Referendum: un fallimento storico, al voto un quinto degli elettori. In Lombardia meno del 22%, nel lecchese del 19%
Che un privato per di più in politica disponesse di canali nazionali era stata considerata una anomalia intollerabile. Tanto che un pretore di Bologna il 16 ottobre 1984 aveva ordinato la chiusura delle trasmissioni su scala nazionale. Ma poi Craxi, pur stando negli Stati Uniti si era precipitato per far emanare una norma che consentisse la ripresa delle trasmissioni. E nessuno ne ha più parlato fino alla discesa in campo del 1994 che ha dimostrato l'importanza determinante del mezzo televisivo.
Con l'avvento di internet, però, le cose sono cambiate radicalmente. L'informazione circola ovunque e chiunque si può informare meglio. Questi quesiti poi sono talmente astrusi da disincentivare chi non abbia un serio rancore verso la magistratura a recarsi alle urne. Difatti nessuno dei cinque referendum abrogativi di leggi vigenti ha raggiunto il 21%. Non solo ma lo scarto tra i sì e i no è modesto. Insomma l'avversione contro questi quesiti proposti da Matteo Salvini è totale. L'elettorato che pure ha voluto recarsi alle urne o già c'era per le comunali è dalla parte di Nicola Gratteri non di quella di Roberto Calderoli. Nell'ordine a una decina di comuni mancanti (7.894 su 7.903):
Quesito 1 : incandidabilità dopo una condanna (Legge Severino)
Italia: 20.80%
Lombardia 21.88%
Lecco 18.68%
SI 54,15%
NO 45.85%
Quesito 2: limitazione delle misure cautelari
Italia: 20.71%
Lombardia 21.83%
Lecco 18.68%
SI 56.34%
NO 43.66%
Quesito 3: separazione delle funzioni dei magistrati
Italia 20.79%
Lombardia 21.83%
Lecco 18.68%
SI 74.36%
NO 25.64%
Quesito 4: membri laici nei consigli giudiziari
Italia: 20.78%
Lombardia 21.82%
Lecco 18.67%
SI 72.35%
NO 27.65%
Quesito 5: elezione componenti togati del CSM
Italia 20.28%
Lombardia 21.82%
Lecco 18.66%
SI 72.91%
NO 27.09%
E' facile notare come i primi due sull'incandidabilità in caso di condanna (Legge Severino) e limitazione alla custodia cautelare siano stati sostanzialmente bocciati anche da coloro che pure alle urne sono andati.
I dati di Lombardia sono completi 1506 comuni su 1506 e anche quelli della provincia di Lecco 84 comuni su 84
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