Comodamente sedute/43: le melanzane permalose e la sincerità 'scomoda'
Nella mia famiglia le melanzane sono sempre state piuttosto antipatiche a tutti, anche se non ne ho mai compreso a fondo la ragione.
Ogni volta che le portavo in tavola, tutti storcevano il naso, qualunque fosse la modalità di cottura con la quale le preparavo.
“Sono amare!”.
“Sono insipide!”.
“Sono mollicce!”.
Si lamentavano a turno tutti quanti e io mi sentivo la più inadeguata delle cuoche.
Sentendosi insultate le melanzane permalose si sono offese e io non sapevo più come uscire da questo pasticcio.
Pasticcio di melanzane permalose
Ingredienti per 5-6 persone
2 grosse melanzane
Un sugo semplice
Mozzarella, fontina o qualunque altro formaggio abbiate in casa.
Prima di tutto preparate un sugo semplice e leggero.
Tagliate le melanzane a cubetti e fatele saltare in padella con olio e sale e un goccio d’acqua se si dovessero attaccare alla pentola.
Tagliate a cubetti anche il formaggio (io uso quello per la pizza perché contiene poca acqua, se utilizzate la mozzarella asciugatela bene) che sia una buona quantità mi raccomando.
A questo punto è importante il passaggio dello sgocciolamento,quindi mettete in un colino capiente le melanzane e lasciatele almeno un’oretta a perdere tutto il liquido in eccesso.
Mentre preparavo questo piatto, sorridendo ho pensato alla ragione per la quale avevo definito le melanzane permalose.
L’aggettivo permaloso si usa per definire chi si offende con facilità, si risente e indispettisce, per qualcosa che gli viene detto il più delle volte senza cattive intenzioni.
In parole povere, la persona permalosa reagisce alle critiche in malo modo, è poco disponibile all’ascolto e al confronto e perde tempo a giustificare il suo atteggiamento.
Sono sicura che questa definizione vi ha fatto pensare a qualcuno che conoscete e che definireste davvero permaloso!
Non vi nascondo che anche a me sono venute in mente un paio di persone con le quali bisogna misurare le parole per non urtare la loro sensibilità e il loro amor proprio, che si offendono e per difendersi attaccano e rispondono malamente.
Ma non è di loro che vi voglio parlare, perché anche se ci piacerebbe molto, non è nostro compito lavorare sul cambiamento altrui, quanto piuttosto sul nostro, anche se sono consapevole di quanto possa essere faticoso e impegnativo.
Io vorrei riflettere sul piccolo permaloso che ciascuno di noi ospita suo malgrado, che magari sappiamo ben gestire e quindi emerge raramente, ma quando viene provocato, tira fuori il peggio di noi.
Perché la sincerità di chi ci circonda, è sempre scomoda da accettare.
Quando qualcuno ci fa notare che non siamo esattamente come crediamo di essere e come vorremmo che il mondo ci vedesse, qualcosa dentro di noi si incrina e ne fuoriesce un po’ di dispiacere e anche di delusione.
Ma se anziché attaccare provassimo a metterci in discussione e a esporre le ragioni dei nostri comportamenti, senza bisogno di giustificarle, ma con il semplice obiettivo di rivelarci un po’, forse gli altri ci stimerebbero un di più e noi ce la prenderemmo un po’ di meno.
E’ tutta una questione di pesi e misure alla fine, la vita.
Tornando alle mie melanzane, ho pensato che verso di loro avevamo solo e sempre parole poco carine, come insipide, mollicce, amare ed è naturale che si fossero offese, perché agli occhi del mondo hanno un bellissimo colore e una splendida forma.
E’ stato nel momento in cui ho concesso loro di rivelarsi sotto altri aspetti che hanno dimostrato versatilità e si sono rivelate in tutto il loro sapore.
Tutti questi giri di parole per dirvi che alla fine anche i permalosi più accaniti, se glielo concediamo, possono mostrare piccole ricchezze che indubbiamente farebbero la differenza dentro una relazione.
E comunque se conoscete altre belle ricette per cucinare le melanzane, potete passare per un saluto nel mio blog www.comodamentesedute.com e lasciarle. La mia famiglia ve ne sarebbe grata.
Una buona domenica
Ogni volta che le portavo in tavola, tutti storcevano il naso, qualunque fosse la modalità di cottura con la quale le preparavo.
“Sono amare!”.
“Sono insipide!”.
“Sono mollicce!”.
Si lamentavano a turno tutti quanti e io mi sentivo la più inadeguata delle cuoche.
Sentendosi insultate le melanzane permalose si sono offese e io non sapevo più come uscire da questo pasticcio.
Ci ha pensato una ricetta trovata per caso a tirarmi fuori dai guai e ad accontentare finalmente la famiglia. Naturalmente ve la ripropongo dopo averla rivisitata.
Pasticcio di melanzane permalose
Ingredienti per 5-6 persone
2 grosse melanzane
Un sugo semplice
Mozzarella, fontina o qualunque altro formaggio abbiate in casa.
Prima di tutto preparate un sugo semplice e leggero.
Tagliate le melanzane a cubetti e fatele saltare in padella con olio e sale e un goccio d’acqua se si dovessero attaccare alla pentola.
Tagliate a cubetti anche il formaggio (io uso quello per la pizza perché contiene poca acqua, se utilizzate la mozzarella asciugatela bene) che sia una buona quantità mi raccomando.
A questo punto è importante il passaggio dello sgocciolamento,quindi mettete in un colino capiente le melanzane e lasciatele almeno un’oretta a perdere tutto il liquido in eccesso.
Prendete una pirofila stendete sul fondo due cucchiai di sugo e poi versate melanzane, sugo e formaggio mescolando con cura. Spolverate con del parmigiano e infornate 40-45 minuti circa a 180 gradi.
Mentre preparavo questo piatto, sorridendo ho pensato alla ragione per la quale avevo definito le melanzane permalose.
L’aggettivo permaloso si usa per definire chi si offende con facilità, si risente e indispettisce, per qualcosa che gli viene detto il più delle volte senza cattive intenzioni.
In parole povere, la persona permalosa reagisce alle critiche in malo modo, è poco disponibile all’ascolto e al confronto e perde tempo a giustificare il suo atteggiamento.
Sono sicura che questa definizione vi ha fatto pensare a qualcuno che conoscete e che definireste davvero permaloso!
Non vi nascondo che anche a me sono venute in mente un paio di persone con le quali bisogna misurare le parole per non urtare la loro sensibilità e il loro amor proprio, che si offendono e per difendersi attaccano e rispondono malamente.
Giovanna Fumagalli Biollo
Io vorrei riflettere sul piccolo permaloso che ciascuno di noi ospita suo malgrado, che magari sappiamo ben gestire e quindi emerge raramente, ma quando viene provocato, tira fuori il peggio di noi.
Perché la sincerità di chi ci circonda, è sempre scomoda da accettare.
Quando qualcuno ci fa notare che non siamo esattamente come crediamo di essere e come vorremmo che il mondo ci vedesse, qualcosa dentro di noi si incrina e ne fuoriesce un po’ di dispiacere e anche di delusione.
Ma se anziché attaccare provassimo a metterci in discussione e a esporre le ragioni dei nostri comportamenti, senza bisogno di giustificarle, ma con il semplice obiettivo di rivelarci un po’, forse gli altri ci stimerebbero un di più e noi ce la prenderemmo un po’ di meno.
E’ tutta una questione di pesi e misure alla fine, la vita.
Tornando alle mie melanzane, ho pensato che verso di loro avevamo solo e sempre parole poco carine, come insipide, mollicce, amare ed è naturale che si fossero offese, perché agli occhi del mondo hanno un bellissimo colore e una splendida forma.
E’ stato nel momento in cui ho concesso loro di rivelarsi sotto altri aspetti che hanno dimostrato versatilità e si sono rivelate in tutto il loro sapore.
Tutti questi giri di parole per dirvi che alla fine anche i permalosi più accaniti, se glielo concediamo, possono mostrare piccole ricchezze che indubbiamente farebbero la differenza dentro una relazione.
E comunque se conoscete altre belle ricette per cucinare le melanzane, potete passare per un saluto nel mio blog www.comodamentesedute.com e lasciarle. La mia famiglia ve ne sarebbe grata.
Una buona domenica
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo