Cernusco: l'investitore di Gioele davanti al GUP. Si va verso il ''rito abbreviato''


A un anno di distanza dalla tragedia che ha sconvolto due paesi, Cernusco e Merate, quest'oggi in tribunale a Lecco accompagnato dall'avvocato Simona Crippa al cospetto del Gup (giudice udienza preliminare) Nora Lisa Passoni si è presentato Y.A., il 39enne di origine pakistana, che alla guida della sua auto ha travolto e ucciso il piccolo Gioele Petza, setti anni appena. L'avvocato che assiste la famiglia della vittima ha avanzato la richiesta di chiamare in causa il responsabile civile, cioè l'assicurazione e il fratello dello stesso imputato, quale intestatario della Punto che investito il bambino.

Il giudice ha rinviato al 13 luglio e il legale dell'imputato ha anticipato che accederà al rito abbreviato, con discussione prevista per il 5 ottobre. Solamente la scorsa settimana la comunità di Cernusco aveva ricordato Gioele in una Messa animata dai compagni di scuola. Nell'afoso pomeriggio del 6 maggio con la mamma e la sorella stava camminando su via degli alpini, proprio davanti alla caserma dei vigili del fuoco quando da via Turati era sopraggiunta la Fiat Punto condotta da Y.A. che, tagliando la carreggiata opposta, li aveva travolti.

Gioele era stato sbalzato a diversi metri di distanza e le sue condizioni erano apparse da subito disperate all'ingente dispiegamento di soccorritori accorsi sul posto per prestare aiuto alla famiglia. Stabilizzato sul posto era stato elitrasportato all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo ma qui, dopo 5 giorni di agonia, era morto.

Di schiena con uno degli agenti di polizia locale, l'investitore

In un ultimo gesto di amore, i genitori avevano acconsentito alla donazione degli organi del loro bambino. Una folla silenziosa, stretta in un dolore che non trova spiegazione aveva assistito al funerale, celebrato a Cernusco e poi aveva accompagnato il bambino al riposo eterno nel camposanto del paese.
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