Il mastrogiardiniere/11: come prendersi cura delle piante acidofile. Alcuni consigli

Se avete domande, dubbi, curiosità, criticità del vostro verde da sottoporre al "mastro" inviatele pure a redazione@merateonline.it oppure scrivete al numero 340.957.40.11 corredando il vostro scritto possibilmente di fotografie.


Buongiorno, oggi ci concentriamo sulle piante acidofile.

Le piante acidofile sono quelle piante o arbusti che normalmente prediligono un terreno acido e un microclima fresco e temperato tipo: AZALEE, RHODODENDRI, CAMELIE, PIERIS ecc. ecc.


TERRENO
Il terreno acido, adatto alle piante appena citate, ha un ph (simbolo associato a un numero che indica l'acidità del terreno) che si posiziona attorno a 4/5. Sicuramente questi tipi di terreno sono quasi introvabili nei nostri ambienti naturali, essendo normalmente alcalini o calcarei. Se dovessimo scegliere di piantare le piante acidofile in piena terra nel nostro giardino.. dovremmo quanto meno provare a fare un'analisi del terreno e verificare se il ph sia attorno a 4/5. Si può analizzare o mandando i campioni di terreno a ditte specializzate in analisi chimiche e fisiche del terreno o semplicemente, acquistando in farmacia o nei garden setter, ben forniti, il kit per la misurazione del ph. Una volta che si è fatto le analisi, si può capire se il nostro terreno è adatto alle piante acidofile. Se il nostro terreno non è adatto, si può modificare aggiungendo torba pura e acida con il ph 3/4 che troverete nei garden setter ben forniti, non vanno bene i terricci pronti per acidofile perché hanno un ph leggermente più alto della torba pura. SI dovrà miscelare per bene la torba pura con il nostro terreno fino a una profondità di cinquanta centimetri e un metro di diametro, per garantire a ogni singola pianta il terreno ideale di crescita. Negli anni successivi, durante il mese di novembre, per mantenere il ph del terreno sui valori ottimali in prossimità delle radici, bisognerà distribuire sulla superficie del terreno un'abbondante pacciamatura di torba pura pari a 5/10 centimetri , questa pacciamatura non solo mantiene i valori ottimali di ph ma impedisce alle erbacce di poter nascere sotto la chioma delle nostre piante e aiuterà a proteggere tra l'altro le radici delle acidofile, che normalmente si sviluppano superficialmente , dall'eccessivo freddo invernale e caldo estivo.


ESPOSIZIONE
Le acidofile, in generale, non sopportano l'eccessivo freddo invernale e tanto nemmeno l'eccessivo caldo estivo, quindi, bisogna trovare un posto ben riparato e non troppo assolato.


CONCIMAZIONE
In autunno, dopo una buona pulizia, distribuite sulla superficie del terreno e sotto chioma del buon stallatico sfarinato cercando di interrarlo leggermente, leggendo attentamente le istruzioni delle dosi sul sacchetto. In primavera, subito dopo la fioritura, distribuite un concime specifico per acidofile facendo ben attenzione a leggere sulla confezione le dosi di utilizzo.


POTATURA
Se strettamente necessario, subito dopo la fioritura e NON PIU' TARDI, si potranno potare facendo attenzione a non ridurle più di un terzo del suo volume. Per i rododendri, quando i fiori sono appassiti, per favorire i nuovi germogli apicali, bisognerà eliminare nell'immediato le infiorescenze che sono diventate brutte.


BAGNATURA
Fate attenzione a bagnare le acidofile troppo frequentemente, perché favorirete le malattie fungine durante i periodi primaverili e autunnali. Bagnate abbondantemente poi lasciate asciugare (non seccare) per ripetere l'operazione al momento opportuno durante i periodi estivi. D'estate, controllate assiduamente l'umidità del terreno che sia corretta, perché è il periodo che sviluppano i bottoni fiorali e potrebbero non formarli e saltare la fioritura primaverile. Attendo le vostre domande e nel frattempo vi auguro buon lavoro!


Il mastro


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