Montevecchia da bere: il pieno per le dieci stappe da gustare

Immagini da cartolina, tappe musicali e buon vino. Gli ingredienti ideali per l'ottava edizione della "Montevecchia da bere" attesa da due anni. 10 tappe e altrettanti vini, anzi 9 vini e un gin, accompagnati da cibo del territorio, per un totale di 20 produttori locali.

Giovanni Zardoni

La novità principale di questo 2022 è stato il tragitto. Non più in salita, da metà collina in su, bensì in discesa (salvo il primo tratto), con le ultime due fermate a valle, alle Quattro Strade e in via del Fontanile. Per via dei lacci stringenti delle Leggi e della burocrazia, si è dovuto fare a meno di questo climax ascensionale, che regalava alla fine della passeggiata la possibilità di osservare il paesaggio brianzolo dall'alto. La Regione ha infatti imposto una nuova regola, a cui il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone si è dovuto adeguare, che obbliga a realizzare uno studio di incidenza per le attività che si intendono svolgere nelle aree sottoposte a tutela e ricomprese nella Rete Natura 2000. Cascina Butto, solitamente prescelta per lo "stappone" finale, non ha potuto ricevere un trattamento privilegiato.

 

Dalle ore 17.00 una navetta ha traghettato i partecipanti dalle Quattro Strade al parcheggio della Cappelletta in via Alta Collina. Durante il breve viaggio sul bus, Giovanni Zardoni ha introdotto il percorso, con l'auspicio finale a tema: "Felicemente invecchia chi beve Montevecchia". Per il primo punto di ristoro si è dovuto salire in Località Ghisalba, sulla terrazza panoramica dell'ex ristorante "Carlambroeus" che prendeva il nome - come ricordano gli organizzatori della manifestazione enogastronomica, da uno storico personaggio montevecchino protagonista dell'omonimo racconto di Cesare Cantù.

 

Seconda stappa alle terrazze in zona Ghisalba con altre prelibatezze delicate. Il percorso è proseguito verso la frazione San Bernardo, dal nome di uno dei più storici edifici di Montevecchia ancora in piedi: la chiesetta dedicata al santo. Da lì in poi il tragitto è stato a scendere. Prima verso la piazzetta Agnesi, nei pressi della villa in cui ha vissuto la matematica e scienziata Maria Gaetana Agnesi. Lì vicino, alla "Busa di Com", la quarta "stappa", dove non è più stato servito il vino bianco, come nelle precedenti fermate, bensì un rosato. In piazzetta ci si è potuti soffermare ad ascoltare l'improvvisazione musicale del "Easy Jazz Quartet". Poi, costeggiando un lato di Villa Vittadini, si è potuto raggiungere un altro scorcio panoramico in Località Galeazzino.

 

Si è imboccata via Belvedere, con altre stappe poco sotto il cimitero e poi allo slargo dell'ex ristorante Maggioni. Senza volgersi a Cascina Butto, si è proseguito verso la bassa collina fino alla Località Mirasole per nuovi assaggi. Quindi il ritorno alle Quattro strade e, al centro del parchetto limitrofo, l'ultimo banchetto di vino. In via del fontanile infatti si è potuto invece assaggiare il gin accompagnato dal cioccolato aromatizzato al rosmarino.

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Lo "stappone" finale in fondo al polo sportivo con la musica de "I Bastian Cuntrari" e le pietanze preparate dai volontari della ProMontevecchia. La manifestazione ha registrato il tutto esaurito. Le prevendite chiuse alla mezzanotte precedente erano schizzate non raggiungendo per poco la quota di 650 pre-ordini, nonostante il prezzo del carnet sia salito a 30 euro. Il tetto massimo di 700 biglietti è stato toccato in circa mezz'oretta dall'inizio dell'evento.

M.P.
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