Lomagna: il bilancio secondo Valentino

L’Amministrazione di Lomagna, ancora una volta, preferisce stare indietro di un passo e non azzardare assolutamente nessuna proposta nessun cambiamento, nessuna novità.
Il bilancio presentato in Consiglio Comunale è per l’ennesima volta un perfetto copia e incolla degli ultimi 2 anni.
Abbiamo ormai capito, dopo 3 anni di amministrazione Citterio/Fumagalli, che questo gruppo di maggioranza non si distingue certo per coraggio e intraprendenza.
Questi ultimi 2 anni di Covid hanno cambiato radicalmente molti aspetti e in questi cambiamenti rientra anche l’accresciuta possibilità di ottenere finanziamenti in conto capitale che però a Lomagna non siamo per nulla riusciti a costruire.
Il PNRR è, per esempio, una grande opportunità che consente anche ai comuni e alle pubbliche amministrazioni di ottenere finanziamenti muovendosi per tempo e pianificando la partecipazione ai bandi, questa modalità necessita però di personale preparato e motivato a gestire una grande quantità di documentazione.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), infatti, è un documento strategico che definisce il programma di investimenti e di riforme che il governo italiano ha predisposto per fronteggiare la crisi prodotta dalla pandemia Covid19 e rimettere il Paese su un piano di crescita sostenibile e inclusiva, utilizzando le risorse messe a disposizione dall’Iniziativa europea Next Generation Eu (NGEU).


Il Piano si articola in 6 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del NGEU.
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
4. Istruzione e ricerca
5. Inclusione e coesione
6. Salute

Queste però, sono, guarda caso anche le voci che sul bilancio di Lomagna hanno gli impegni di spesa in conto capitale in assoluto più bassi e meno impegnativi.
Per esempio:
Alla missione 01 “Servizi istituzionali, generali e di gestione” e alla missione 02 del bilancio comunale “Ordine pubblico e sicurezza” le voci di spesa in conto capitale sono completamente azzerate, segno che in questi due ambiti non vi è in vista, per il triennio 2022 – 2024, nessun tipo di investimento.
Anche le spese in conto capitale riguardanti l’Istruzione e la ricerca sembrano non esistere per questa amministrazione che nel suo bilancio di previsione riporta a zero tutte le voci appartenenti al punto tranne il grosso investimento sui lavori di coibentazione della scuola media che però necessita di un finanziamento non ancora a portata di mano.
Anche su voci cardine del PNRR quali la “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e le “infrastrutture per una mobilità sostenibile” il nostro comune non ha intenzione di investire nulla, dato che le voci di spesa in conto capitale alla missione 09 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio” sono anche queste completamente a zero!
E’ interessante notare come anche le spese in conto capitale relative alla missione 12 del bilancio comunale “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” ed in particolare agli ambiti anziani, disabilità, asili nido, siano completamente a zero segno che non vi è stata nessuna programmazione nessuna pianificazione ma solo la volontà di mantenere attivo quello che il comune ha in essere.
Tutte queste osservazioni lasciano perplessi e fanno riflettere su quanto ad oggi l’amministrazione di Lomagna viaggi “a vista” cogliendo occasioni qua e là quando necessario, ma senza sbilanciarsi troppo con programmi che possono a lungo andare diventare ingombranti e pericolosi.
Il confronto con il bilancio di altri comuni è disarmante, dato che tutti hanno quasi sempre impegni di spesa in conto capitale importanti magari non immediatamente finanziabili ma che sono il chiaro sintomo di una programmazione fatta a priori che si trasforma poi in una vera e propria roadmap per tutto il mandato.
Il Consiglio Comunale del 27 ha fatto chiaramente emergere i limiti oggettivi di una amministrazione che non riesce ad uscire dal proprio guscio, perché troppo condizionata dai soliti meccanismi del “tanto non si può fare nulla”, e completamente demotivata nell’affrontare qualsiasi progetto economico.
Difficile persino cercare di risvegliare il minimo entusiasmo necessario a rendere propositivi almeno quei soggetti, all’interno del gruppo, che potrebbero portare un po’ di aria nuova.
I giovani sono praticamente inesistenti, e lo dimostra la sonora ronfata piantata nel bel mezzo del consiglio comunale da uno dei consiglieri di maggioranza che non ha potuto resistere alla soporifera esposizione dell’assessore al bilancio, che, oltre ai numeri dettagliatamente riportati, ha continuato a ripetere che non si poteva fare diversamente…
E mentre a Lomagna nulla si poteva fare a Osnago, con gli stessi addetti, l’amministrazione era in grado di presentare investimenti in molti ambiti, dimostrando intraprendenza e capacità propositive.
Efficientamento energetico biblioteca (oneri + contributo Rigenera) 333.170
Completamento dotazione Spazio De Andrè (oneri + contributo regionale Cultura) 230.000
Efficientamento energetico municipio (oneri + contributo Rigenera) 363.000
Realizzazione nuovo nido (PNRR) 882.600
Efficientamento energetico campo da calcio (oneri + contributo Rigenera) 204.000
Questi sono solo alcuni dei progetti di investimento proposti nel piano triennale del comune di Osnago e la differenza è macroscopica, e non può che saltare all’occhio il fatto che l’unica distanza stà nella gestione politica, visto che gli addetti e i tecnici sono i medesimi.
Nella speranza che qualcuno riconosca prima o poi il limite intrinseco di una amministrazione senza capacità di confronto ci auguriamo soltanto che si riesca a contenere i danni di un atteggiamento tanto ottuso quanto dannoso per la collettività.
Giuseppe Valentino di Uniti per Lomagna
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