Lomagna: ''Uniti'' diserta il CC contro tempi di convocazione


Senza preavviso il gruppo di minoranza di minoranza ha dato forfait al Consiglio comunale di venerdì 29 aprile. Invano ha aspettato la sindaca Cristina Citterio prima di aprire ufficialmente i lavori dell'aula. Ufficialmente le assenze sono state dovute per problemi ed impegni personali, curiosamente tutti in contemporanea. Quel che è trapelato a posteriori è una forte insoddisfazione da parte di Uniti per Lomagna per la frequenza scostante con cui vengono convocati i Consigli comunali. A volte due o tre in un mese per poi attendere un paio di mesi per quello successivo. Già in passato in aula il capogruppo Mauro Sala aveva criticato questa modalità. Ora un'esponente del gruppo, Roberta Riva, ex di Impegno civico, lamenta infatti: "Cominciando un'avventura nuova, lavorativa, politica, di norma si ha bisogno di un periodo di adattamento, poi si capisce il funzionamento e la burocrazia, si impara, ci si organizza e si programma. Non è così per la nostra sindaca e la sua Giunta, che dopo tre anni ancora sceglie le date dei Consigli comunali random. O meglio, sceglie le date a ridosso delle scadenze d'obbligo di legge".



Polemica a parte, il Consiglio aveva pochi argomenti di cui trattare e con scarsi margini di manovra politica. In assenza della minoranza ad animare la serata e a chiedere maggiori dettagli e approfondimenti le votazioni sono filate lisce come l'olio.
Come primo punto è stato affrontato il Piano Economico Finanziario del servizio di gestione dei rifiuti, su cui ha relazionato l'assessore Pierangelo Manganini. Un'illustrazione macchinosa, piena da simboli e formule matematiche da capogiro anche per gli addetti ai lavori, priva di confronti con le annualità precedenti. Il valore complessivo del PEF è di 540.521 euro. Messo ai voti, è stato approvato all'unanimità dei presenti.
Più interessante l'analisi sulla produzione dei rifiuti, sempre ad opera dell'assessore Manganini. Nel 2021 Lomagna ha consumato di più. Ha prodotto 548.520 kg di indifferenziati contro i 543.520 del 2020 (+0,9%), ma sono soprattutto aumentati i differenziati: 1.881.556 kg del 2021 contro i 1.823.665 kg dell'anno precedente (+ 3,1%). In particolare a crescere sono i rifiuti del sacco viola e del bidone giallo e i residui della pulizia delle strade. Ne consegue che la percentuale della raccolta differenziata è migliorata, passando dal 77% al 77,4%. L'introduzione del sacco rosso da qualche mese dovrebbe portare Lomagna a raggiungere l'84% nel 2022. Questo anche in base ai primi dati raccolti sul territorio comunale dall'inizio della sperimentazione della misurazione puntuale.
Quanto al calcolo delle tariffe, la TARI viene coperta al 56% dalle utenze domestiche (300.857 euro) e al 44% dalle non domestiche (239.664 euro). Un risultato opposto rispetto ad Osnago, dove la TARI grava al 60% sulle utenze non domestiche e al 40% sulle abitazioni dei residenti. Le aliquote della TARI aumentano per i contribuenti. Rispetto al 2021 crescono di circa l'1,5% per le case e del 7,3% per le utenze non domestiche. Tuttavia le sottocategorie delle non domestiche che già avevano ricevuto delle agevolazioni l'anno scorso come ristoro per la pandemia potranno usufruire ancora di un aiuto, grazie al fondo residuo di 30 mila euro.
Il Consiglio ha infine approvato la nuova convenzione per il segretario comunale. Con il venir meno di Montevecchia, sopraggiunge Olgiate Molgora. La nuova suddivisione del lavoro e dei costi prevede per Lomagna di contribuire al 39%, stessa percentuale per Osnago, mentre Olgiate si ferma al 22%.
M.P.
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