Montevecchia: sport, solidarietà e disabilità in un talk

Durante il Monterock, evento musicale e sportivo montevecchino improntato a sensibilizzare sui diritti umani e ambiente, si sono tenuti alcuni talk, su tematiche specifiche. Sabato 25 sono stati ospitati alcuni ragazzi per parlare di disabilià e sport. In particolare Filippo Carossino e Lorenzo Bassoli della Briantea84, società sportiva paralimpica di Cantù, vincitrice di 6 supercoppe italiane, 8 coppe italia e 9 scudetti, e Marco Veglia e Giorgio Napoli della Bionic People.

Lorenzo Bassoli, Simone Rabuffetti, Filippo Carossino, Marco Veglia e Giorgio Napoli

Sono stati invitati per raccontare le loro storie e come la disabilità abbia impattato nella loro vita e nello sport. Ogni ragazzo, ha spiegato come, a seguito degli episodi che li hanno obbligati all'uso di protesi o della carrozzina, hanno vissuto un periodo di rabbia e sfiducia, cercando spiegazioni senza risposta. Con l'aiuto delle persone più care o di modelli che hanno fatto loro da insegnanti, non hanno perso le speranze, ma hanno iniziato a vivere una nuova vita, fatta di speranza e obiettivi.

In particolare per Filippo e Lorenzo, lo sport ha rappresentato un'ancora di salvezza, un gruppo di persone che non si discrimina ma lotta assieme per vincere e raggiungere traguardi sportivi importanti, come i mondiali con la nazionale o le olimpiadi. "Sono sempre stato un ragazzo ambizioso e dopo aver scoperto la Briantea84, pur non avendo mai giocato a basket, me ne sono innamorato ed ho trovato un nuovo scopo nella vita" ha spiegato Filippo. "Siamo una società di atleti che fanno sport. Non c'è nulla di diverso o di minore negli sportivi con disabilità. La cultura e la società spesso bistrattano gli sport paralimpici, ma anche questi sono caratterizzati da agonismo, impegno, vittorie e sconfitte. Noi facciamo sport, punto. Non abbiamo bisogno dei "bravi lo stesso" perchè "speciali" quando perdiamo, noi giochiamo per vincere come ogni squadra" ha detto con orgoglio Simone Rabuffetti, delegato all'ufficio stampa e social media della Briantea84.

Bionic People, come detto da Giorgio, "nasce da uno sguardo arreso che non avremmo mai voluto vedere". L'associazione punta a far comprendere ai ragazzi, tramite la sensibilizzazione alla disabilità e all'inclusione, come ogni vita sia necessaria da vivere. "Abbattersi è inutile e non migliorerà la nostra situazione. Dobbiamo andare a patti con quel che ci è successo e lottare affinchè possiamo trovare motivazioni nuove. Io dall'incidente ho capito quanto ia importante vivere al massimo, cosa che spesso ci dimentichiamo, o quantomeno non sfruttiamo al pieno delle nostre capacità" ha spiegato Giorgio. "Vogliamo far capire quanto, nella nostra differenza, siamo uguali a tutti. Vogliamo inviare questo messaggio a chi è influenzato dall'idea di diversità, costruita negli anni dalla società, e rispondere alle domande dei curiosi riguardo la nostra condizione. Siamo e vogliamo essere trattati come tutti quanti" ha concluso Marco.

M.Pen.
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