Paderno:serata di presentazione progetto ''Controllo del Vicinato'' a Cascina Maria


Una serata di presentazione e di divulgazione su cos'è il Controllo del Vicinato, come si mette in atto e quanto può essere efficace all'interno di una comunità, si è svolta venerdì sera, 6 maggio, all'interno delle mura di Cascina Maria, a Paderno d'Adda. Ha dato il benvenuto ai presenti il sindaco, Gianpaolo Torchio, invitandoli a diventare cittadini attivi su un tema importante come quello della sicurezza. "Non crediamo in soluzioni miracolose - ha chiarito il primo cittadino - come mettere telecamere ovunque.

Il comandante di PL Giovanni Bacile

La comunità può invece intervenire con gli strumenti giusti, e questa è un'occasione di lavorare con la comunità per la comunità. Ma non solo, di prendersi cura del contesto in cui viviamo e mostrare più attenzione verso chi sta vicino a noi". Ha fatto seguito la considerazione del comandante di polizia locale intercomunale, Giovanni Bacile, "Le amministrazioni propongono da oltre decenni forme di collaborazione fra la cittadinanza e il riscontro è sempre stato positivo. Vi invito però a non dimenticare che la sicurezza e l'ordine pubblico sono competenze rimesse allo Stato. Dunque questa serata servirà anche a circoscrivere e capire cosa non è il CdV affinché risulti utile e il cittadino capisca quando è il momento di inviare la segnalazione e quando allertare le forze dell'ordine".

Raul Piemonti

Una prima impressione di cosa sia il CdV se la sono fatta, i numerosi cittadini in sala, grazie alle presentazioni proposte, successivamente, sia dal comandante della Stazione Carabinieri di Merate, Edonio Pecoraro, che dal referente provinciale dell'Associazione CdV, Raul Piemonti. Più nel dettaglio, ha spiegato Piemonti, "il CdV è uno strumento di prevenzione della microcriminalità che presuppone la presenza di persone". Viene costituito dal momento in cui il cittadino manifesta la volontà di aderire al progetto. Successivamente un referente organizza incontri mirati con i partecipanti che vengono suddivisi in gruppi in base alla zona dove abitano. Lo strumento di comunicazione è Whatsapp, e l'iter da seguire, ha riassunto Piemonti, è "vedo, chiamo il 112, e dopo faccio la segnalazione sul gruppo". Fondamentale è anche cercare, se possibile, di fornire "particolari", che aiutino meglio a identificare il potenziale malvivente. Su questo aspetto si è tornati più volte, ribadendo che il CdV non è un presidio mobile, dunque del ladro possono occuparsi solo le forze dell'ordine. A tal proposito è stata sottolineata la necessità di fare sempre la segnalazione anche se il tentativo di intrusione è rimasto tale.

 

Il referente di Osnago

Non si è parlato, infine, solo di CdV ma sono stati anche forniti suggerimenti alla cittadinanza, che potrebbero apparire banali, ma sono in realtà fondamentali da attuare per prevenire le intrusioni: ricordarsi di chiudere la porta di ingresso, installare dispositivi antifurto, non lasciare mai le chiavi sotto lo zerbino o in posti facilmente intuibili, lasciare una luce accesa o la radio nei casi di breve assenza. Così come si sono discusse tutte le vulnerabilità comportamentali, ambientali o strutturali che inconsciamente agevolano le azioni dei ladri, per esempio: non aspettare che il cancello elettrico si chiuda prima di allontanarsi, una siepe che non permette di intravedere nulla di quello che succede all'interno del perimetro dell'abitazione (specialmente se si parla di villette singole), o semplicemente una porta finestra lasciata aperta anche se non necessario. 

La serata si è chiusa con qualche domanda da parte del pubblico che si è dimostrato molto attento e con la testimonianza del referente del gruppo di Vicinato di Osnago, presente in paese dal 2016, e che oggi conta 380 famiglie più una sezione dedicata ai commercianti. Prova ulteriore della buona riuscita del progetto. 
F.Fu.
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