Lomagna: l'oratorio feriale di don Andrea con una trentina di animatori e 250 iscritti
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Una piccola rivoluzione di quest'anno all'oratorio feriale di Lomagna è l'abolizione della classifica generale, per una doppia ragione. Intanto perché non sono state costruite le quattro squadre a colori, preferendo ereditare dal periodo Covid lo schema dei raggruppamenti per fasce d'età, seppur in maniera meno ristretta rispetto alle "bolle". Tre gruppi totali: uno per i bambini di prima e seconda elementare, uno per quelli di terza e quarta, l'altro per i ragazzini di quinta e del ciclo delle medie. C'è poi forse una seconda motivazione, più di principio che di natura logistica. Esistono già abbastanza ambienti e modelli competitivi, l'oratorio può essere altro.
Don Andrea Restelli
Così i tornei tradizionali di calcio e pallavolo sono stati limitati ad una sola mattina a settimana. Nelle altre mattinate - tutte si aprono con una breve preghiera e la realizzazione di una scenetta che ruota attorno ad una parola chiave - si alternano i giochi con l'acqua, le attività attinenti al tema dell'edizione 2022 del grest e poi altri giochi interni al gruppo. Il filo rosso che viene sviluppato è la scoperta di sei ambientazioni: il bosco incantato, la città perduta, il castello fantasma, la stazione spaziale, la giungla selvaggia e il galeone dorato. Come gite, è già stata svolta lunedì scorso l'uscita al parco acquatico Le Vele, mentre è attesa quella a Leolandia. In piscina a Burago si va un pomeriggio a settimana.
Martedì 22 giugno in mattinata si è tenuta una messa speciale in chiesa parrocchiale per ricordare la figura di san Luigi, al quale è dedicato l'oratorio di Lomagna. Un giovane che si spogliò dei suoi titoli nobiliari per abbracciare la fede con i Gesuiti e aiutare i malati di peste e di lebbra. Per questo morì a soli 23 anni. "Insegna ancora oggi a noi a trovare ognuno la strada per essere felici e insegna ai giovani a fare qualcosa per gli altri" commenta don Andrea.
Non è facile capire e spiegare cosa resta della pandemia, di questo Covid, nello sviluppo delle relazioni tra coetanei e con gli adulti. Situazioni tese però non se ne sono viste negli ambienti dell'oratorio. "Il ritorno alla vita insieme viene vissuto in maniera positiva, serenamente, dai bambini" racconta il religioso. Tra i partecipanti ce ne sono appena un paio arrivati da poco dall'Ucraina e si stanno inserendo nel gruppo senza difficoltà.
A seguire gli iscritti al grest c'è una trentina di animatori, supervisionati da una quindicina di maturandi e giovani che si alternano nelle varie settimane e a cui gli animatori fanno riferimento. "Sta sempre più passando il messaggio che gli animatori non possono essere solo degli adolescenti che trovano uno spazio in cui divertirsi tra loro, ma che devono essere formati e mantenere un legame con l'oratorio per tutto l'anno". Quanto alla formazione, gli animatori a maggio hanno seguito un corso di quattro incontri con degli educatori dell'associazione B-612 di Villasanta, per riflettere sul ruolo dell'animatore e sull'approccio che è tenuto ad avere con i bambini e con gli adulti. Sono stati sviluppati inoltre dei consigli creativi sulle attività da proporre all'oratorio feriale. Verso la fine di queste settimane estive ci sarà un momento di aggiornamento e verifica di come sta andando l'esperienza.L'impronta di don Andrea si vedrà meglio dall'anno prossimo. "Penso che oggi come oggi serva riconoscere e valorizzare la figura di un laico che diventi il punto di riferimento per l'oratorio feriale. Diventa necessario poter contare su un educatore professionista. In altri contesti in cui sono stato era già così" spiega il sacerdote, conosciuto per il suo fare pratico e per parlare senza fronzoli.
Si distanzia invece dalla nomea che si porta appresso di "prete social". "Mi limito a condividere un video a settimana, ogni domenica, in cui comunico in pillole il contenuto della predica della messa - commenta il sacerdote - Ho cominciato l'8 marzo del 2020, la seconda domenica di quaresima, quando erano state sospese le celebrazioni religiose in presenza. Il timore era che altrimenti i giovani si sarebbero distaccati dalla parrocchia. Il video era di circa un minuto e l'ho condiviso su WhatsApp. Vedendo qualche commento positivo, ho continuato pubblicandoli sulla pagina social dell'oratorio. E poi con gli auguri di Pasqua sulla mia pagina personale ho iniziato ad usare il mio profilo". Quanto ad ulteriori strategie digitali per catturare l'attenzione dei suoi ragazzi, durante la catechesi è stato chiesto loro di realizzare video e foto sui temi affrontati, rimasti però all'interno della cerchia del gruppo. Don Andrea non esclude che anche durante l'oratorio feriale non si possa replicare qualcosa di simile. Non resta che aspettare.