Nuovo accordo Confindustria-Intesa Sanpaolo: 40 milardi alle imprese lombarde

Si è svolta oggi a Lecco la seconda tappa lombarda del roadshow per la presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Un "patto" basato sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione oltre 40 miliardi di euro per le aziende lombarde, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.
Ad aprire i lavori i saluti del Presidente di Confindustria di Lecco e Sondrio Lorenzo Riva e del Direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo Gianluigi Venturini, che ha illustrato i contenuti dell’Accordo nonché le prime iniziative congiunte. Ha fatto seguito l’analisi dello scenario economico locale di Ilaria Sangalli della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, introducendo così le tematiche di maggiore interesse per il sistema produttivo locale, approfondite nella tavola rotonda cui hanno preso parte due testimonianze aziendali: Andrea Anghileri, Chief Financial Officer di Novacart Spa e Giandionigi Ghislanzoni Chief Executive Officer Itla Bonaiti Srl.
L’Accordo presentato oggi alle imprese delle province di Lecco e Sondrio – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo - pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità.


“Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo delle province di Lecco e Sondrio mettendo in campo oltre 40 miliardi per le imprese lombarde, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria - ha sottolineato Gianluigi Venturini, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo -. Una crescita diffusa e sostenibile e una trasformazione strutturale sono passaggi fondamentali per dare vita ad un’economia più robusta. Le imprese di questi territori, che hanno dato prova di resilienza durante la pandemia, oggi devono fronteggiare nuove incertezze; come Banca, siamo al loro fianco per sostenerle e per incentivare gli investimenti in transizione ambientale e digitale, valorizzando i rapporti di filiera. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI”.
“Ci troviamo in un momento congiunturale particolarmente delicato, nel quale come noto le imprese sono chiamate a gestire diversi aspetti critici, fra cui spiccano i rincari dell’energia e delle materie prime, in un quadro di grave incertezza degli scenari politici ed economici mondiali – ha evidenziato il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva. “L’accordo siglato oggi - ha continuato - segna la continuità di una collaborazione ormai storica fra Confindustria e Intesa Sanpaolo, che offre alle imprese un importante sostegno per rafforzare gli asset strategici e sostenere la competitività e la crescita. Siamo però consapevoli che l’impegno, gli investimenti e gli sforzi delle imprese necessitano di essere sostenuti anche da riforme serie e non più rinviabili e da politiche industriali adeguate. I prossimi mesi ed anni saranno determinanti e non ci possiamo permettere di mancare la grande occasione di rilancio offerta dal PNRR, ma sappiamo bene che è necessario vengano poste le condizioni affinché possa tradursi da progetto a realtà concreta, con le sue importanti ricadute per il nostro Paese”.



L’intesa consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni. A partire dal 2009 sono stati sottoscritti diversi accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale. Iniziative congiunte hanno consentito di supportare decine di migliaia di imprese con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi più critiche di uno scenario economico in continua evoluzione.

IL SISTEMA PRODUTTIVO DELLE PROVINCE DI LECCO E SONDRIO: GLI ASSET STRATEGICI
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

La provincia di Lecco si caratterizza per una forte vocazione industriale e per un’elevata presenza sui mercati internazionali. L’industria genera il 41% del valore aggiunto provinciale ed è altamente competitiva sui mercati esteri, con una propensione all’export di quindici punti percentuali più alta della media italiana: le esportazioni incidono oltre il 45% sul valore aggiunto industriale della provincia. La filiera metalmeccanica è il primo ambito produttivo in provincia di Lecco e il primo per esportazioni, generando oltre la metà delle vendite estere di manufatti. Il contributo della filiera è stato determinante per sfiorare, nel 2021, i 5 miliardi di euro di export, a valori correnti, l’8,9% in più rispetto al 2019. Una performance molto positiva, superiore sia alla media italiana (+7,5%) sia a quella lombarda (+6,6%). Di rilievo anche il contributo di altri settori che concorrono a determinare la specializzazione produttiva della provincia, quali elettronica, agroalimentare e biomedicale. In termini di mercati di sbocco, il principale traino ai risultati di export 2021 è giunto da Stati Uniti e Cina, ma i paesi europei restano comunque un bacino di riferimento importante.
Nella provincia di Sondrio, l’industria sviluppa il 26% del valore aggiunto provinciale. La propensione all’export è ancora contenuta, inferiore al 20%, ma è cresciuta significativamente negli ultimi anni: nel 2021 le vendite all’estero sono state pari a 807 milioni di euro, a valori correnti, l’11,6% in più rispetto al 2019, grazie al traino di metallurgia, agro-alimentare, meccanica e automotive.
Il conflitto tra Russia e Ucraina aggiunge incertezza al quadro nazionale e internazionale 2022 e getta ombre sulla possibilità di mantenere la velocità di ripresa che ha caratterizzato il 2021. Nel complesso, l’esposizione commerciale di Lecco e Sondrio verso i territori di Russia e Ucraina è bassa: nei due mercati si sono registrati valori di export pari a 77 milioni di euro nel 2021, solo l’1,3% del totale esportato complessivamente dalle due province. Una percentuale inferiore alla media nazionale (2%) e dimezzata rispetto al passato, in particolare rispetto al 2013, anno antecedente la crisi del Donbass-Crimea del 2014, quando ammontava al 2,6%. Per alcuni comparti, tuttavia, il peso di questi mercati resta più marcato: è il caso della cosmetica (16,8%), dell’abbigliamento (5,2%) e della meccanica (2,9%).
Il maggiore canale di trasmissione degli effetti della guerra è rappresentato dai rincari dei prezzi delle materie prime. La revisione al rialzo dei prezzi di petrolio e, soprattutto, del gas naturale, penalizzerà in modo significativo il reddito disponibile dei consumatori e i margini delle imprese, con effetti sia sui consumi che sugli investimenti. Il conflitto rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia, che possono favorire l’abbattimento dei costi di approvvigionamento delle materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Su questo fronte, opportunità per le imprese italiane potrebbero aprirsi anche dalla spinta alla regionalizzazione delle catene globali del valore, messe sotto pressione dalle difficoltà logistiche incontrate con la pandemia, e poi amplificate dall’invasione russa. Il PNRR potrà offrire un valido supporto al raggiungimento di questi obiettivi, favorendo un intenso processo di riforme finalizzate al rilancio degli investimenti in digitale, green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari. I prossimi anni saranno dunque decisivi per l’Italia, la Lombardia, ma anche per le province di Lecco e Sondrio, chiamate a cogliere queste sfide.
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