Merate: scritte sui muri dell'area Cazzaniga. 3 condanne. 50 € di multa lavori di pubblica utilità
50 euro di multa a testa, con pena sospesa condizionata ai lavori di pubblica utilità all'interno del Comune di Merate: è il dispositivo della sentenza che il giudice Gianluca Piantadosi ha letto venerdì nell'aula del tribunale di Lecco, dove si sono consumate le battute finali del processo a carico di tre giovani meratesi accusati di aver imbrattato l'area Cazzaniga nel 2019.
I tre, un 23enne difeso dell'avvocato Sara Mantegazza, un 21enne assistito dall'avvocato Letizia Semeraro e un 29enne rappresentato in aula dall'avvocato Carlo Gibertini, sono finiti sul banco degli imputati a seguito delle denunce di danneggiamento sporte dal comune di Merate quando sui muri degli spogliatoi dell'area erano comparse alcune scritte. La "bravata" era costata all'amministrazione comunale 40.000 euro di pulizia.
La Polizia Locale, dopo aver preso visione dei filmati di videosorvegianza, aveva individuato come possibili autori del gesto un gruppetto di ragazzi che la sera del 10 maggio si erano radunati per preparare degli striscioni in vista della partita dell'A.C.D. Brianza.
Setacciando i followers della pagina instagram della società sportiva gli inquirenti sono giunti a collegare i profili social ai presunti writers.
La sentenza, che già doveva arrivare qualche settimana fa, era stata rinviata per dare modo al giudice di esaminare il video delle telecamere di sicurezza. Il filmato è stato infatti prodotto in un formato che il dispositivo del togato non riusciva a leggere.
Dopo aver risolto il problema ecco che venerdì è stato possibile arrivare alle requisitorie delle parti in causa: la pubblica accusa, nella persona del vpo Mattia Mascaro, si è espressa per la condanna dei tre coimputati al pagamento di una multa per 1000 euro ciascuno.
Di tutt'altro avviso i difensori, che si sono battuti per un'assoluzione piena. "I video non attestano assolutamente nulla. Attestano che il mio assistito era presente sul luogo, ma come lui altre 30 persone" le parole dell'avvocato Sara Mantegazza, "Non risulta nulla che ricolleghi il mio assistito all'imbrattamento" ha aggiunto la collega Letizia Semeraro, "In quel video si vede solo il mio assistito toccare il muro" ha concluso il difensore del 29enne.
Dopo una breve camera di consiglio è arrivata la condanna per i tre.
I tre, un 23enne difeso dell'avvocato Sara Mantegazza, un 21enne assistito dall'avvocato Letizia Semeraro e un 29enne rappresentato in aula dall'avvocato Carlo Gibertini, sono finiti sul banco degli imputati a seguito delle denunce di danneggiamento sporte dal comune di Merate quando sui muri degli spogliatoi dell'area erano comparse alcune scritte. La "bravata" era costata all'amministrazione comunale 40.000 euro di pulizia.
La Polizia Locale, dopo aver preso visione dei filmati di videosorvegianza, aveva individuato come possibili autori del gesto un gruppetto di ragazzi che la sera del 10 maggio si erano radunati per preparare degli striscioni in vista della partita dell'A.C.D. Brianza.
Setacciando i followers della pagina instagram della società sportiva gli inquirenti sono giunti a collegare i profili social ai presunti writers.
La sentenza, che già doveva arrivare qualche settimana fa, era stata rinviata per dare modo al giudice di esaminare il video delle telecamere di sicurezza. Il filmato è stato infatti prodotto in un formato che il dispositivo del togato non riusciva a leggere.
Dopo aver risolto il problema ecco che venerdì è stato possibile arrivare alle requisitorie delle parti in causa: la pubblica accusa, nella persona del vpo Mattia Mascaro, si è espressa per la condanna dei tre coimputati al pagamento di una multa per 1000 euro ciascuno.
Di tutt'altro avviso i difensori, che si sono battuti per un'assoluzione piena. "I video non attestano assolutamente nulla. Attestano che il mio assistito era presente sul luogo, ma come lui altre 30 persone" le parole dell'avvocato Sara Mantegazza, "Non risulta nulla che ricolleghi il mio assistito all'imbrattamento" ha aggiunto la collega Letizia Semeraro, "In quel video si vede solo il mio assistito toccare il muro" ha concluso il difensore del 29enne.
Dopo una breve camera di consiglio è arrivata la condanna per i tre.
F.F.