Accadeva 30 anni fa/121 febbraio: l’appalto delle pulizie al Frisia innesca ''Mani Pulite''. Gallina vuole acquisire la Torre

Il 4 febbraio si riunisce il Consiglio comunale di Merate. Un punto all'ordine del giorno aveva già fatto sobbalzare i consiglieri di minoranza e anche molti di maggioranza (al tempo il consiglio era composto da 30 elementi, 17 di maggioranza con Dc-Psi e Pri e 13 di minoranza con Lega Lombarda, Pci, Pli, Psdi): l'acquisizione della Torre. Premessa: da giorni dal torrione di piazza Prinetti cascano calcinacci. Nulla di particolarmente preoccupante ma certo una situazione che non può essere sottovalutata. L'area alla base del torrione, viene recintata e scatta il divieto di transito agli autobus. Nel frattempo il sindaco Mario Gallina intima alla proprietà nella persona del prevosto don Felice Viasco di intervenire rapidamente per mettere in sicurezza l'edificio. Don Viasco riunisce il Consiglio pastorale. Ha idee tutte sue circa il castello. Lo vuole libero quindi opera accorgimenti economici per indurre il gestore dell'omonimo bar - che pure già corrisponde un cospicuo affitto - ad andarsene e lo stesso intende fare con le famiglie che occupano i pochi appartamenti agibili. Non è chiara la manovra ma don Felice la porta avanti con determinazione (e infatti ora il castello è completamente deserto). L'intervento è costoso e la parrocchia afferma di non avere le risorse necessarie. Mario Gallina ha in animo di acquisire almeno la torre al patrimonio pubblico. Così inserisce uno schema di delibera nell'odg del Consiglio comunale del 4 febbraio pur non avendola discussa nella conferenza dei capigruppo svoltasi la settimana precedente. Il Psi che ha in Aldo Castelli la carica di vice sindaco e assessore all'urbanistica si riunisce nella sezione di piazzetta Faverzani sotto la direzione del segretario Romualdo Demontis. Il leader storico Marcello Basosi è contrario sostenendo che agli occhi dell'opinione pubblica l'acquisizione della sola torre apparirebbe come un aiuto indiretto alla parrocchia. La maggioranza scricchiola. Gallina, pur decisionista, avverte il pericolo e trasforma la delibera in una relazione di quattro paginette che legge in Aula sotto l'incalzare delle critiche di Bruno Mauri capogruppo della Lega. La pratica viene rinviata di qualche settimana per consentire a tutti i gruppi di farsi un'idea. Nel frattempo don Felice smentisce in modo categorico la notizia circa una possibile disponibilità della Curia a cedere la Torre. Non se n'è mai parlato, dice ai giornali, sono tutte sciocchezze. Una bugia che detta da un prete graduato suona male. Infatti la stampa pubblica la lettera firmata dallo stesso don Felice Viasco indirizzata al sindaco Mario Gallina il 22 gennaio (1992) sulla quale si legge, testuale, dopo aver affermato che non ci sono risorse neppure per uno studio di fattibilità: " Ciò premesso nell'intento di riutilizzare rivitalizzandolo un edificio di indubbio valore storico monumentale caro a tutta la collettività di Merate dichiara la propria disponibilità alla cessione della Torre medesima al Comune. L'Amministrazione comunale, una volta acquisita la proprietà nelle forme e nei modi da concordare, potrà così restaurare l'immobile adattandolo a finalità sociali, sottraendola ad un ulteriore inevitabile degrado". Battista Albani concorda con Gallina: "E' un dovere salvaguardare il nostro simbolo.....". Marcello Basosi però si chiede: "Ma che cosa ce ne facciamo...?"

Mario Gallina e don Felice

Marcello Basosi e Battista Albani

 

L'abbiamo fatta lunga perché ancora oggi c'è il problema di dare un futuro all'edificio e qualche idea attinta al lavoro del passato può essere utile alla causa. Quanto allo sviluppo della proposta di Gallina, lo vedremo più avanti.

 

Il 6 febbraio, dopo quattro lunghi anni passati a combattere la malattia, moriva Padre Davide Maria Turoldo nel suo rifugio al Santuario di Fontanella di Sotto il Monte. Sacerdote, filosofo, teologo, scrittore, partigiano, combattente per la fede e per i poveri. Questo era in sintesi padre Turoldo. Ricordato da centinaia di meratesi che hanno voluto prendere parte alle esequie a Fontanella. Quattro partigiani hanno portato a spalla la bara fino al piccolo cimitero, nella tomba che guarda a mezzogiorno. Per l'ultimo saluto, la recita della preghiera del partigiano, tanto cara a padre Turoldo. Poi il silenzio, nonostante le centinaia di persone presenti. Lo ricordano sulla Gazzetta di Merate Paolo Riva di Imbersago ("Quel suo grazie grazie, presagio del suo imminente incontro col Signore"), Tommaso Meschi di Merate "Quando lo invitammo a collaborare alla rivista La Nuova Voce di Lecco") e Augusto Rimini di Calco ("Mi insegnò a lottare per superare le barriere dell'egoismo e del potere").

I dati del forno inceneritore di Valmadrera confermano che la nostra è diventata la civiltà . . .dei rifiuti. I dati 1991 indicano in poco meno di 300 chili il quantitativo annuo di immondizia prodotto da ciascun residente nei 17 comuni del circondario meratese (oggi 15 per effetto delle fusioni tra Rovagnate e Perego e i due Verderio). Il quantitativo medio maggiore è prodotto da Olgiate Molgora, quasi 378 chili/abitante; il minore da Osnago poco più di 241 kg/ab. Ecco la tabella riassuntiva.

Il 7 febbraio in via Manzoni 45 il sindaco Mario Gallina con l'assessore Attilio Biondi e il preside della Fondazione Clerici Domenico Calveri inaugura la sede cittadino dello sportello giovani, un servizio dedicato ai ragazzi tra 13 e 25 anni. Un apposito giornalino inviato ai 2.700 meratesi in quella fascia di età spiega quale attività svolge lo sportello, come e quando rivolgersi al personale per un aiuto nella scelta scolastica dopo le medie, per avere informazioni sulle possibilità di lavoro, per creare aggregazioni in vista di spettacoli e eventi.

 

Rino Perego, indimenticato vice preside dell'Agnesi scrive al sindaco Gallina: Merate ha bisogno di un liceo classico. La vocazione umanistica secondo il docente è molto diffusa, per questo sarebbe utile un'apposita sezione dell'Agnesi dedicata agli studi classici. Ma nonostante le pressioni sulla provincia di Como, titolare dell'istituto, anche da parte dell'assessore all'istruzione Attilio Biondi, il "classico" non arriverà.

Va in pensione la storica direttrice della scuola infermieri professionali Maria Teresa Ferrari. Infermiera professionale, poi capo sala e infine direttrice dei corsi interni la Ferrari aveva assunto la carica nel 1975. In tutti questi anni la scuola ha sfornato ben 350 infermieri professionali. Chiusa anche questa bellissima realtà presso il San Leopoldo Mandic.

 


A Merate arriva Giuseppe Zamberletti, nella foto tra il sindaco Gallina e il leader Dc Albani. L'ideatore ed ex ministro alla Protezione Civile fa il punto della situazione politica. A una settimana dall'avvio di tangentopoli.

Silvia Villa, Felice Cogliati, Pino Bollini

"Un medico è responsabile della morte di un suo paziente e risponde quindi del reato di omicidio colposo anche se non esiste la certezza che il suo intervento avrebbe potuto salvare la vita al malato". Lo aveva stabilito a metà febbraio di quell'anno (1992) la quarta sezione penale della Corte di Cassazione presieduta dal giudice Corrado Severino. Infinite le polemiche e i commenti anche se non tutti di critica verso questa impostazione. Ad esempio Silvia Villa, oncologa, aveva affermato che fosse del tutto fuori luogo la caccia alle streghe tuttavia anche i medici si dovevano interrogare. Troppe le prescrizioni inutili e tante le diagnosi tardive. Per Pino Bollini la vicenda è da considerarsi la classica bolla di sapone enfatizzata dalla stampa. La sentenza, dice, riguarda un caso specifico. Già ora, aggiunge, in caso di negligenza o imperizia si finisce sotto inchiesta. E tuttavia va ricordato che la medicina è un arte, non una scienza. Come si fa a quantificarla?

 

Giovanni Manara, Paolo Pignoli, Massimo Ribera, Domenico Scaglione, Ezio Villa


Quattro serate dedicate al disagio giovanile organizzate dai giornali locali in collaborazione col Nucleo Operativo Tossicodipendenze di Merate hanno tratteggiato il quadro della drammatica situazione in cui vivono tantissimi giovani del territorio. Dalle serate tematiche è stato tratto il volume "Il giovane nella società contemporanea", un'indagine frutto del lavoro anche della commissione per il disagio giovanile di Olgiate Molgora tra i ragazzi dai 15 ai 25 anni. Nel 1990 i casi registrati di tossicodipendenza in quella fascia di età nel territorio assommava a circa trecento ma una stima più realistica (la maggior parte non si rivolge alle strutture di assistenza) parla di un migliaio almeno di casi. Molto significativo nell'ambito del disagio giovanile, anche l'analisi dei decessi tra 15 e 25 anni nel biennio 1988/1989: 28 morti, 26 maschi e 2 femmine. Ben 14 sono avvenuti per incidenti stradali di cui più della metà è stata causata dalla perdita di controllo del mezzo. Fra gli altri casi di morte naturale alcuni sono dovuti a tumori, due a cirrosi epatica e uno a Aids, tutte patologie correlate alla tossicodipendenza.

 

Antonio Di Pietro e Roberto Zuliani

Erano da poco passate le 18 del 17 febbraio 1992 quando il capitano dei carabinieri Roberto Zuliani fece il suo ingresso nell'ufficio di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio e membro di spicco del Psi milanese, cogliendolo in flagranza di reato mentre intascava una tangente. L'Ufficiale friulano con la sua squadra di polizia giudiziaria fece l'irruzione mentre Luca Magni, microfonato, consegnava una prima parte della tangente, 7 milioni, per le pulizie del Pio Albergo Trivulzio. Il politico socialista tentò di sostenere che fosse denaro suo ma su un angolo basso il PM Antonio Di Pietro aveva siglato le banconote. Il primo varco dentro la fortezza della corruttela si era aperto. E, per certi versi, vedeva protagonista diretta la nostra città, Merate. L'imprenditore monzese, infatti, aveva ottenuto l'appalto delle pulizie dell'istituto geriatrico cittadino "Frisia" controllato dal Pio Albergo Trivulzio, un appalto che la Ilpi gestiva da un anno e mezzo.

 

La formazione juniores dell'Osgb Merate ha vinto il campionato provinciale di volley e ora si prepara per il regionale. La squadra è allenata da Silvio Rigoni.


Qualche immagine per ricordare . . .come eravamo

Campionato di terza categoria, girone A stagione 1991/1992 - Il Pagnano

 

La formazione di volley seconda divisione di Robbiate allenata da Carcano

 

121/continua

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