Osnago: ''Brianza partigiana'' una mostra per ricordare la Resistenza


Per festeggiare la giornata della Liberazione e commemorare i caduti, che hanno lottato per gli ideali di democrazia, libertà e pace, presso il circolo ARCI "la Lo.Co", con il contributo di ANPI, comune e associazione di volontariato "Io per Osnago", è stata inaugurata la mostra "Brianza partigiana".
26 pannelli in cui viene raccontata la coraggiosa resistenza brianzola dal grande contributo di spirito unità, di sacrificio, di interesse nei valori della pace e della giustizia, pur scontrandosi con la morte e la deportazione nei campi di lavoro forzato.

Una lotta clandestina difficile che ha visto i Resistenti impegnati nella costruzione di una fitta rete di cospirazione, di propaganda e di costruzione del consenso popolare alla lotta contro i nazisti e fascisti. Uno spirito che ancora oggi si identifica nei numerosi partecipanti, sposati ormai da anni alle stesse virtù dei padri che diedero la loro vita per fermare la sofferenza e gettare le basi per un futuro sereno. Oggi tocca a noi conservare la pace e fare di tutto per impedire la nascita di nuovi conflitti armati, che non sono uno strumento di unione e dialogo, ma dilaniano il mondo allontanando e creando legami d'odio tra i popoli.

Alfredo Colombo

Ad introdurre l'evento è stato Alfredo Colombo, socio della Lo.Co.: "77 anni fa le partigiane ed i partigiani misero fine all'occupazione nazi-fascista nel nostro paese, con la resistenza e la liberazione. Da allora il fascismo non è scomparso, ma ha mutato faccia e forma ed è ancora presente tutt'ora nella nostra società. E' così che oggi dobbiamo dire con ancora più forza no alle guerre e no alla corsa agli armamenti, per evitare che i nostri paesi ricadano in una nuova guerra mondiale. Il ripudio della guerra, in costituzione, è figlio della lotta di resistenza, non la sua negazione. Per questo abbiamo organizzato una giornata in allegria e pace nel segno della memoria, della sensibilizzazione, della musica e del buon cibo".

Rossana Valtorta


La parola è poi passata a Rossana Valtorta, membro dell'ANPI di Monza e Brianza, che ha spiegato il significato della realizzazione della mostra, ovvero quello di far conoscere a tutti la storia dell'occupazione nazi-fascista nel territorio brianzolo, tema dimenticato e mai approfondito precedentemente. "E' stato un lungo lavoro di ricerca di storie e racconti anche pubblicati in piccolo dai vari comuni. Un progetto nato da un gruppo di appassionati di storia ed in particolare del periodo di resistenza partigiana e dei valori che sono stati abbracciati durante la resistenza". Cercando di semplificare il più possibile le storie raccolte nella mostra, Valtorta ha specificato che i pannelli saranno lasciati per alcuni giorni nell'area dell'ARCI, così da poter essere consultati dai passanti. Si è voluto fare un sunto della storia del paese dalla nascita e presa al potere del fascismo, passando agli anni della lotta dal '43 al '45, in cui si racconta cosa ha spinto le persone a ribellarsi e combattere gli occupanti invasori, assieme a aneddoti, foto e racconti di personaggi che si sono sacrificati. "Il compito che in questo momento abbiamo, e che i partigiani ci hanno lasciato, è quello di opporsi alla guerra e all'uso delle armi come strumento di oppressione, cercando di difendere i valori della democrazia".

Daniele Vanoli


Daniele Vanoli, membro ANPI e consigliere comunale a Calolzio, ha espresso i suoi pensieri riguardo un tema a cui è affezionato da sempre, e di cui ritiene indispensabile proteggere i valori. "I partigiani non furono eroi mascherati o un gruppo di soli soldati, ma gran parte di loro era costituita da gente comune, eroi anonimi che trovarono giusto moralmente ed umanamente combattere e dare il possibile per sconfiggere un oppressione ingiusta e terribile, pur sapendo di trovarsi davanti ad una guerra epocale e forse troppo grande per loro. E' per questo che noi non dobbiamo tirarci indietro nel momento in cui la democrazia viene calpestata o macchiata, ma dobbiamo reagire e farci sentire, perchè in questo modo difendiamo le nostre case, chi vogliamo bene e garantiamo un futuro alle generazioni successive". Vanoli ha anche sottolienato come l'articolo 11 della Costituzione stabilisca in modo inequivocabile che l'Italia ripudia la guerra e che appoggiare l'Ucraina e cercare la pace non significhi riarmare il proprio esercito e continuare a rifornire di armi e mezzi di distruzione e morte i resistneti ucraini, ma comporta un'instabilità sempre peggiore della pace che fino ad oggi ha regnato in Europa. Ha concluso citando Gramsci: "Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio".

A concludere la mostra ed il ricordo ai caduti, è intervenuto il sindaco Paolo Brivio, che ha ringraziato tutti per la grande sinergia e l'organizzazione ed il grande sentimento espresso nei valori dei partigiani, anche nel volere istruire e far conoscere gli eventi accaduti nel nostro territorio.
M.Pen.
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