Il mastrogiardiniere/16: cosa fare e non fare per prenderci cura delle nostre rose

Se avete domande, dubbi, curiosità, criticità del vostro verde da sottoporre al "mastro" inviatele pure a redazione@merateonline.it oppure scrivete al numero 340.957.40.11 corredando il vostro scritto possibilmente di fotografie.



Buongiorno amici del mastro!
Oggi parliamo di ROSE e cosa dobbiamo fare appena sono sfiorite.
La maggior parte delle rose, rampicanti e a cespuglio, che abbiamo nel giardino o nei contenitori sui terrazzi stanno completando la prima e più abbondante fioritura primaverile estiva che cade proprio nel mese di maggio/inizio giugno.
È arrivato il momento di non abbandonarle, visto che se ci hanno regalato fioriture abbondanti multicolori e profumate fragranze, si potrebbero rivedere, soprattutto per alcune varietà rifiorenti.



POTATURA VERDE
SI nelle rose rifiorenti e non rifiorenti.
No per le rose che producono le bacche.
Dobbiamo eseguire la cosiddetta potatura verde e cioè eliminare le infiorescenze sfiorite per stimolare nuove fioriture che non tarderanno ad arrivare subito dopo la potatura.
Nella maggior parte dei casi, i fiori vanno eliminati appena appassiti, solo perché brutti da vedere, per impedire che la pianta sprechi nutrimento ed energie nella produzione di semi, e per favorire una nuova crescita e rifioritura nei rosai di tipo rifiorenti.
In estate, come precedentemente detto, per alcune varietà, come le rose non rifiorenti, la potatura si limita ad eliminare fiori o grappoli di fiori sfioriti perché una buona pulizia non fa mai male e per stimolare nuova vegetazione.
Per altre, impiegate per la bellezza delle sue bacche, non si dovrebbe eseguire.
Perché alcuni tipi di rosa (ad es. la "Scarlat Fire" o la R. moyesii) sono coltivate appositamente, oltre che per i fiori, anche per la produzione di cinorrodi (bacche). In questi rosai, i fiori non vanno recisi perché in autunno allieteranno con le loro bacche colorate i nostri giardini.
Altre varietà, come le rose rugose, producono delle bacche che vengono raccolte a piena maturazione per la produzione di marmellate.
Bisognerebbe, dunque, conoscere per bene le varietà che abbiamo piantato per non rischiare potature inutili.


COME ESEGUIRE LA POTATURA
Potare fino alla prima gemma vigorosa al di sotto dello stelo del fiore o di un mazzetto sfiorito, accertandosi che la gemma sia rivolta verso l'esterno.
Tagliando solo il fiore al peduncolo, si favorirà invece la nascita di gemme deboli, che produrranno getti esili con pochi fiori.
Non tagliare mai troppo lo stelo, in quanto una cospicua perdita di foglie, che forniscono nutrimento, indebolirebbe l'intero rosaio nella sua crescita.


Usare forbici o coltelli affilati, in quanto un taglio irregolare o slabbrato può far avvizzire la parte tagliata (a); il taglio va fatto a non più di 0,5 cm dall'occhio, e inclinato leggermente dalla parte opposta alla gemma (b); se il taglio è troppo alto, il moncone può seccare (c); se il taglio è troppo basso si rischia di danneggiare la gemma o di far entrare dal taglio agenti patogeni (d); il taglio effettuato con un'inclinazione errata può far accumulare umidità (e quindi muffe) nella gemma.
A stagione terminata cercate di eliminare solo fiori appassiti, per non stimolare un'ulteriore produzione di getti nuovi, destinati a soffrire in inverno.


DOVE ESEGUIRE IL TAGLIO CORRETTO
Si effettua all'altezza della prima gemma vigorosa (che in genere è la terza) partendo dall'alto.


ELIMINARE LE ERBACCE E CONCIMARE
Subito dopo la potatura verde, si dovrebbe procedere ad eliminare le infestanti che sono cresciute durante le primavere, zappettare se possibile e poi aggiungere alla base della rosa, non troppo vicino al colletto, del concime chimico organico.

Tutto questo andrebbe fatto perché le rose hanno bisogno di alimentarsi con la nuova concimazione per poter rivegetare di nuovo con vigoria, essendo che il concime che era stato distribuito in primavera, subito dopo la potatura prima della ripresa vegetativa, si sarà sicuramente esaurito.

 

Ricordo sempre di leggere le dosi prescritte sulla confezione e di interrare sempre il concime con una leggera zappettatura, per non rischiare che parte dell'azoto si volatilizzi nell'ambiente e bruci le foglie basali più vicine al concime, poi bagnare bene per far sì che sciogliendosi raggiunga le radici in profondità.

 

BAGNATURE
Durante l'estate ricordatevi di non far mancare acqua alle vostre rose, ma vi suggerisco di non bagnare tutti i giorni.
Bagnare sì abbondantemente ma lasciare passare qualche giorno finché il terreno sarà sufficientemente asciutto.
Le rose soffrono di asfissia radicale se bagnate con frequenze ravvicinate.
Non bagnare le foglie per non favorire lo sviluppo di malattie fungine.
Buon lavoro e aspettiamoci nuove fioriture,

Il mastrogiardiniere

 

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