Montevecchia: un viaggio nel passato del paese con lo sguardo al futuro sostenibile

Dalla nascita nel 1861, divenendo frazione sotto Cernusco dal 1927 al 1966, Montevecchia è cresciuta ed ha vissuto al suo interno momenti di gloria e vigore, così come lunghi anni di sofferenze e calamità. Ad occuparsi dell'analisi della storia della comunità è stato Renato Pastorini, cittadino da più di trent'anni che ha esposto alla Casetta bis una presentazione dal titolo: "La rinascita di Montevecchia".


Marco Molgora, Ivan Pendeggia, Renato Pastorini

L'excursus è iniziato da prima del riconoscimento dei comuni, ovvero quando i terreni erano feudi in mano a nobili, i quali davano vita a reti familiari con casate sempre più importanti e ricche. Stessa sorte accolse Montevecchia, la cui terra venne affidata ad Alessandro Panigarolo, nipote di Cristina di Danimarca e duchessa di Milano, dal re di Spagna Filippo IV nel 1649. Panigarolo non ebbe però figli a cui lasciare il feudo, passando di mano agli Archinti nei primi del 1700, fino ad essere acquistato dalla famiglia Agnesi. Nel 1796 vennero soppressi i feudi nobiliari, riconosciuti come comuni nel 1859 con la legge Rattazzi. E' così che due anni dopo, un giorno dopo l'unità d'Italia, nacque il comune di Montevecchia.


Renato Pastorini

Il paese visse differenti periodi: dal 1361 al 1861 ci fu il cosiddetto periodo di calamità, ovvero di pestilenze, malattie e catastrofi naturali; dal 1871 al 1901, risentendo ancora dell'effetto climatico, ci furono molti danni alla florida agricoltura; dal 1911 al 1921, nonostante lo scoppio della grande guerra, la nascita della rete ferroviaria creò pendolarismo con le città; dal 1921 al 1961, sotto il comune di Cernusco, la demografia non vide crescite, ma rimase piatta; dal 1971 al 2001 e dal 2002 al 2011 si registrò un grande sviluppo nell'urbanistica e di conseguenza un aumento di cittadini; dal 2011 ad oggi il paese è cresciuto fino a 2700 abitanti circa, anche se con una natalità bassa.
Per rendere percettibile l'immenso cambiamento negli anni, in una comunità così piccola, Pastorini ha sfruttato le immagini dall'alto, messe a disposizione dal sito della Regione Lombardia. In questo modo si è potuto confrontare lo sviluppo vissuto dal 1975 al 2015, in ogni zona del comune, grazie anche agli aneddoti di Eugenio Mascheroni, sindaco dal 1967 al 2001, che "conosce il paese come il palmo della sua mano".



Terminata la presentazione storica, ha preso la parola il primo cittadino Ivan Pendeggia, che ha ringraziato Pastorini e tutti i suoi predecessori per aver contribuito alla creazione di un paese meraviglioso. Facendo un salto all'oggi, Pendeggia si è premurato di riassumere certi valori e tradizioni che stanno andando persi, quali l'agricoltura e la terra; l'unità e il senso di appartenenza; il volontariato civico. "Bisogna tornare a far crescere il paese, che sta vivendo un calo delle nascite, attraverso la solidarietà di tutti e lo sforzo a lavorare assieme all'amministrazione. Con la minoranza stiamo operando a quattro mani per creare iniziative e progetti per le diverse fasce d'età e per ridare importanza ai vecchi ideali che hanno fatto grande Montevecchia". Successivamente sono stati esposti 3 progetti in programma: trasformare zona fontanile, dove vi è la cosiddetta casa della comunità, in un luogo di aggregazione sostenibile, di cultura e sport per tutti i giovani; rivalutare il paese e le sue ricchezze, per creare lavoro ed opportunità per giovani ed adulti, cercando di coinvolgere anche realtà da fuori; proporre una serie di iniziative, per i più anziani, volte alla sostenibilità e al rispetto della natura. "Dobbiamo avere l'ambizione di osare per poter trasformare il paese in meglio, partendo dalle sue ricchezze. Non dobbiamo però perdere di vista la realtà, quindi mantenendo i piedi saldi a terra, ma con uno sguardo al cielo" sono state le parole conclusive del sindaco.



In chiusura ha preso parola Marco Molgora, presidente del parco del Curone, che ha ringraziato Pastorini e tutti coloro che hanno contribuito alla crescita del paese. Tra questi Eugenio Mascheroni, che tra le tante cose realizzate a Montevecchia, dando vita al Parco del Curone, di cui il paese va fiero. Numerose sono le iniziative sorte all'interno del parco tra cui due linee cosmetiche, "Acqua di Montevecchia" e "Prati Magri", esempio delle tante opportunità lavorative ad alta sostenibilità. Per finire Molgora ha ribadito: "Il parco vuole crescere sempre di più, e lo sta facendo anche grazie a concessioni di terreni da parte di cittadini. Vogliamo espanderci per poter dare vita a sempre più possibilità lavorative, di associazione, di turismo, per valorizzare il polmone verde del paese".
M.Pen.
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