Osnago: duro scontro sulla ''Cassinetta'', la minoranza abbandona l'aula in polemica

La questione della riqualificazione della famosa Cassinetta non poteva non regalare momenti di sorpresa in Consiglio comunale. L'occasione della trattazione del tema è stata il bando statale per la rigenerazione urbana a cui Osnago partecipa in forma associata insieme a Missaglia e Robbiate, come avevamo anticipato [clicca QUI]. Il progetto a tre è stato denominato: "Rigenerare le comunità: una rete diffusa di alloggi e servizi a favore di persone fragili". L'operazione sui tre Comuni vale complessivamente 5 milioni: 2,2 milioni di euro per la riqualificazione di Villa Cioja a Missaglia; 900 mila euro per la sistemazione dell'area di via Giovanni Pizzagalli di Robbiate e 1,9 appunto per la Cassinetta di Osnago, che è capo-convenzione. Missaglia va a breve al voto e Robbiate ci andrà comunque prima della scadenza naturale dell'accordo, è stato precisato.

"Andiamo a riproporre e ad aggiornare, a confermare, quella che di fatto era l'intenzione originaria d'uso della Cassinetta, che era stata dichiarata come immobile da utilizzare per servizi e unità d'offerta di residenzialità leggera a favore di persone fragili e parzialmente non autosufficienti, sin dal momento del suo acquisto - ha esordito il sindaco Paolo Brivio - Quindi siamo fedeli, con gli aggiornamenti progettuali, ad una linea di azione stabilita sin dall'inizio". Di sfuggita, Brivio ha parlato di vicissitudini che hanno impedito la riqualificazione in questi 15 anni dalla compravendita con la parrocchia.

 

"Siamo all'inizio di un percorso progettuale - ha scandito il primo cittadino - La documentazione che si presenta per questo genere di bandi è anche molto leggera, che non va nei dettagli progettuali, che saranno oggetto di passaggi successivi. Il percorso sia di valutazione del progetto immobiliare che di valutazione del corrispettivo progetto sociale comincia adesso". È stato ribadito più volte che saranno coinvolte le Consulte e la popolazione nella definizione della progettualità. "I contenuti del progetto costituiranno gli architravi di una riqualificazione futura, però sono anche modificabili e integrabili rispetto a quanto emergerà dal lavoro di consultazione della popolazione" ha promesso il sindaco.

Il plauso della minoranza alle buone intenzioni è durato il tempo di un sospiro: "L'idea di fare una programmazione territoriale è una bella idea" ha commentato in prima battuta il capogruppo di Orgoglio Osnago Marco Riva. Che si è poi scatenato con una serie di osservazioni puntuali su quanto ha potuto visionare tra i documenti allegati alla proposta di deliberazione e alla successiva richiesta di accesso agli atti, per l'assenza di documentazione che andava inserita nel fascicolo. "Quello che viene proposto in questa bozza di convenzione è una grande presa in giro, marcata col bollino di un partito politico. Si parla di una programmazione territoriale, ma io non la vedo" ha sentenziato subito dopo Riva. "Si parla di un progetto allegato agli atti, ma questo progetto non c'è - ha incalzato nuovamente il consigliere all'opposizione". "Da quello che ho letto, la documentazione è inopportuna. Ci sono delle mappe non quotate, non si capisce la dimensione delle stanze, non si capisce dove andranno messi gli impianti di sicurezza. La cosa più critica che noto dal progetto è che voi andate a ristrutturare solo un pezzo della Cassinetta, mentre due pezzi li lasciate con un bel punto di domanda dicendo ‘poi decideremo'". Su questo aspetto il sindaco ha replicato che tutto l'immobile sarà riqualificato. Le previsioni del PGT ammettevano la realizzazione di nuova volumetria, ma che può anche non essere sfruttata, ha precisato Brivio cercando di intendere il senso dell'intervento della minoranza.

Marco Riva si è dimostrato molto critico sulla proposta progettuale approvata dalla Giunta e ancora non disponibile all'albo pretorio, bollandola come uno spreco di risorse pubbliche. "Si parla di fare una casa per anziani, per persone fragili, e poi le buttiamo al secondo piano con un solo ascensore e facciamo quattro appartamenti [poi corretto con quattro stanze] e spendiamo 1 milione 900 mila euro. Ricordo che avete già speso 1 milione per acquistarla, 500 mila euro di interessi, più spese varie per mantenerla per 15 anni in quelle condizioni pessime".

Il capogruppo ha voluto un maggiore chiarimento rispetto alle possibilità di modifica in itinere. "Il progetto da parte nostra è bocciato, va rivisto. Quindi, questa convenzione ci vincola, come leggo in questa convenzione in un punto, a quel progetto o no?" La risposta del sindaco è stata un po' aleatoria: "Non possiamo proporre qui che facciamo le cose che sono scritte in quel progetto - dove sono previsti spazi per le attività dell'associazionismo che si occupa delle persone fragili, spazi per gli ambulatori medici, spazi per servizi di orientamento alla presa in carico delle fragilità, spazi di residenzialità leggera, spazi polifunzionali - e poi fare una cosa radicalmente diversa. Però dentro al perimetro indicato dal progetto, delle migliorie sia di natura architettonico-edilizia che di natura gestionale-sociale sono considerabili e si possono discutere".

Riva ha inoltre criticato che la convenzione si limiti a definire gli accordi sul versante economico del finanziamento statale e non apra gli orizzonti alla futura gestione sociale sul lungo termine. Sul punto il primo cittadino ha chiarito: "La progettazione sociale segue un percorso parallelo su altri tavoli, che aspira a fondi statali. Come rendere complementari questi progetti è un discorso che si sta sviluppando in sede di Ambito e ATS".

Durissima la sintesi politica della minoranza affidata al consigliere Vittorio Bonanomi: "La nostra posizione è di una maggiore attenzione nella spesa del denaro pubblico. Tra il costo del fabbricato e il mutuo acceso, la Cassinetta è costata almeno 1 milione e mezzo. Quello che oggi ci si chiede di approvare è il disperato tentativo in rincorsa di dare un volto a questo rudere fatiscente. Oggi si cerca di sfruttare un'occasione per rimediare ad un errore sulla spesa del pubblico denaro. Penso che prima di proporre soluzioni, voi dovreste chiedere scusa alla cittadinanza osnaghese e poi cercare di trovare un rimedio ed una soluzione".

Riva ha inoltre ravvisato l'opportunità di inserire anche Lomagna nella convenzione per giustificare la scelta di mettere l'Ufficio tecnico, in gestione associata tra Osnago e Lomagna, a capo della convenzione. A questo punto il sindaco ha ammesso che Osnago non manifesta carenze di personale nell'Ufficio tecnico, con queste parole: "Non ho capito perché non avremmo dipendenti; ce li abbiamo. Abbiamo un Ufficio tecnico che non dico che è sovrappopolato ma ci sono dipendenti in numero sufficiente. Non vedo la difficoltà".

Il sindaco Paolo Brivio

Un dubbio tecnico per Riva infine, in quanto la formulazione iniziale della convenzione prevedeva che l'intervento fosse già inserito nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche. Un assist per l'assessore Felice Rocca che, informando che delle precisazioni ministeriali hanno chiarito che il progetto deve essere presente nel PTOP prima della dell'eventuale ricezione del contributo, ha proposto un emendamento al testo della convenzione. Sempre all'interno della modifica promossa da Rocca è stato cassato ogni riferimento al PNRR in quanto i fondi non proverranno direttamente da lì. L'emendamento Rocca è stato approvato all'unanimità.

Riva a sua volta ha proposto una sua variazione. "L'art. 2 comma 3 della convenzione dice: "Per il coordinamento dei rapporti e la consultazione tra i vari Enti viene previsto un modello organizzativo che prevede un organo direttivo, di seguito Comitato, composto dai sindaci dei Comuni partecipanti o loro delegati". Il capogruppo di Orgoglio Osnago ha chiesto di aggiungere la partecipazione di "un membro della minoranza per ogni Comune senza diritto di voto". Brivio ha espresso di non condividere l'idea. Il resto della maggioranza targata Progetto Osnago si è accodata alla linea dettata dal primo cittadino. L'emendamento Riva è stato così bocciato.

Fulminea e categorica la reazione della minoranza che ha abbandonato l'aula senza esprimere il voto finale sulla convenzione. Prima di uscire, Vittorio Bonanomi ha rimarcato: "Il vostro comportamento la dice lunga sul vostro modo di agire e di operare. Noi chiedevamo che partecipasse un membro della minoranza che rappresenta il 40% dell'elettorato osnaghese, su un argomento importante e delicato come è quello della Cassinetta. Dopo 15 anni avete le idee più confuse di prima, non sapete cosa fare. Avete acquistato un immobile soggetto a vincoli architettonici pensando di poter fare quello che volevate".
Con il gruppo di minoranza che aveva ormai lasciato il proprio posto, il monologo finale è spettato al sindaco: "Gli interventi del consigliere Bonanomi hanno il pregio di ripetersi costantemente nel tempo, quindi è impossibile non coglierli. Hanno come obiettivo quello di dare titoli alla stampa, va bene, fa parte del gioco della politica. Proposte non ne ho sentite. Ho detto che ci saranno luoghi per discutere i contenuti sociali e anche alcuni contenuti di dettaglio di questo progetto. Non esistono convenzioni in cui sono presenti parti politiche. Era un emendamento fatto per impedire di presentare un progetto nei tempi debiti e quindi reiterare per altri anni la critica all'incapacità di progettare sulla Cassinetta".

M.P.
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