Osnago: polemica in aula sul pranzo all'Arci per il 25 aprile

Frizioni in aula consiliare, a distanza di due mesi, sulla festa del 25 aprile. Per la minoranza non si dovrebbe tenere il pranzo al circolo Arci in quanto connotato politicamente e perciò escludente. Polemica che arriva in un periodo in cui tante sono le iniziative estive che il circolo La Lo.Co. sta proponendo con il patrocinio comunale. "Diversi cittadini avrebbero partecipato al pranzo se fosse stato organizzato in una sede indipendente come avveniva prima - ha lamentato il consigliere Vittorio Bonanomi - La nostra volontà è che tutta la manifestazione venga organizzata nel suo insieme dall'amministrazione, sì col supporto di associazioni ed enti. Bisognerebbe riportare la festa dove dovrebbe stare". Affidare il pranzo a La Lo.Co. è legittimo, ha precisato Bonanomi, ma "è un circolo che comunque ha precise e determinate collocazioni a livello politico e questo tende a restringere la possibilità di partecipazione della popolazione osnaghese".

Vittorio Bonanomi


La vice sindaco Maria Grazia Caglio, che ha la delega alla cultura, ha risposto così all'interpellanza: "Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani ed è un dovere celebrarlo per non dimenticare quanti hanno lottato e perso la vita per la difesa degli ideali di libertà e democrazia. Riteniamo sia nostro dovere mantenere viva la memoria di uno dei periodi più drammatici della nostra storia e trasmettere i valori della Resistenza, che consentirono la liberazione del nostro Paese dal nazifascismo". Caglio ha poi ricordato che il programma di eventi per la Festa della Liberazione è stato organizzato insieme agli alpini, al Corpo musicale Osnago e Lomagna, all'associazione Arché, all'associazione Io per Osnago, al circolo Arci La Lo.Co. e naturalmente l'ANPI. C'erano anche i rappresentanti della scuola primaria, del Consiglio Sovracomunale dei Ragazzi e delle Ragazze, della parrocchia, dell'associazione Progetto Osnago, dell'associazione Piccoli Idilli. "Una partecipazione di popolo" ha sintetizzato quindi la vice sindaca.

Quanto al contributo economico al circolo Arci, Caglio ha sostenuto che verrà assegnato solo dopo una puntuale rendicontazione, come previsto dal Regolamento per tutti i contributi straordinari. Ha poi assicurato che per gli appuntamenti del 25 aprile il circolo Arci ha sempre aperto a tutti la partecipazione, anche ai non soci. "In passato l'organizzazione del pranzo con la cooperazione di Io per Osnago era appannaggio dell'amministrazione comunale, con impegno di risorse economiche e organizzative certamente non inferiori. La disponibilità delle associazioni consente di organizzare un momento di festa che il Comune non sarebbe in grado di proporre autonomamente" ha poi aggiunto Maria Grazia Caglio.

La controreplica del capogruppo di minoranza Marco Riva è avvenuta a stretto giro: "Il nostro ringraziamento va a tutte le associazioni, Arci compresa, che hanno organizzato una festa che l'amministrazione non riesce a fare in autonomia. Avrebbe fatto piacere intervenire anche a noi, il 90% di chi è intervenuto ha la tessera di Progetto Osnago. Non mi sembra un atteggiamento corretto".

Maria Grazia Caglio

Ne è sorto un botta e risposta, con anche il sindaco Paolo Brivio che ha ribadito la dimensione di popolo e la coralità della festa grazie ad una pluralità di momenti e di realtà coinvolte. Ha poi rivendicato che tutti i consiglieri vengono invitati. "Ogni soggetto del paese è portatore di una sua specificità, di proprie strutture, di proprie capacità organizzative che contribuiscono insieme alla coralità del momento. La proiezione cinematografica l'abbiamo sempre fatta al circolo parrocchiale e non abbiamo mai sentito osservazioni come quelle fatte questa sera. Il programma di iniziative è tutt'altro che escludente, anzi è molto inclusivo" ha commentato il primo cittadino.


Riva ha anche polemizzato sul fatto che durante l'evento sarebbe stata esposta la bandiera garibaldina. Bonanomi ha dunque rincarato sostenendo che "alla festa del 25 aprile occorre togliere il colore politico". "Magari chi non partecipa lo fa in nome di una scelta politica" ha controribattuto il sindaco Brivio.

M.P.
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