Il mastrogiardiniere/19: sui balconi ecco il pelargonium o geranio. I consigli per curarlo


Se avete domande, dubbi, curiosità, criticità del vostro verde da sottoporre al "mastro" inviatele pure a redazione@merateonline.it oppure scrivete al numero 340.957.40.11 corredando il vostro scritto possibilmente di fotografie.



Buongiorno, oggi comincerei con una poesia di Marcel Proust:

Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici.
Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima


Quando ho letto la poesia mi è subito venuto in mente quando i miei genitori mi hanno consigliato di continuare gli studi e frequentare la scuola agraria di Minoprio.
Non avevo proprio voglia di continuare gli studi, sono entrato in punta di piedi perché ero molto dubbioso e credevo di non riuscire; invece, fin dalla prima lezione in classe mi sono accorto di essere entrato in un mondo fantastico pieno di curiosità che non potete immaginare, e pensare che prima ero abituato a vedere il mondo vegetale solo perché verde e qualche volta mi incuriosiva per la presenza di fiori.

E ancora adesso da mastro giardiniere dopo tanti anni, tutto questo, grazie o per colpa dei miei genitori, fatemelo passare, mi arricchisce moltissimo e mi rende felice e fa fiorire l'anima.

Adesso che fa molto caldo, certo qualcuno di voi per rimediare sarà già andato a fare brevi gite di refrigerio in montagna, e una volta arrivato li sicuramente si sarà accorto dei fantastici colori dei balconi adornati dei fantastici PELARGONIUM che tutti chiamano comunemente geranio.


 


Si tratta di una pianta, originaria dell'Africa del sud, appartenente alla famiglia delle Geraniacee, che comprende circa 11 generi con oltre 400 specie.
Il Pelargonium è il suo vero nome e deriva dal greco πελαργός che significa ‘cicogna' per via della forma a becco allungato dei suoi frutti. Il termine comune di geranio, invece, deriva dal tardo latino geranos che significa ‘gru' riferito alla forma del suo frutto, che ricorda anche la gru.

Questo è il classico fiore da balcone che ben si presta a decorare anche terrazzi e aiuole con i suoi colori vivaci.



TEMPERATURE ED ESPOSIZIONE
Cresce bene a temperature fino a 25°. Ama le posizioni in pieno sole e riparate dalle correnti d'aria, vive bene anche in penombra soprattutto se la stagione è calda, mentre sotto i 15° soffre.

Ecco perché negli ultimi anni, causa le temperature medie più elevate non riescono a crescere come prima rigogliosi e durante la piena estate diventano brutti per le alte temperature.

Durante l'inverno si può conservare, basta che le temperature non superino i 10°, per evitare che consumino, vegetando inutilmente, le sostanze di riserva che serviranno in primavera durante la ripresa vegetativa e per non rischiare che possano gelare, i gradi non devono andare sotto per molto tempo i 5°.


BAGNATURE
Le innaffiature devono essere abbondanti, lasciando poi asciugare (non seccare) il terreno prima di ripetere l'operazione per tutta la stagione vegetativa, non lasciare il sottovaso pieno di acqua per molto tempo evitare di bagnare le foglie per non incorrere a malattie fungine.
In primavera intervenire ogni 2 o 3 giorni, mentre in estate è possibile annaffiare i Pelagornium anche ogni giorno, preferibilmente al mattino.
Bagnare alla mattina, se possibile, così da avere acqua a disposizione nel terreno ancora sufficientemente umido nei momenti più caldi.
Non bagnare alla sera perché per evaporazione l'acqua presente nel terreno diminuisce e quando nelle ore più calde del giorno seguente il geranio ne avrà bisogno, il terriccio non sarà abbastanza umido.
In autunno e inverno si annaffia di tanto in tanto, giusto per evitare che il terreno si asciughi del tutto evitando di tagliare i rami dei gerani fino alla primavera, perché nei rami sono presenti le sostanze di riserva che serviranno per rimanere in vita, tagliando i rami si darà minor possibilità di sopportare il periodo di riposo vegetativo invernale del geranio.


CONCIMAZIONE
Per ottenere una splendida fioritura necessita di concimazioni periodiche dopo 15 giorni dal trapianto, si dovrebbe cominciare e utilizzare miscelato all'acqua di irrigazione i concimi liquidi, preparati appositamente per i gerani. Ricordarsi di leggere le istruzioni per il corretto utilizzo e agitare sempre prima dell'uso.


IL PARASSITA PIU TEMUTO DEL GERANIO "LICENIDE"
I pelargonium sono piante che subiscono spesso attacchi di parassiti.
Ma soprattutto muoiono in caso di attacco della farfalla del Geranio, meglio detta Cacyreus marshalli o licenide, un parassita che si nutre della linfa elaborata fino a provocare la necrosi degli steli, che in breve tempo diventano neri e marcescenti.
Qui nelle foto. La farfalla adulta, che non danneggia la pianta, depone le uova sparsi sulle piante. Le uova si schiudono in tarda primavera, quando la temperatura arriva e supera sui 20°C, liberando delle piccole larve che subito entrano in uno stelo scavandolo completamente per nutrirsi, fino a rendere gli steli cavi.
Queste larve, a un certo punto sono piuttosto grandi ed escono dagli steli provocando i tipici fori di uscita presenti agli internodi.

Per combatterle bisogna chiedere ad un esperto presso un garden setter, che vi consiglierà al meglio il prodotto specifico per eliminare questo insetto e salvare i vostri gerani.
Qui sottoelencate alcune delle più importanti specie di geranio.

Il Geranio zonale (Pelargonium zonale) ha un portamento cespuglioso, con foglie tondeggianti verde chiaro zonate di bronzo o marrone (da cui prende il nome).

Il Geranio ricadente (Pelargonium peltatum) noto anche come Geranio edera o Parigino è molto amato per le due doti decorative: il portamento ricadente crea ricche cascate fiorite da maggio a ottobre, in tanti colori (bianco, rosa, rosso, lilla, bicolori, ecc.). con foglie simili all'Edera.

Il Geranio odoroso ha la caratteristica di avere il fogliame che emana profumi particolari

E poi molti altri conosciuti con caratteristiche particolari, sicuramente conosciuti dagli appassionati.
Spero di avervi dato dei nuovi suggerimenti. Se volete delucidazioni non esitate a scrivere prima o poi vi risponderò.

Buon lavoro!

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