Merate: firmato il comodato gratuito per 40 anni, finalmente lo stagno di ''San Rocco'' è del Comune. Ora parta la bonifica

La firma era attesa da almeno dieci anni e negli ultimi cinque la trattativa con la proprietà si era fatta serrata, a tratti anche "minacciosa" Soprattutto da quando la superficie dello stagno di San Rocco era stata sommersa da piante acquatiche tanto da renderla simile al prato circostante.

"Saltato" l'appuntamento di novembre 2021, pur già davanti al notaio, finalmente attorno a mezzogiorno di oggi 11 maggio la proprietà dello stagno ha firmato la cessione in comodato gratuito per 40 anni al comune di Merate, rappresentato dall'arch. Lazzaroni, responsabile dell'ufficio tecnico, davanti al notaio Laura Mutti.

Dunque da oggi lo stagno è nella disponibilità dell'Amministrazio0ne comunale. Va subito detto che gran parte del merito è da attribuire al vice sindaco Giuseppe Procopio, la cui pazienza si avvicina a quella del mitico Giobbe.

Il nostro "giobbe", assunta la delega all'urbanistica e territorio nel 2019, ha lavorato con l'arch. Lazzaroni sin dalle prime settimane per acquisire il settore di San Rocco al patrimonio pubblico.

La prima operazione ha riguardato il terreno circostante, verso sud-ovest, indispensabile anche per realizzare il marciapiede che metterà in collegamento, in sicurezza, via don Consonni con via Marconi. Uno scambio di aree a destinazione agricola ha sancito l'accordo, non senza qualche difficoltà nell'equiparazione dei valori.
Ma la trattativa più, diciamo così, complicata, si è sviluppata in tre anni con la proprietà. Senza addentrarci oltre resta l'ottimo risultato ottenuto da Procopio.

Ora però deve scattare la fase due. L'ex assessore Andrea Robbiani aveva già predisposto un piano di intervento che prevedeva il prosciugamento del fondo, avendo cura di trasferire la fauna presente in apposite vasche. La ripulitura del fondo che è di pietra trattandosi di uno stagno artificiale, non naturale, realizzato per regolare il troppo pieno dell'ex roggia Annoni che da Sartirana portava le acque a Verderio.

Poi reimmessa l'acqua e ripulite le sponde il piano prevedeva l'attrezzatura dell'area con la realizzazione del sentiero circumlacuale e il proseguimento del sentiero stesso lungo la Ruschetta per raggiungere attraverso i campi il lago di Sartirana.

Insomma un valido progetto di recupero di un angolo assolutamente delizioso della città.
Ora vedremo chi raccoglierà il testimone da Robbiani. Intanto accontentiamoci di questo buon risultato

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