Merate: revocare le deleghe è un atto di straordinaria amministrazione, come tale va compiutamente spiegato
Riascoltare le registrazioni dei consigli comunali, soprattutto quando le parole non si contano ma si "pesano", è un esercizio straordinariamente utile.
Così, pur avendo seguito la diretta - scritta e commentata in diretta - abbiamo riascoltato la parte relativa al punto 2, comunicazioni del sindaco sulla revoca di un assessore e la nomina di un nuovo componente della Giunta.
Come noto nelle scorse settimane il sindaco Panzeri ha revocato le deleghe assegnate subito dopo le elezioni a Andrea Robbiani nominando al suo posto Fabio Tamandi. Fuori un leghista dentro un centrista. La motivazione sembrava fosse ascrivibile allo scontro in aula tra l'ormai ex assessore e il consigliere di minoranza Roberto Perego.
I fatti citati da Perego erano riferiti alle sedute del Consiglio della riserva lago di Sartirana di cui Robbiani era presidente. Un consiglio con potere consultivo non esecutivo. Perego anche nella replica di lunedì sera ha accusato Robbiani di voler ottenere a ogni costo un voto coerente con la propria visione. Parole dure nonostante che il consigliere di minoranza sia anche un avvocato. Secondo il Sindaco, Robbiani in replica avrebbe ingiuriato Perego. Ma nel suo pacato intervento Robbiani ha sottolineato che se ciò fosse vero sarebbe dovuta scattare una denuncia per quanto il reato di ingiuria sia depenalizzato. Evidentemente non di ingiuria si trattava ma, al contrario, di una dura difesa dall'accusa di aver sottoposto quasi a minaccia i membri del Consiglio della riserva lago di Sartirana dissenzienti rispetto alla visione del Presidente. Quasi un'accusa di atteggiamento mafioso. Che l'ex assessore ha respinto con sdegno.
Come si vede due tesi diametralmente opposte e è davvero difficile stabilire chi ha scagliato la prima pietra. Ma quello che qui interessa è la risposta data dal Sindaco: Lei - ha detto tesissimo in volto - si è soffermato sulla seconda parte del mio decreto ignorando la prima. Io l'avevo già sfiduciata ben prima dello scontro con Perego.
Dunque, secondo Massimo Panzeri, pur essendo Robbiani molto apprezzato per il lavoro svolto, nei mesi passati aveva agito in modo talmente maldestro da screditarsi agli occhi del suo sindaco il quale, nonostante le enunciazioni in campagna elettorale - "sarà assessore chi prenderà il maggior numero di voti e Robbiani fu secondo con 254 preferenze alle spalle del solo Procopio - non ha esitato a revocare le deleghe mortificando così anche i tanti elettori del leghista.
Soprattutto - e questo è il tema - senza spiegare come, quando e perché ha perso la fiducia nel suo assessore. D'accordo che le deleghe sono fiduciarie ma tra e sindaco e podestà ne corre. E Massimo Panzeri ha tutta l'aria di credersi il secondo, operando con grande disinvoltura sia in senso condivisivo che divisivo. Inutile esemplificare, le immagini sono ormai patrimonio comune.
Noi invece crediamo che Massimo Panzeri debba per rispetto al suo veterano ex assessore, a quanti hanno scritto Robbiani sulla scheda e a tutti coloro che seguono la vita politica cittadina spiegare per filo e per segno le ragioni della sfiducia.
Per non dare credito alle voci che parlano di ostilità causata dalle cattive frequentazioni di Robbiani durante le pause caffè, di qualche rancore interno e esterno al municipio, insomma di qualcosa più personale che politico-amministrativo.
Un Giovanni Battista decollato dei tempi moderni...
Claudio Brambilla