Endoscopia digestiva: escluso ancora dal concorso di “primario” il dottor Armellino
Con Armellino è stata esclusa l'altra professionista che opera nell'ASST Lecco, Cristina Marfinati Hervoso. In gara resta soltanto Michela Pagliaruolo tuttora in pianta organica della struttura complessa diretta fino allo scorso anno dal dottor Fabrizio Parente di cui da oltre otto mesi si cerca il sostituto.
Il primo concorso infatti era stato neutralizzato dalla rinuncia del vincitore. Non era stata utilizzata la graduatoria per assegnare la carica per cui si era dovuto bandire un secondo concorso i cui termini di presentazione delle domande scadevano il 31 marzo scorso. Il colloquio orale è previsto il 23 maggio davanti alla commissione composta da Franca De Lazzari direttore dell'A.O. Università di Padova, Vincenzo Cennamo dell'Ausl Bologna, Roberto Faggiano dell'A.O. Forlanini di Roma e Vito Corrao direttore sanitario dell'ASST Lecco.
Dunque per la seconda volta il dottor Armellino si ritrova inidoneo. Eppure, come abbiamo già rilevato il professionista, entrato in azienda nel ruolo di chirurgo di chirurgia generale, opera nella struttura di Endoscopia Digestiva da vent'anni e negli ultimi dieci risulta addirittura responsabile della struttura semplice del San Leopoldo Mandic.
Quindi, per ricapitolare Antonio Armellino è a tutti gli effetti il capo dell'Endoscopia digestiva del presidio di Merate e come tale ha effettuato centinaia, non sappiamo ovviamente quante, prestazioni di gastroscopia, colonscopia ecc. ecc. Nel ruolo né il dottor Caltagirone, né il dottor Bertoglio, né la dottoressa Panizzoli, né il dottor Manfredi, tutti ex direttori generali dell'azienda ospedaliera lecchese hanno mai sollevato questioni confermando nei fatti l'assegnazione del dottor Armellino all'U.O.C. di Endoscopia Digestiva. E infatti il suo nome appare al primo posto dell'elenco dei medici operanti nella struttura. Eppure la Terzi così motiva l'esclusione del dirigente meratese: "anzianità di servizio di sette anni di cui cinque nella disciplina oggetto dell'avviso e specializzazione nella disciplina oggetto dell'avviso ovvero (e qui sta il punto ndr) anzianità di servizio di dieci anni nella disciplina oggetto dell'avviso".
Bene, un altro passo verso la destrutturazione del San Leopoldo Mandic è andato a segno, tenuto conto che ora il presidio di Merate non vanta alcun capodipartimento. E come in passato la circostanza non provocherà alcuna reazione della politica territoriale a partire dal sindaco di Merate, sul cui territorio sciaguratamente insiste l'ospedale.