Santa Maria: dopo 7 anni la condanna per la morte in incidente di Ernesto Mozzanica

Dopo un lungo e tortuoso iter processuale, con ben quattro opposizioni alle richieste di archiviazione del pubblico ministero, l'avvocato Francesco Cogliati ha ottenuto giustizia per i famigliari di Ernesto Mozzanica, il 56enne di Santa Maria morto in un incidente stradale a Verona.

Ernesto Mozzanica

Il tribunale ha infatti condannato a un anno di reclusione, con pena sospesa, il conducente del mezzo che si trovava illecitamente sulla corsia di emergenza e contro il quale si era schiantata la vittima, trovando poi la morte.
Condannato al risarcimento dei danni anche l'Ufficio Centrale Italiano in quanto il veicolo condotto dall'imputato era di proprietà di una società francese e assicurato con una compagnia estera.
"Siamo riusciti finalmente a dimostrare la responsabilità dell'accaduto. È stato un cammino molto lungo e complesso, durato sette anni. Abbiamo dovuto opporci per ben quattro volte alle richieste di archiviazione formulate dal PM e, finalmente, il giudice nei giorni scorsi ci ha dato ragione" ha commentato l'avvocato Francesco Cogliati che si è costituito parte civile, in nome della moglie e dei fratelli della vittima "Siamo soddisfatti del risultato, pur nel dolore della tragedia che nessuno potrà mai lenire, perchè la famiglia ha finalmente avuto giustizia. Il signor Mozzanica era una persona molto conosciuta nella comunità, era stato anche vigile del fuoco volontario, stimato e ben voluto. La sua morte improvvisa aveva destato grande dolore tra amici e famigliari. Oggi a 7 anni di distanza sono state accertate le responsabilità dell'accaduto".

L'incidente mortale si era consumato all'alba del 22 ottobre 2015, Ernesto Mozzanica si trovava alla guida di un Fiat Ducato e stava percorrendo l'autostrada A4 tra il casello di Verona est e quello di Soave, in direzione Venezia/San Bonifacio. 56 anni, originario di Olgiate ma residente a Santa Maria era titolare di una azienda di installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell'aria con sede a Scagnello (Calco).
Quella mattina il veicolo che conduceva era entrato in contatto con un altro furgone che lo aveva "spinto" sulla corsia di emergenza, proprio nel tratto dove si trovava fermo un autoarticolato.
Il Ducato di Mozzanica si era schiantato contro la parte retrostante del mezzo, con il pianale che aveva sfondato l'abitacolo schiacciando Mozzanica e uccidendolo sul colpo.
Sostanzialmente illesi gli altri due coinvolti.
Era così partito il procedimento penale a carico sia del conducente del primo veicolo la cui posizione era stata poi archiviata nel 2017, che dell'autista del mezzo che si era fermato a dormire sulla corsia di emergenza. Contro di lui la tesi della difesa che ha sempre sostenuto la responsabilità per la morte di Mozzanica (opposta a quella del PM che ha sempre sostenuto la legittima sosta del mezzo): se l'autoarticolato non fosse stato in sosta sulla corsia di emergenza, dove in realtà non avrebbe dovuto essere, la tragedia non si sarebbe consumata.
Tesi questa a cui si è allineato il giudice procedendo con la condanna a un anno per l'autista (incensurato) e al risarcimento dei danni in favore degli eredi.

S.V.
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