Lomagna: la sindaca conferma i contatti per la padel arena all'area ex Jucker, ''una buona notizia''

La sindaca Cristina Citterio conferma l’intenzione di un privato a realizzare una grande struttura per il padel all’interno dell’area ex Jucker. “In data 20 giugno ho avuto un colloquio informale con i possibili futuri inquilini che hanno espresso la volontà di adibire l’area di loro interesse a centro sportivo avente come attività principale il padel” ha informato il primo cittadino rispondendo all’interpellanza depositata dal gruppo di minoranza Uniti per Lomagna [clicca QUI]. Come abbiamo anticipato, l’interesse di un’impresa spagnola sarebbe di occupare ben 7 mila mq.



È stato poi dichiarato che al momento non è stata formulata alcuna richiesta ufficiale di cambio di destinazione d’uso del capannone industriale. Quanto alla verifica delle condizioni di sicurezza dell’attuale struttura, Citterio ha risposto: “Quando e se verrà presentata la SCIA produttiva per l’inizio dell’attività il titolare dovrà dichiarare il rispetto di tutto quanto previsto dalla normativa vigente”. Uniti per Lomagna, che aveva fatto del procedimento di affidamento del centro sportivo di via Carducci una battaglia politica, ora si è assurto a paladino della nuova gestione. Ha chiesto perciò un commento soggettivo all’ipotesi di duplicare un’attività che, a fatica, è stata avviata al centro comunale. “Più che ritenerlo auspicabile io – ha risposto in un primo momento la sindaca – bisogna riferirsi agli strumenti programmatori che il Consiglio comunale ha approvato”.

Come avevamo descritto, la sindaca ha confermato che il PGT ammette i servizi sportivi come possibile destinazione del comparto. “Ad oggi, non conoscendo nel dettaglio l’entità e la tipologia dell’intervento non credo sia possibile a nessuno avere dei pareri pro o contro. L’unica cosa sicura è che l’utilizzo, compatibile con quanto previsto dal PGT, di un’area dismessa alle porte del paese possa essere una buona notizia”. Quanto al rapporto di concorrenza con il centro sportivo comunale, gestito da un’associazione temporanea d’impresa, Citterio ha ammesso che potrebbe causare delle difficoltà al più piccolo dei due operatori, dunque al centro di via Carducci. Ha riconosciuto che “la Pubblica Amministrazione non può tutelare un’attività privata rispetto ad un’altra, anche se una delle due ha in concessione una struttura pubblica”.
“Penso che ognuno un pensiero possa averlo avuto su questa notizia, io ne sono rimasto basito” ha ribattuto caustico Mauro Sala, capogruppo all’opposizione.


Il capogruppo di minoranza Mauro Sala
Di urbanistica si è continuato a parlare in Consiglio comunale per un’altra interpellanza di Uniti per Lomagna sull’avvio della procedura di Variante al PGT. Fino al 7 luglio l’amministrazione può accogliere suggerimenti o proposte da parte di chiunque volesse, prima dell’affidamento dell’incarico all’estensore del Piano. Citterio ha confermato che nel corso dell’iter che porterà all’approvazione dello strumento urbanistico si terranno delle assemblee pubbliche come previsto dalla normativa.


Il vice sindaco Stefano Fumagalli
Un incrocio poi tra edilizia privata e patrimonio pubblico c’è stato in aula nel punto sulla cessione al Comune delle aree private, in seguito ad una convenzione stipulata nel lontano 2003 con una ditta edile ora in liquidazione. Annosa la questione dell’area ex Verma, in via Magenta, che comprende lo spiazzo fuori dal bar e anche una parte del piazzale Ezio Citterio, con il collaudo delle opere compensative avvenuto di recente. La delibera è passata in Consiglio comunale in quanto rispetto alla convenzione mancava una sorta di presa d’atto consiliare su una permuta. Il consigliere Sala ha incalzato il vice sindaco Stefano Fumagalli per conoscere i motivi di un tale ritardo. L’ex sindaco ha ripercorso a grandi linee alcuni passaggi. Ha ricordato che le opere compensative erano terminate nel 2013, ma al momento del sopralluogo per il collaudo nel 2014 erano emerse delle anomalie rispetto al progetto (mattonelle e pali danneggiati). Il collaudo definitivo, ha puntualizzato Fumagalli, è stato nel 2021, dopo che i lavori erano finalmente stati completati nel 2020. “Non so quale possa essere il motivo specifico. Si attendeva il termine dei lavori di sistemazione, che hanno aspettato per farli probabilmente per problemi della società che doveva fare i lavori” ha commentato in poche parole il vice sindaco.



Poco chiari la risposta e soprattutto gli atti portati in Consiglio, per il capogruppo di minoranza Sala, che ha lamentato la difficoltà – o meglio l’impossibilità – a reperire una tavola allegata alla vecchia convenzione approvata nel 2003, che viene più volte citata nel deliberato in approvazione. Per la minoranza sarebbe stata come un voto al buio. Ha poi osservato che la manutenzione delle aree oggetto di cessione – anche dopo il passaggio di proprietà all’Ente comunale – dovrebbero essere in capo al lottizzante, che però è in liquidazione, quindi a un passo dalla chiusura. “Se una ditta è in liquidazione come può in futuro avere ancora la manutenzione di queste aree. È una cosa che stride”.



Si è opposto il vice sindaco: “Non c’è nulla che stride, è una riproposizione di quanto contenuto nella convenzione”. Ha poi aggiunto: “Il fatto che sia in liquidazione non c’entra nulla. Il notaio ha impiegato parecchio tempo da quando è stata collaudata l’opera a recuperare tutte le informazioni per poter stilare la bozza qua in allegato”. Le risposte di Fumagalli non hanno fugato i dubbi della minoranza, Sala ha espressamente detto di non fidarsi del vice sindaco creando qualche piccola scintilla in aula, il consigliere di minoranza Irio Tiezzi ha avuto una défaillance, proponendo di approvare la delibera dopo il definitivo atto notarile, alla fine il gruppo Uniti per Lomagna si è rifiutato di partecipare al voto. Sala ha rimarcato più volte che la manutenzione che spetterebbe alla società in liquidazione non si sa chi l’avrà in carico dopo l’eventuale fallimento della stessa.
M.P.
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