Merate, bollettini parrocchiali digitali/9 anno 1915: l’Italia entra in guerra. La Chiesa esalta Cadorna e gli eroi al fronte

E siamo entrati nel 1915, anno tragico del coinvolgimento italiano nella grande guerra. Il bollettino parrocchiale di Merate di gennaio apre con la statistica demografica del 1914 in paese:

- 124 nati

- 85 morti di cui 64 adulti a 31 infanti

- 42 matrimoni di cui 27 celebrati in paese e 15 fuori.

La popolazione al censimento del 1861 era di 4.673 residenti, saliti a 6.254 nel 1901, 6.875 nel 1911 e 6.735 nel 1921. La superficie territoriale è rimasta invariata; 11,07 chilometri quadrati posizionati a 45° e 42' latitudine nord e 3° 2' di longitudine ovest dal meridiano di Roma. Altitudine, 300 metri sul livello del mare.

La statistica meteo riferita a novembre 1914 indica una temperatura massima di 15 gradi, una minima di - 3,5° e una media di + 6° con 12 giorni sereni, 1 misto e 17 coperti di cui 6 con pioggia, 7 con nebbia e 12 con brina. Nessuna nevicata.

La pagina 1 è dedicata agli auguri e alle felicitazioni per il settimo anno di pubblicazione del bollettino. Il saluto al 1914 è di questo tenore: "Un anno di più che è precipitato negli abissi incommensurabili dell'eternità; un'altra rovina del tempo inesorabile; un altro cadavere deposto nella tomba".

Non male come augurio di buon anno. La pagina storica ci ricorda il passaggio di proprietà dell'ala del collegio dei Riva Spoleti, cui ora è intitolata la piazzetta accanto a piazza Italia, da destinare a scuola gratuita di grammatica, umanità, retorica e filosofia mentre l'altra parte ospitava la sede del Comune e della Giudicatura di pace e della Cancelleria del censo.


FEBBRAIO 1915

La statistica meteo di dicembre 1914 indica un + 10° di massima, - 4° di minima e + 4° di media, 4 giorni sereni e 27 coperti di cui 10 con pioggia, 1 con neve, 21 nebbia e 15 brina. La pagina 9 parla della guerra che ormai deflagra in tutta Europa e cita l'episodio della comunione nel corso di una messa: quando il parroco si accosta alla Contessa di Castelnau, moglie di un generale in capo con tre figli in guerra e porge l'ostia consacrata si avvede che la donna piange ; quale, domanda il sacerdote e la Contessa: Saverio. Poi prende l'ostia e resta inginocchiata a piangere e pregare per ore.

Interessante la pagina 15 sull'astinenza quaresimale.

 

MARZO 1915

 

Finalmente è arrivato l'inverno con + 10, - 5 e + 2; 16 giorni sereni, 14 coperti 1 misto; 2 con pioggia, 7 con neve, 7 con nebbia e 16 con brina.

A San Giuseppe è dedicata la prima pagina. La storia continua con le vicende alterne del collegio maschile passato di mano più volte come gestione fino alla chiusura. La sua riapertura è dovuta alla costituzione di una società per azioni tra una ventina di abbienti meratesi guidati dal dottor Federico Sala al solo scopo di riattivare la scuola mentre i servizi pubblici erano già stati trasferiti a Missaglia per la pretura e Brivio sede mandamentale. Il gruppo si assunse anche l'obbligo di portare avanti le scuole pubbliche ginnasiali.

A pagina 16 sotto la statistica demografica i ricordi di due meratesi scomparsi.

 

APRILE 1915

Meteo: max + 10; min. - 2; media + 2. Febbraio: 13 giorni sereni e 15 coperti con 8 giorni di neve e 3 di pioggia. Il manto nevoso ha raggiunto i 50 cm.

"Sentinelle in guardia" è una lettura che consigliamo. Dietro a un racconto c'è l'approfondimento del concetto del rispetto. Dentro e fuori casa. Buona lettura

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MAGGIO 1915

Il report meteo di marzo ci conferma come il mese sia "pazzerello": la temperatura è passata da un min. di - 3 a un massimo di + 15 con una media di 6.5°. 14 giorni sereni, 13 coperti e 4 misti; sei giorni di pioggia e 3 di neve con spessore inferiore a 10 cm.

L'influenza dell'ambiente è il tema di riflessione dedicati agli educatori scolastici. Chi scrive si stupisce del fatto che come gli adulti anche i ragazzi e le ragazze delle scuole pubbliche stanno assieme nonostante i due sessi siano apparentemente separati. Il richiamo è dunque a porre riparo a questi inconvenienti e, se del caso, si ricorra anche a pene severe. Il concetto di punizione permane molto forte nelle pagine del bollettino parrocchiale. Ricordiamo il racconto delle donne che mostrano un pezzo di gamba ballando le quali andrebbero scudisciate. Per meglio rappresentare il concetto l'articolo finisce con un dato statistico: quante persone muoiono ogni giorno in Italia? 80mila circa; d'improvviso un grandissimo numero; di vecchiaia, pochissime. "Conclusione: tenersi preparati". Alla faccia dell'ottimismo.

 

LUGLIO 1915

Il 24 maggio l'Italia entra ufficialmente in guerra a 10 mesi dall'inizio del conflitto mondiale. Il bollettino non esce - o non si trova - a giugno, quando dalle sue pagine doveva arrivare la tragica notizia anche ai contadini meratesi. L'editoriale si intitola "L'Ora presente" e appare eccessivamente trionfalistico: "E' davvero confortante lo spettacolo che dà l'Italia tutta in questo momento solenne; spettacolo di concordia e di slancio patriottico che preannuncia quasi con certezza il felice esito della guerra".

Parlare di felice esito della guerra appare davvero sconcertante dalle pagine di un informatore cattolico. La guerra fece 650mila morti, un milione di feriti e provocò una miseria spaventosa che a sua volto provocò altre centinaia di migliaia di morti, per fame, stenti e malattie.

Le pagine 8 e 9 sono dedicate all'eroismo dei nostri soldati che . ". combattono con ardore nel campo dell'onore coprendosi di gloria". Una retorica guerrafondaia che fa riflettere.

La campagna contro le donne sembra essere il vero cavallo di battaglia di quel tempo nella chiesa cattolica. Ecco un altro interessante spaccato tutto da leggere.

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SETTEMBRE 1915

"Saltato" agosto eccoci a settembre ma col report meteo di luglio che fa segnare un + 32 ° di massima e un + 23° di media con 9 giorni di pioggia e 5 di temporali. Il tema di copertina cita La parola del Sommo Pontefice Benedetto XV che si scaglia con veemenza contro la guerra. Niente eroi né patria ma solo un grido straziante di un padre che vede il figlio morto e la casa distrutta.

La storia locale ci racconta della nascita del primo oratorio festivo per la gioventù, avviato nella chiesetta di Santa Marta nel 1832 da don Andrea sala, cui è intitolata una via nel cuore della vecchia Merate. Nel 1836 anche le "giovinette" furono ammesse all'oratorio festivo.

A pagina 10 però il furore riemerge con toni da crociata che vanno letti.

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A pagina 16 l'epitaffio per i primi giovani meratesi morti in guerra. Oltre ai sei decessi di infanti della statistica demografica relativa al mese di agosto.

 

OTTOBRE 1915

Ed eccoci in autunno, la guerra imperversa in tutta Europa, i ragazzi, spesso rastrellati tra le campagne, inconsapevoli e incolpevoli vengono mandati sulle montagne lungo il fronte nord-orientale, costretti a affrontare il nemico austriaco dotato delle mitragliatrici, balzando fuori dalle trincee all'arma bianca.

Un massacro spaventoso.

Il nostro bollettino, dopo il consueto report meteo di agosto con temperatura massima di 30° nei giorni 19 e 26, 9 giorni di pioggia con 190 mm. Inferiore alla media del mese, apre il numero con un approfondimento sul Santo Rosario. Le pagine storiche sono dedicate alle Confraternite costituite anche a Merate tra cui quella dei Morti che aveva sede presso la chiesa di Turba. I confratelli nel 1754 erano ben 240 e vestivano sempre di nero con le insegne mortuarie.

Un'altra pagina è dedicata al generale Luigi Cadorna, definito " . . uomo di fede limpida e profonda che nella nobile famiglia piissima ha saputo raccogliere e fecondare l'amore congiunto a Dio e alla Patria...".

Poi però venne Caporetto. . . Nella prosopopea guerrafondaia del Bollettino, l'articolista, racconta il disprezzo di Cadorna verso la Massoneria che sovvertirebbe l'ordine e la disciplina con grave danno per l'istituto militare. E con un uomo così, salmodia l'articolista "la vittoria è già nostra . . .i giovani cattolici, le famiglie cristiane possono conoscere in lui il duce ideale della vittoriosa Italia rinnovata.....

Farneticazioni davvero incredibili se pubblicate su un bollettino della chiesa.

Il generale Luigi Cadorna

 

NOVEMBRE 1915

Il meteo di settembre ci racconta di un mese dolce con temperatura massima di 24 gradi e media di 16; 14 giorni sereni e 6 di pioggia. L'approfondimento religioso è dedicato alle sante messe per i morti.

 

Le pagine storiche sono dedicate al Palazzo Belgioioso che si eleva in uno dei punti più alti del paese, edificato a spese dei marchesi Novati, dotato di acquedotto con ampi giardini che guardano a mezzogiorno ricchi di agrumi. Nel 1749 passò di mano a Barbara D'Adda Barbiana di Belgioioso che fece realizzare a nord del palazzo il viale dei cipressi, oggi chiamato cannocchiale.

 

DICEMBRE 1915

 

 

 

Nessuna nevicata neanche questo novembre 1915 e una temperatura media di 10.8°. Solo 5 giorni di pioggia, appena 26 mm. L'approfondimento religioso è dedicato a Sant'Ambrogio cui è intitolata la chiesa parrocchiale. Poi le pagine dell'Avvento. La storia ci porta nelle frazioni di Merate partendo da Brugarolo. L'oratorio dopo qualche vicissitudine fu benedetto nel 1722. Tutte le cascine erano di proprietà della famiglia Rocchi, la quale, ci dice lo storico del Bollettino, essendo l'abitato lontano 3 chilometri dal centro di Merate fece in modo che il Comune aprisse una piccola scuola per le prime due classi elementari e un asilo infantile.

Il tema sociale è la lotta alla pornografia. Non è chiaro che cosa riproducano cartoline e giornali venduti in edicola ma certo la campagna è durissima e mette assieme cattolici, liberali e nazionalisti.

 

 

9/continua

 

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