Brivio: l'associazione Marinai rievoca le imprese in guerra
L'intervento di Ciminago presso il Monumento ai Caduti del mare è avvenuto dopo l'alzabandiera e la deposizione di una corona. Presenti anche le sezioni di Brivio e di Merate-Missaglia dell'Associazione nazionale Carabinieri e il gruppo alpini locale. Si è più soliti ricordare gli scontri via terra nella Grande Guerra, ma determinante fu l'apporto via mare, grazie all'uso di torpediniere, sommergibili e i motoscafi armati siluranti. "Dopo la disfatta di Caporetto nel 1917 si profilò la reale possibilità da parte austrica di operare un aggiramento delle forze terrestri italiane operando uno sbarco sulle nostre coste dall'alto Adriatico - ha proseguito il presidente Ciminago - Questa manovra venne sempre impedita dall'attività della Regia Marina ancor prima che l'Imperiale Marina Austriaca potesse semplicemente tentarla".
Fallì, da parte austriaca, anche la presa di Venezia. Alto fu il sacrificio dei fanti di Marina, che non fu vano. Per questo la città lagunare donò il proprio vessillo, il leone alato, alla Brigata marina che da allora prese il nome del patrono san Marco. Inconfondibile, a Brivio ha sfilato sul lungofiume anche la bandiera con lo stemma della Brigata Marina San Marco. Uno dei soci del gruppo locale, Claudio Confessore, è stato infatti Ammiraglio di Divisione a Venezia.
Dopo aver citato il coinvolgimento della Marina anche nel secondo conflitto bellico mondiale (ad esempio alla base inglese ad Alessandria d'Egitto) e lodato lo "stile di Marina" fatto di dedizione e competenza, è partito il corteo. Dal Monumento ai caduti del mare, dove diverse persone si sono avvicinate ad assistere alla rievocazione, il gruppo schierato ha sfilato costeggiando il lungofiume fino ad arrivare presso la chiesa parrocchiale, già agghindata per le cresime che si sarebbero celebrate nel pomeriggio, per partecipare alla messa delle ore 11.00.