Osnago: nuove voci sull'ambito della Fiera, 90 mila mq di superficie ad uso produttivo

Sottotraccia qualcosa è tornato a muoversi sul fronte del Piano di Lottizzazione Fiera di via Martiri della Liberazione ad Osnago. Stimolata forse dall'avviso di avvio della procedura di Variante al PGT, la proprietà del lotto più ampio pare si stia dando da fare per trovare un acquirente. La posizione è gustosa per gli operatori del comparto produttivo - questa è la destinazione prevista dallo strumento urbanistico vigente insieme agli usi "complementari al produttivo" - ma tanti e onerosi sono i vincoli posti nel Piano di Governo del Territorio comunale. Anche per queste strettoie l'àmbito è rimasto vuoto.

I soggetti interessati alla vicenda non osano né confermare né smentire. Cocente era stata la delusione circa tre anni fa quando l'operazione sembrava fatta. Il giorno della firma l'acquirente non si sarebbe presentato riservando un loquace silenzio. Sogni e progetti mandati in fumo in un istante. L'area sarebbe diventata un polo di logistica per la grande distribuzione alimentare.

 

A fronte della recente esperienza, solo l'ultima di una serie, questa volta regna la cautela e nessuno osa sbilanciarsi. Pare solo che l'amministrazione comunale abbia vivamente suggerito al privato, il Conte Arese, a non trovare nuovamente sponda con un operatore della logistica per almeno tre ragioni: l'impatto su una viabilità già particolarmente stressata; l'esiguità di posti di lavoro che verrebbero generati con un'attività di questo tipo; infine, guardandosi attorno, la volubilità del settore logistico, che oggi riempie un capannone e domani non si sa.

Le possibilità di insediare delle attività sono in teoria delle più variegate. Lo spazio non manca. 90 mila mq di superficie territoriale. Ben il 70% potrebbe essere coperto a pavimento (fino a 57.600 mq di superficie lorda pavimentata). Gli immobili potrebbero essere eretti fino a 12 metri di altezza. Con una Variante al PGT imminente, questi dati potrebbero essere rivisti, e non certo al rialzo. Da qui la comprensibile intenzione del privato a manifestare con solerzia una chiara intenzione in tempi consoni. Le interlocuzioni sono state avviate con il Comune e da una decina di giorni anche con la Provincia di Lecco, parte in causa in quanto l'intervento è considerato di valenza sovracomunale.

Le misure compensative a favore del Comune, in base a quanto previsto dal PGT sono consistenti. Alcuni interventi sono già stati realizzati, ma dovranno essere convertiti in opere di pari impatto economico. Ad essere rimasto cristallizzato come in passato è il destino della Cassinetta. Per il PL Fiera veniva identificato uno standard qualitativo per un importo complessivo di 1 milione 200 mila euro per la sua ricostruzione. In quest'ottica si comprendono le affermazioni sibilline del sindaco Paolo Brivio che in più di un'occasione ha sostenuto che si potrebbero aprire nuove possibilità sul futuro della Cassinetta anche qualora non dovessero arrivare i finanziamenti statali attraverso un bando partecipato insieme a Missaglia e Robbiate. Tanti erano gli oneri di urbanizzazione e gli standard qualitativi previsti (parcheggi, rete fognaria, pista ciclopedonale). Ma c'era anche un altro vincolo: riservare una porzione del nuovo intervento all'insediamento prioritario di aziende già presenti nel territorio lecchese "secondo le modalità e la tempistica che saranno definite dalla procedura negoziale". Parole non meglio precisate circa le percentuali che dovrebbero essere destinate a tale "porzione". L'imprimatur dell'amministrazione comunale sarebbe particolarmente felice quanto più si manifesti un operatore del territorio.

Quanto al futuro dell'ambito fieristico nulla si può dire. In origine si pensava di utilizzare gli oneri per riqualificare lo stabile. Ma il settore fieristico non gode più dei fasti del passato.

M.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.