Comodamente sedute/45: il cocco e la sua eleganza per raccontare la nostra libertà

Un regalo molto gradito che ho ricevuto al mio compleanno è stato un libro di ricette spettacolari.
Il titolo è Lucake il mio manuale di pasticceria per tutti ed è veramente goloso, scritto da  Luca Perego, un ragazzo giovanissimo con la passione per la pasticceria e la fotografia.
Ora, conoscendo la mia passione per i dolci potete immaginare quanto non vedessi l'ora di sperimentare qualcosa e così ieri mi sono cimentata in questi dolcetti che dovete assolutamente provare.

Ecco la ricetta:

Cubotti al cioccolato e cocco senza cottura
ingredienti
per la base
180 gr di biscotti secchi - 160 gr di burro - 50 gr di farina di cocco
per la farcitura
150 gr di panna fresca - 90 gr di burro - 70 gr di zucchero - 180 gr di farina di cocco
per la copertura
230 gr di cioccolato fondente - 100 gr di panna fresca
per la decorazione
q.b. di farina di cocco


PROCEDIMENTO
Foderate una teglia preferibilmente quadrata 20×20, (io non l'avevo e ne ho usata una rettangolare che è andata ugualmente bene). Frullate i biscotti ai quali unirete il burro fuso e il cocco. Versate il composto omogeneo sulla base della carta forno pressandola molto bene con un bicchiere e mettete in frigo a rassodare almeno una decina di minuti. Preparate la farcitura scaldando fino a che leva il bollore, la panna, il burro e lo zucchero e poi versateli in una ciotola dove avrete messo il cocco. Amalgamate bene tutti gli ingredienti e stendete l'impasto sopra la base di biscotti, pressate e di nuovo in frigo per altri 10 minuti. A questo punto sciogliete il cioccolato e aggiungete la panna appena riscaldata, mescolate con una frusta lasciate intiepidire e versate il composto sopra la farcitura. Stendete bene aiutandovi con un cucchiaio e rimettete in frigo per almeno 4 ore, meglio ancora se lo preparate il giorno prima per gustarlo il giorno dopo. Prima di servire spolverate di cocco (ricordatevi di tenerne da parte un po', io mi sono dimenticata e non ho potuto fare la decorazione).
Era da tempo che avevo voglia di realizzare un dolce ma ahimè è un periodo che sono un po' in crisi con il mio peso, ho preso due chili che proprio non ne vogliono sapere di andarsene e così cerco di limitare il consumo di dolci anche se è difficilissimo. 
Voi direte cosa sono due chili? Eppure, colpa un po' anche del cambio di stagione, quando apro l'armadio per cercare qualcosa da mettermi, non c'è niente che mi soddisfi, è tutto un indossare e togliere fino a uscirne esasperata, perché non c'è nulla che mi stia bene.
E così mentre preparavo questo dolce facendo cadere la farina di cocco a pioggia nella ciotola, mi sono detta: "Guarda che leggerezza questo cocco e che eleganza!" e un po' l'ho invidiato.

ELEGANZA
Eleganza deriva dal latino elegantia, e a sua volta dal verbo eligere (ex = tra + ligere = scegliere). 
Quindi l'eleganza sgorga da un'azione esatta: lo scegliere, ed è un'azione che si compie senza esitazioni né incertezze, come di chi ha maturato il proprio pensiero in assoluta libertà e indipendenza.
Elegante non è la persona che si presenta a un evento importante ostentando un abbigliamento esagerato, quanto piuttosto chi racchiude in sé grazia, semplicità e buongusto senza cadere in un'eccessiva ricercatezza. E' un modo di vivere e di pensare che esprimiamo con il nostro abbigliamento ma anche con i nostri gesti, il portamento, l'incedere che abbiamo quando camminiamo per il mondo. E' quella sicurezza che ci fa sentire al posto giusto, che ci accompagna regalandoci la sensazione di bastare a noi stesse.

L'eleganza è scegliere la cosa giusta da fare, da dire, dopo averne valutate diverse, è cortesia, è gentilezza, è muoversi in punta di piedi facendo attenzione a non calpestare la sensibilità altrui senza tuttavia scivolare nell'ipocrisia o nell'ambiguità.
C'è chi pensa che l'eleganza sia un dono, e un po'lo credo anch'io.
Credo che alcuni sappiano muoversi meglio di altri, esprimersi meglio di altri, vestire meglio di altri, ma so anche che nessuno nasce volgare, ingombrante e fastidioso.
Tutto si può apprendere, coltivare e vale la pena farlo per compiacere gli altri, ma soprattutto noi stesse.
L'eleganza non è una qualità esteriore,
ma una manifestazione dell'anima che diventa visibile al mondo.
Paulo Coelho



Giovanna Fumagalli Biollo

Insomma l'eleganza è quella cosa che abbiamo dentro e che quando decidiamo di lasciarla uscire, costringe gli altri a guardarci non per meravigliarsi di ciò che indossiamo, ma per quello splendido biglietto da visita che esibiamo che è la nostra libertà.
Siamo libere quando indossiamo qualcosa che ci piace tanto anche se gli altri pensano l'esatto contrario, libere di vestire senza seguire i dettami della moda, perché è la sicurezza che ci portiamo dentro che ci fa sentire al posto giusto, per niente fuori luogo, che ci fa brillare di luce propria.
L'eleganza leggera che voglio imparare dal mio cocco, che entra in un dolce quasi senza farsi vedere ma poi quando lo assaggi, il suo sapore ti esplode in bocca, coprendo tutti gli altri, con misura e rispetto.

Amiche care vi auguro una buona domenica e se volete raccontarmi della vostra eleganza, io sono qui, sempre desiderosa di ascoltare le vostre storie. E naturalmente se questo articolo vi è piaciuto potete sempre passare per un saluto nel mio blog
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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