Retesalute: approvato il budget ma con le critiche ai liquidatori e l'idea di creare un 'nucleo ristretto' oltre l'Assemblea dei soci

Tre le notizie principali emerse nell'Assemblea dei soci di Retesalute, che si è tenuta nella sala consiliare di Merate giovedì 9 giugno.


La prima riguarda l'aumento dei costi che pare consegni timori tra gli amministratori locali di "lacrime e sangue". Le attività dei servizi a fatturazione oraria sono state riparametrate in base ai consumi rilevati nel primo trimestre del 2022. Si prevede inoltre un incremento delle tariffe dal 1° settembre 2022 del 7%. Il presidente del CdA Antonio Colombo ha osservato che i bandi sono scaduti da anni, bisognerà farne di nuovi e ha sostenuto che "solo a marzo l'Istat ha rilevato un livello di inflazione tra il 6% e 7%". I rialzi per le utenze energetiche sono stati superiori al 40%. Il costo del lavoro per i dipendenti è aumentato del 6% già dall'inizio del 2022 in applicazione del nuovo CCNL, mentre il costo orario delle collaborazioni non è modificato, con una tendenza a stipulare maggiori contratti di lavoro dipendente a discapito delle collaborazioni. A fine anno infatti i dipendenti saranno 68 (contro i 51 di inizio 2022) e i collaboratori 21 (contro i 37 di inizio anno). Un altro aumento riguarderà il contributo di funzionamento, per coprire la quota della fuoriuscita Oggiono e per pagare gli ultimi due mesi di attività del Collegio dei liquidatori. Il contributo di funzionamento era già stato incrementato in passato: era di 2 euro per abitante nel 2019 e nel 2020 era stato deciso di alzarlo gradatamente fino a 4,60 euro nel 2022.

Massimo Panzeri

Il secondo aspetto che è emerso tocca il lavoro del Collegio dei liquidatori. A criticarne l'azione è stato l'assessore di Olgiate Molgora Maurizio Maggioni, che già al primo giro di considerazioni sul bilancio ha storto il naso per l'assenza di riferimenti alla situazione patrimoniale dell'azienda speciale. La critica si è fatta più esplicita in un secondo momento: "Non abbiamo il saldo di partenza del bilancio. Puoi correggere con "Non abbiamo avuto dal Collegio dei liquidatori la situazione patrimoniale e finanziaria, capisco male?". La risposta imbarazzata dell'attuale CdA: "Ha capito bene". Maggioni, critico fin dall'inizio a scegliere la via della messa in liquidazione di Retesalute, si è infervorato: "Qualcosa allora non mi quadra. Abbiamo preso un Collegio dei liquidatori per 138 mila euro, dopo aver nominato un consulente esterno e avendo in mano una relazione della BDO e ora non abbiamo i dati al 31 dicembre 2021? Quando lo avevo segnalato in un'assemblea dei soci un altro sindaco che di mestiere si occupa di conti mi aveva risposto che andasse tutto bene. E questo Collegio dei liquidatori si è autopagato il proprio compenso prima di ultimare il proprio mandato, che è qualcosa che non fa nessuno". Sandro Feole, del Cda, ha ammesso: "Non è stata fatta in effetti l'operazione di tirare una riga. Ora ci dobbiamo sostituire noi". Nello stesso senso l'intervento di Rosella Pappagallo, dipendente dell'Ufficio economico-finanziario, che ha confermato: "Tutta la contabilità del 2021 è stata da controllare". Il comportamento dei liquidatori avrebbe quindi rallentato la già faticosa attività amministrativa di Retesalute, che è arrivata in ritardo con la predisposizione del bilancio di previsione e ancora si attende il rendiconto del 2021, necessario ad esempio per definire i valori dei benchmark da paragonare con quelli di aziende di altri territori vicini che si occupano di welfare.

A riconoscere la non soddisfazione per l'operato del Collegio dei liquidatori, è stato anche il presidente dell'Assemblea dei soci, il sindaco di Merate Massimo Panzeri, che tanto aveva sponsorizzato questa via con il nome di Ciro d'Aries in testa (poi divenuto presidente del Collegio di liquazione). "Nell'incarico affidato ai liquidatori si prevedevano determinate azioni che non sono state svolte" ha dichiarato Panzeri, che ha informato che il suo Comune non ha per questo corrisposto l'ultima rata del pagamento dei liquidatori per 2.500 euro e ha quasi suggerito ai colleghi di fare altrettanto. Il primo cittadino meratese ha anche scritto una lettera all'azienda, la cui risposta non lo avrebbe soddisfatto. Maurizio Maggioni ha proposto all'Assemblea dei soci di scrivere una missiva al Collegio dei liquidatori per lamentare la condotta assunta dall'organo che ha gestito la fase di liquidazione per poi revocarla. Un'ipotesi che comunque sarebbe ormai fuori tempo massimo. Panzeri si è ripromesso di condividere il testo della sua missiva già pronto che potrebbe essere usato come traccia per rivolgersi ai liquidatori.

Terza notizia arriva direttamente da Casatenovo. Fabio Crippa, vice presidente dell'Assemblea dei soci e braccio destro di Filippo Galbiati ha suggerito di creare un nucleo di valutazione dei servizi offerti da Retesalute, una struttura principalmente politica, un comitato esecutivo ristretto che possa riunirsi più frequentemente rispetto all'Assemblea dei soci. La proposta non ha generato né segnali di apprezzamento né di contrarietà. Se mai passasse questa idea sarebbe una sonora sportellata nei confronti del presidente dell'Assemblea dei soci Panzeri. Registriamo che è già la seconda volta che Casatenovo cerca di estromettere o scavalcare il sindaco di Merate. La prima volta era stato lo stesso sindaco di Casatenovo Galbiati a chiamare Panzeri ad un'assunzione di responsabilità e di fare un passo indietro.

Il bilancio alla fine è stato approvato, con l'astensione di Airuno e Sirtori. In particolare Alessandro Milani di Airuno aveva chiesto al CdA di posticipare l'aumento delle tariffe dal prossimo anno. Sia i suoi colleghi che i componenti hanno però riconosciuto il fatto di non poter più commettere gli errori del passato. Maggioni ha avanzato la proposta tuttavia di istituire un Fondo di solidarietà per dare un respiro in particolare ai piccoli Enti locali che fanno fatica a realizzare economie dai propri bilanci comunali. Pur confermando la fiducia all'azienda, Panzeri ha pure evidenziato diverse criticità che avversano l'attività amministrativa di Retesalute. Ha poi sostenuto: "Secondo me alcune tariffe sono fuori mercato. Il prossimo anno i soci dovranno decidere se continuare a conferire i servizi a Retesalute alcuni potrebbero non essere nelle condizioni di confermare". Quindi, come già aveva chiesto Daniele Villa di Robbiate, l'indicazione di fornire dei benchmark. Panzeri ha anche sottolineato che in altre aziende simili a Retesalute il costo del personale grava per il 20% del bilancio, mentre per l'azienda speciale meratese incide per il 32%. Un dato che impone una riflessione, ha detto Panzeri.

Di altro avviso Filippo Galbiati, che ha invitato l'assemblea a cogliere gli aspetti di novità, il cambio di passo nell'impostazione di metodo che si è data l'azienda, che costituisce la base da cui ripartire. Ha invitato a non soffermarsi solo sulla quantità e sul costo, come ha fatto Panzeri, ma anche sulla qualità dei servizi, associando il discorso all'opportunità di redigere progetti finanziabili da bandi grazie ad un'attenta programmazione.

Marco Pessina
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