La minoranza di Lomagna diserta il consiglio comunale
Da quando è in sella in questa tornata Impegno Civico non fa altro che mostrare, tra una scivolata e l'altra, le sue cifre essenziali: mancanza assoluta di idee, nessuna cura della struttura degli uffici ma soprattutto rifiuto quasi ossessivo di qualsiasi forma e occasione di confronto.
E' sotto gli occhi di tutti che non sta attuando alcun programma. O va avanti per inerzia su impostazioni precedenti - incassando anche clamorose bocciature come la rotonda del lavandaio - oppure galleggia come un sughero mettendo pezze qua e là. Perfino sulla "Accoglienza dell'Altro", unico cavallo di battaglia del primo cittadino ha dovuto subire l'iniziativa della minoranza in fatto di azioni concrete per i profughi dell'Ucraina: si aspetta sempre di aggregarsi a qualcosa che viene da altri, ma mai niente che venga dal proprio sacco.
La distruzione dell'organizzazione degli uffici comunali, un tempo esempio di efficienza e competenza per i comuni vicini, è manifesta a tutti; chi infatti non si è sentito rispondere in occasione di una qualsiasi richiesta "Bisogna andare ad Osnago..." o si è sentito dare appuntamenti inverosimili? Se non bastasse, la scomparsa delle funzioni operative del comune è resa evidente dal perenne abbassamento delle tapparelle in pieno orario lavorativo.
Ma la più trista caratteristica del team al governo è la chiusura ad ogni forma di confronto. Paura di non saper controbattere? Rifiuto di quella che è la più autentica forma di partecipazione, cioè l'accettazione del dibattito su qualsiasi argomento pertinente del paese? Si stenta a credere al racconto di interventi cronometrati durante i consigli, chiusure di microfoni, parola tolta o chiusura frettolosa e fuori luogo di sedute. Certo, esistono delle regole ma non vanno certo usate per imbavagliare la minoranza. Chi non ha tempo e voglia di sostenere sedute lunghe e impegnative dell'organo più importante del comune non deve fare il sindaco. Stia a casa e curi la sua famiglia: farà bene a se', alla sua famiglia e agli altri.
Gianfranco Castelli