Siccità/5: la pioggia ha rinfrescato l’aria ma i letti dei torrenti Molgora, Molgoretta, Curone, Lavandaia sono ancora asciutti
In effetti nonostante i millimetri caduti ieri i torrenti che attraversano l'area meratese-casatese, la cosiddetta Brianza sud-orientale sono ancora pressoché asciutti.
Se le previsioni saranno confermate e pioverà anche oggi fino a sera (ma dalle prime ore del mattino non parrebbe) aggiorneremo la situazione che, a giovedì mattina si presentava drammatica.
Lavandaia e Molgoretta
Il torrente Lavandaia
Il nostro viaggio, giunti alla quinta tappa, lascia l'Adda per inoltrarsi nel reticolo idrico minore all'interno del bacino compreso fra i comuni di Missaglia, Montevecchia, Osnago e Lomagna. Qui scorrono i torrenti Lavandaia, Molgoretta, Curone e Molgora. Corsi d'acqua più limitati che lasciano il territorio lecchese scorrendo ai due lati dell'altopiano che da Lomagna prosegue fino alla zona del Moscoro a Cernusco Lombardone. La pioggia di ieri ha fatto scorrere acqua nei letti aridi ma il livello è ancora da rigagnolo, destinato a spegnersi senza altri e prolungati acquazzoni.
Al confine fra Missaglia e Casatenovo, troviamo il torrente Lavandaia. Scorre ancora liberamente, ma l'altezza delle sue acque pare già essere limitata. Spostandoci meno di due chilometri più a sud, il torrente cambia completamente aspetto. Si alternano pozze d'acqua, fino alla località "Tricudai" di Lomagna. Troviamo un airone intento a cibarsi di piccoli pesci nell'ultimo ristagno d'acqua prima che il torrente scompaia completamente. Da questa zona, proseguendo verso sud non restano che sassi e pietre. Il punto in cui il Lavandaia si immette nel torrente Molgoretta, non sembra più la congiunzione fra due corsi d'acqua, ma appare come un bivio fra strade sterrate di campagna.
Il torrente Curone in località Bestec prosciugato dalla siccità
Risalendo lungo il letto del Molgoretta lo scenario peggiora. Il torrente si sviluppa dalla valle Santa Croce, proseguendo poi nella valle di Missaglia, dove raccoglie le acque che defluiscono dalle colline di Montevecchia. Rispetto al Lavandaia, per trovare alcune tracce d'acqua nel torrente Molgoretta è necessario risalire per quasi due chilometri il letto del fiume. Sotto l'antico ponte agricolo in località "Stretta", a Lomagna, non scorre più acqua da tempo. Per ritrovare le acque del Molgoretta è necessario addentrarsi fino al territorio comunale di Missaglia.
Al confine tra Cernusco e Montevecchia
Lo scenario non cambia nemmeno seguendo il corso del torrente Curone che nel Molgoretta si immette fra Osnago e Lomagna, verso il confine con Missaglia. Anche qui incontriamo solo pietraie lungo le quali non scorre più acqua da diverse settimane. Alcuni di questi tratti, che abbiamo avuto modo di percorrere anche negli ultimi due anni, non erano quasi mai rimasti completamente senz'acqua nel mese di giugno. Solo nelle settimane centrali dell'estate il livello delle acque era calato notevolmente, fino quasi a scomparire. Tuttavia, era comunque possibile vedere qua e là zone del torrente stagnanti nei pressi di aree ombreggianti, delle insenature e delle diverse "buche" presenti lungo il suo corso.
In località "Bestec", dove in passato era quasi sempre presente dell'acqua, è ora possibile vedere le palificazioni parziali dei vecchi argini e del vecchio sbarramento artificiale completamente riemerse. Una struttura che all'epoca aveva lo scopo di creare un canale di derivazione che portava acqua a un mulino. L'intero sbarramento, in origine alto oltre un metro e mezzo, è stato rimosso negli anni Novanta grazie a un intervento di riqualificazione dell'alveo del torrente.
Proseguendo verso nord, incontriamo un altro antico ponte agricolo al confine fra Cernusco Lombardone e Montevecchia, ma anche qui nessuna traccia d'acqua. Per trovare il Curone scorrere è necessario risalire oltre la località "Pestalotto", nei pressi del fontanile del Molinazzo, seguendo il sentiero numero uno del Parco del Curone che porta alle sorgive dell'omonimo torrente. In questa zona, pochi centimetri d'acqua continuano a scorrere nel suo letto.
Il letto del Molgora nei pressi della stazione nei giorni scorsi
Trasferendoci dalla parte opposta rispetto all'altopiano della zona del Moscoro, scendiamo a Osnago nei pressi della stazione ferroviaria. In questa zona scorre il torrente Molgora che si sviluppa raccogliendo l'acqua che defluisce dal Monte di Brianza, nei comuni di Colle Brianza e Santa Maria Hoè. Dopo aver raggiunto il territorio comunale di Olgiate Molgora, il torrente prosegue verso sud. A Osnago ci troviamo presso un tratto dell'alveo del torrente recentemente riqualificato durante i lavori di raddoppio della linea ferroviaria. Anche il Molgora non versa in condizioni differenti dagli altri torrenti che abbiamo visionato. Fra la folta vegetazione cresciuta rigogliosamente lungo gli argini è possibile intravedere solo la pietraia del letto del corso d'acqua.
Molgoretta
Tracciando un bilancio complessivo, la siccità ha colpito duramente i torrenti Lavandaia, Molgoretta, Curone e Molgora. Questi corsi d'acqua, che compongono il "reticolo idrico minore" sono praticamente scomparsi. In questa zona, al confine sud della Provincia di Lecco, fra i comuni di Lomagna e Osnago, non vi è più acqua in deflusso verso i sistemi di canalizzazione del monzese e milanese. Località in cui le acque del Molgora - che riceve le acque del Molgoretta già a Usmate - vengono anche usate per scopi di irrigazione agricola, arrivando nel canale Muzza, uno dei più antichi al mondo, confluendo poi nel fiume Adda per arrivare successivamente nel Po.
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