Ma questi nostri meratesi cosa fanno di concreto per l'ospedale Mandic?

Direttore buongiorno e buongiorno a tutta la spettabile Redazione di MOL,
volevo fare una riflessione (magari sciocca) sulle convinzioni di cui potremmo vivere tranquillamente, anteposte alle convenzioni di cui ci nutriamo quotidianamente.
Questa notte a Milano ho subito un tentativo di furto della mia auto, ma siccome il malvivente non è stato così fortunato e si è preso due cartoni sul viso, io ho conseguentemente rimediato una lesione del tendine del mio mignolo (ma non lo rifarei più, ho sbagliato).
"Fortuna" ha voluto che mi trovassi in C.so di Porta Romana e, a 250m, c'è il "Gaetano Pini", un rinomato presidio in campo ortopedico. Quindi sono andato a piedi, con due amiche, ho fatto l'accettazione, la visita, la lastra e poi la "steccatura".
In due ore e mezza ho fatto tutto e sono rientrato nella notte a Merate.
Quello che però mi ha colpito in realtà è stata la sala d'aspetto.
Sa, Direttore, ci si conosce con gli altri infortunati come te, scambi due chiacchiere e via dicendo.
Dunque: c'era una ragazza di Pero, due signori di Arese, un ragazzo di Varese, e due ragazze, una di Vimercate e l'altra di Bergamo.
Mi metto a scambiare due parole col ragazzo di Varese che mi racconta del suo infortunio giocando a calcetto (classico).
Alla domanda: "Eri qui a Milano a giocare?" (anche perché era ancora vestito da calcetto, per cui), la risposta è stata: "No no, ero a Varese. Ho chiamato mia madre e siamo partiti.".
Ok.
Idem la ragazza di Bergamo, quella di Vimercate e uguali identici i due signori di Arese, che hanno anche esclamato: "E beh! Il Pini è il Pini per l'ortopedia!!!".
Va bene, faccio tutto quello che devo fare e mi rimetto in auto.
In tangenziale penso a delle conoscenze mie che, in questo periodo, si trovano in stato interessante.
Facendo un riassunto mio mentale mi balza in testa che, di queste 3/4 ragazze che conosco, non ce n'è una che si faccia seguire dal Mandic o che comunque partorirà a Merate.
Collego questo mio ragionamento alla sala d'attesa del Pini e mi chiedo: noi continuiamo a batterci per la buona sorte del Mandic, ma cosa facciamo concretamente per la nostra struttura cittadina?
E' necessario avere per forza il figlio col CF che termina in F205, E507 e via dicendo?
Ma se sto male, perché devo per forza correre al PS di Vimercate?
Mi spacco un braccio e devo guidare con una mano fino al Pini?
Tra l'altro guardi, Direttore, per esperienza personale sia le gravidanze di mia sorella, sia l'infarto di mia madre, sia il mio dito affettato un paio di anni fa al Mandic sono stati seguiti egregiamente!
Ma la gente ha così paura che al Mandic ti segua un macellaio?
In via definitiva un Ospedale ha si bisogno di garantire qualità, ma al tempo stesso deve godere di quantità, di numeri.
Continuiamo a sparare a zero su Lecco (che, per carità, non fa mai male), ma sti meratesi cosa fanno di concreto per il Mandic?
Non so, ragionamento mio.
Cordialità,
Benedetto Terragni
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