Sartirana: i pescatori della Briantea salvano 6 carpe rimaste intrappolate nella Ruschetta
Giovedì 16 giugno i pescatori della Briantea di Sartirana hanno salvato sei carpe rimaste intrappolate nella roggia Ruschetta, che collega il lago di Sartirana allo stagno di San Rocco.
A lanciare l’allarme è stata una signora che passeggiando ha visto i pesci boccheggiare. Immediatamente i pescatori locali hanno avvertito la FIPSAS di Lecco (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee), la quale ha mandato il guardapesca.
Guardapesca e pescatori si sono immediatamente adoperati per recuperare i pesci e, accertatisi che fossero ancora vivi, li hanno rilasciati nelle acque del lago di Sartirana.
Precisamente, le carpe si trovavano in una pozza in mezzo alla roggia, che a causa della siccità di questo periodo è in secca e dunque non consentiva ai pesci di poter tornare in uno dei due specchi d’acqua.
Con buona probabilità entro un paio di giorni le carpe sarebbero morte per la mancanza di ossigeno nell’acqua stagnante.
Anche i pescatori, imbattutisi in questa impresa, si sono detti preoccupati per la siccità che continua a incombere sul territorio.
Anche per contrastare questi fenomeni ormai ricorrenti era stato predisposto il piano di realizzazione di alcuni pozzi a nord del lago da cui pescare acqua per aumentare l’afflusso idrico che oggi scende dalla collina sovrastante via Principe di Falcò. L’ex assessore Robbiani aveva seguito la fase iniziale di perforazione per verificare la profondità e la portata dei pozzi. Il progetto avrebbe dovuto essere presentato all’inizio di giugno. Ma ora col cambio dell’assessore non è dato sapere che cosa succederà. Tamandi assicura che il progetto è presso la Paesaggistica a Milano in quanto sopra il pozzo deve sorgere una "casetta" che richiede quindi il parere dei Beni ambientali.
Intanto le conseguenze della carenza di immissari si fanno sentire. E sarà sempre peggio.
Si attende anche la convocazione del Consiglio della riserva.