 soli giorni di neve, 14 misti e 7 coperti con temperatura max di 8° - min. - 6° - media 1°.

Quarantore e Penitenza sono i temi centrali. Nominatelo . . . .Dio è l'argomento di riflessione.

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Una pagina è dedicata alle Donne italiane con incitamenti che sembrano gettare le premesse degli anni che verranno: "Donne Italiane, siamo incrollabili nella resistenza; siamo attive nell'apostolato; siamo ardenti nella preghiera fervida. La Patria ce lo domanda, Iddio la vuole".

 

MARZO 1918

Il tema centrale è naturalmente dedicato a San Giuseppe. La riflessione ha come titolo Amare tutti, odiare nessuno e ricorda che alcune donne francesi nonostante la guerra avevano ricoperto di fiori una fossa comune piena di soldati tedeschi.

Il memento del mese è suggestivo: "il filo della vita si assottiglierebbe se non fosse bagnato da qualche lagrima".

Continua anche la battaglia contro riviste, giornali e libri non di stretta osservanza cattolica: "Se certi giornali e certi libri potessero parlare rivelerebbero cose spaventose sull'apostolato di pervertimento che hanno esercitato sulle anime".

 

APRILE 1918

Il mese di riferimento meteo è febbraio con ancora scarsa piovosità, appena 14 mm , temperature anomale, massima + 22° - minima - 5.5° - media 5°; 15 giorni sereni e solo 2 coperti con uno di pioggia e uno di neve.

Tema del mese la Pasqua, con l'editoriale Buona Pasqua a tutti.

Le memorie ancora sulla famiglia Sala, in particolare su Federico di cui l'articolista decanta le doti morali e l'attitudine alla scienza.

 

MAGGIO 1918

Il tema del mese è Maria, quattro pagine dedicate al culto della Madonna, poi ancora Federico Sala, evidentemente molto caro al cronista storico che ricama sulle straordinarie doti del personaggio deceduto nel 1862.

Un numero molto "religioso" con altre pagine dedicate al calvario di Cristo.


GIUGNO1918

La copertina è dedicata al mese del sacro Cuore di Gesù.

Il dovere nell'ora che volge è la riflessione patriottica

 

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Le memorie storiche di Merate ci raccontano dei rettori del Collegio.

 

Da non perdere assolutamente la rampogna sul ballo con un titolo inequivocabile "Signorine, attente". Bellissimo.

 

LUGLIO 1918

La riflessione del mese è titolata: "La religione nell'attuale momento". In realtà le pagine sono intinte di pruriginosa caccia al costume femminile tanto da arrivare a auspicare che il Governo emani una legge per regolare i centimetri di gambe e di braccia che si possono esporre al pubblico. Con simili precedenti è naturale che l'Italia resti sempre indietro sui grandi temi sociali, primo fra tutti il fine vita. Leggete.

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Al termine della lettura un'occhiata a internet cercando la storia dei papi più dissoluti. Magari qualche autocritica oltre alla caccia alle streghe che, ovviamente, sono sempre femmine.

Ma non satollo di questa caccia il Bollettino di luglio - forse il caldo aveva suscitato pruriti difficili da contenere - dedica altre pagine alla donna. Già il titolo la dice lunga "La ritiratezza".

ECCO

 

AGOSTO 1918

Il tema religioso del mese è dedicato all'Assunzione di Maria in Cielo e racconta il perché Gesù la lasciò ancora molti anni sulla terra.

Le memorie storiche sono ancora indirizzate alla ricerca dei rettori che hanno fatto grande il Collegio dal 1827 sino al 1853.

La statistica parrocchiale - di cui ci siamo un po' dimenticati - è del mese di luglio: 2 battezzati - 8 decessi di adulti - 7 decessi di infanti.

 

OTTOBRE 1918

Manca il Bollettino di settembre per cui andiamo subito a quello del mese di ottobre il cui report meteo non è più aggiornato da febbraio. Ottobre è il mese del Rosario al quale sono dedicate le prime cinque pagine. Come sempre ci sono le anticipazioni dei pensieri Evangelici della domenica. Le memorie storiche riguardano le "feste e le costumanze religiose". Qui si ricorda di un tale conte Corio che portò le reliquie di Sant'Apollonia e San Rocco, prima custodite dai padri Cappuccini presso il convento di San Rocco e poi nella Prepositurale. Soppresso il convento nel 1810 fu padre Bernardino Albani da Merate, guardiano, a ritirarle e poi a consegnarle al prevosto Vanalli che cominciò a celebrare la festa di Santa Apollonia in parrocchia a cui nel 1843 si aggiunsero le sante Quarantore nei 10 e 11 febbraio. La celebrazione di San Rocco, cui i meratesi avevano promesso di onorare ogni anno in ricordo della terribile pestilenza e di San Sebastiano andarono un po' in disuso fino al 1855 quando scoppiò, facendo strage, il morbo asiatico, cioè il colera.

 

NOVEMBRE 1918

Il Bollettino apre con la festa di tutti i Santi e la festa dei Morti. Poi l'anticipazione dei pensieri evangelici della domenica e l'invito alla "buona lettura".

Continua la campagna di moralizzazione, questa volta con la richiesta di applicare su tutti i mezzi di trasporto, oltre a vietato fumare anche vietato bestemmiare.

 

DICEMBRE 1918

I temi religiosi come ogni anno sono l'Immacolata e il Santo Natale. Pur senza troppa enfasi le pagg. 4 e 5 sono dedicate alla vittoria nella grande guerra.

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Finalmente un articoletto dalla parte delle donne, quanto meno delle mogli. Da leggere.

La pagina 13 ricorda altri due meratesi caduti al fronte, Angelo Rigoni e Angelo Rota.



12/continua

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