Lomagna: sull'area ex Jucker una grande arena per il padel? La minoranza ''interroga''
Da quanto ci pare capire non sarebbe nemmeno necessaria una modifica dello strumento urbanistico. Lo spettro delle funzioni insediabili è assai ampio. Ad eccezione della residenza propriamente detta e delle grandi strutture di vendita (il massimo ammessibile è una superficie di 600 mq per una media struttura per il settore alimentare e non), per il resto è pressoché tutto accoglibile. Anche la destinazione "complementare al produttivo" che consiste in una galassia di alternative, tra cui anche i "servizi per il tempo libero (sportivi, ricreativi, culturali, ludici, etc.)", come è scritto nelle Norme Tecniche di Attuazione al Piano di Governo del Territorio approvato nel 2017. Nella relazione del PGT si evidenzia inoltre che sono ben accetti i servizi pubblici e anche quelli privati ma di interesse pubblico. Tuttavia, se davvero fossero vere le voci, per realizzare l'impianto su una sola porzione del comparto servirebbe disporre prima di un progetto di massima sulla riorganizzazione dell'intera area, progetto che avrebbe un valore vincolante (convenzione, atto d'obbligo unilaterale, piano attuativo).
Venuto a conoscenza di queste voci, il gruppo di minoranza di Lomagna ha presentato un'interrogazione che sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale del 1° luglio. Vuole sapere se l'amministrazione è a conoscenza di interventi di riqualificazione su parte dell'area ex Jucker, per farla diventare sede di campi di padel. Uniti per Lomagna vorrebbe sapere se ci sono state richieste di cambio di destinazione dell'edificio esistente. Non convinto che la struttura attualmente in piedi sia idonea per quella funzione sportiva, il gruppo all'opposizione vorrebbe capire se siano già state espletate delle apposite verifiche, ad esempio in materia antisismica. Chiede inoltre "se ritiene auspicabile un eventuale utilizzo dell'immobile o di parte di esso in questo senso e quali potrebbero essere a suo parere i pro ed i contro". Un'altra domanda è relazionata alla nuova gestione del centro sportivo. Viene chiesto "se non ritiene che un tale intervento possa mettere in ‘pericolo' l'attività del centro sportivo di via Carducci, nel caso dovesse concorrere con un centro sportivo privato di grandi proporzioni" e, in caso affermativo, se ha pensato ad una eventuale tutela del centro sportivo di via Carducci "che ha riaperto a fatica dopo molto tempo di inattività".