Merate, Robbiani: ''continuo come consigliere per il rispetto del ruolo e della città''. Ma la vicenda è ai vertici della Lega

"In relazione alla revoca delle deleghe da parte del sindaco, non ho particolari commenti. Le domande a chiarimento di questa iniziativa vanno indirizzate al Sindaco che, a mio modesto parere deve, dare risposte serie e circostanziate più che a me, ai cittadini, ai quali tutti noi, lui per primo, deve rispondere. Io so solo che per me parlano tre anni di lavoro intenso e di assoluta deduzione al ruolo che ho ricoperto sino a lunedì pomeriggio. Sottolineo nuovamente che non ho ingiuriato nessuno, anzi, ribadisco che mi è stato impedito di difendermi da accuse gravi, quelle si davvero ingiuriose, che mi ha rivolto il consigliere di minoranza. A parti invertite io sarei intervenuto in sua difesa; evidentemente abbiamo un modo diverso di intendere il ruolo di Sindaco. Devo solo ringraziare tutte le persone che da ieri mi stanno chiamando e scrivendo, per testimoniarmi la loro vicinanza e solidarietà. Continuerò anche per loro, come consigliere comunale, perché provo profondo rispetto del ruolo e rispetto verso la città e verso quanti mi votarono nel 2019."

Massimo Panzeri e Andrea Robbiani


Andrea Robbiani ha affidato a una dozzina di righe chiare e dirette, senza fronzoli, come è nel suo stile, il commento sulla sua destituzione dalla carica di assessore per mano del sindaco Massimo Panzeri, dopo lo scontro avvenuto in consiglio comunale, partito con la reazione all'intervento di Roberto Perego e terminato con un botta e risposta con Panzeri che si è limitato a scusarsi con la minoranza senza difendere uno dei suoi.


Ora la vicenda, liquidata dal sindaco in 8 righe, a seguito di meditata ed attenta valutazione, rischia di valicare i confini della città.

Andrea Robbiani, infatti, non è un civico ma un uomo in quota Lega da sempre, tanto che per il partito aveva anche subito un processo a livello nazionale con altre 35 camicie verdi. Dopo anni di minoranza nel 2009 aveva vinto le elezioni ed era stato eletto sindaco della città e in quell'occasione aveva delegato Massimo Panzeri, fino a quel momento sconosciuto alla politica locale, assessore ai lavori pubblici. Nel 2014 il suo gruppo aveva perso contro Andrea Massironi e aveva finito per sedere sui banchi della minoranza per gli ultimi due anni, dopo l'uscita di scena di Andrea Valli, accanto proprio a Massimo Panzeri. Nel 2019 sostenendo quest'ultimo era stato eletto con il numero più alto di preferenze della sua squadra, 254, secondo solo a Giuseppe Procopio (reduce però da 10 anni come assessore allo sport e commercio).

La revoca delle deleghe per essere venuto meno il rapporto di fiducia minaccia di finire ora a livelli più alti di partito, dove ci sono procedure da rispettare e soprattutto da concertare.


Per il momento l'assessore ha liberato "in fretta" come da richiesta il suo ufficio. Chi lo occuperà al momento non è ancora dato sapersi. "Nei prossimi giorni comunicherò le nuove attribuzioni delle deleghe che al momento assumo personalmente ad interim" aveva concluso ieri il suo comunicato il sindaco Panzeri.

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