Merate: la dialettica politica non giustifica la critica spocchiosa
Bagarre in Aula, il Sindaco già intervenuto per stoppare l'assessore Robbiani, si agita, Roberto Perego, destinatario della mezza frase, si alza e seguito dai compagni di Cambia Merate esce dalla sala indignato.
Scatta la solidarietà unanime al consigliere di minoranza mentre il Sindaco, che non disdegna l'occasione di cavalcare una protesta contro Robbiani, impedisce al suo tutt'altro che amato collega di concludere la frase. Che aveva questa chiosa finale: "... ma dato che non la considero a questo livello la escludo e le rispondo".
Andrea Robbiani
Andrea Robbiani non ha saputo ignorare le provocazioni di Roberto Perego, ma per quel che vale e per quanto possa sorprendere, ha tutta la nostra solidarietà.
L'intervento del consigliere di minoranza è stato strafottente, spocchioso, con un tentativo mal riuscito di ironizzare sul comportamento del presidente del Consiglio di gestione della Riserva accusato nella sostanza di essere arrogante, indisponente, poco collaborativo e in fin dei conti senza alcun merito per la soluzione trovata e approvata all'unanimità. E già che c'era ha intinto la penna nel vetriolo parlando dei sentieri che già c'erano, non li ha scoperti, semmai li ha catalogati con la cartellonistica.
Ora una critica forte in Aula ci sta. Ma almeno deve essere corroborata da un lavoro assiduo e meticoloso. Ti muovo rilievi perchè mi sono impegnato come te. Ma se non ho fatto nulla la critica è inaccettabile.
Roberto Perego
Robbiani, pur con la vivacità che lo contraddistingue ha gestito una situazione difficilissima mediando tra chi vuole la riserva chiusa e chi la chiede sempre aperta, con l'aggiunta di cittadini che pretendono di bloccare il sentiero attorno al lago perché per lunghi tratti si snoda su proprietà private. In questo guazzabuglio con osservazioni di segno uguale e contrario stendere un testo mediato che poi ottiene l'unanimità in Consiglio comunale è un risultato che andava salutato con soddisfazione. Senza ulteriori commenti insensati. L'avvocato Perego ha voluto fare l'avvocato. Ma la sala consiliare non è l'aula di un tribunale (e peraltro non siamo sicuri che in quest'ultima avrebbe avuto l'effetto sperato).
Il primo a prendere la parola dopo l'intervento di Perego avrebbe dovuto essere il Sindaco in difesa del lavoro del suo assessore. O in alternativa il capogruppo di maggioranza che però non c'è più a quanto pare anche se non si ha notizia ancora di dimissioni da parte di Paolo Centemero.
Ma nessuno ha parlato lasciando solo l'assessore all'ambiente a tentare di concludere la frase e replicare al sarcasmo dell'avvocato.
Il vicesindaco Giuseppe Procopio
Altro capitolo meritevole di due parole, la doppia provocazione di Giuseppe Procopio, una sul Comitato Civico e l'altra sulla scelta tra riserva e parco. Opportunamente Procopio ha posto una domanda retorica: da chi è composto questo comitato presieduto da Elena Calogero? Perché è vero che un cittadino ha gli stessi diritti di un gruppo di cento ma un conto è parlare per sé altro per una comunità. Il colonnello Papaleo - a proposito a quale titolo era presente alla firma del contratto d'appalto per via Verdi? La Segretaria comunale custode del protocollo e dell'istituzione non ha ritenuto fuori luogo la presenza di un privato cittadino nell'ufficio del sindaco per un momento così solenne? - dunque dicevamo il colonnello Papaleo quanto meno rappresenta per davvero un gruppo numeroso di cittadini. Quindi una istanza da lui firmata è avvalorata da un altro centinaio di residenti. Ma la firma di Elena Calogero quanti meratesi rappresenta?
Infine il dilemma: Riserva naturale o parco? Beh, diciamo che il testo Robbiani dovrebbe soddisfare le parti in causa: apertura tutto l'anno della fascia meno sensibile, chiusura dal 1° marzo al 31 maggio della fascia a nord, più sensibile dal punto di vista faunistico e ambientale.
Approvato il Piano integrato della riserva naturale lago di Sartirana, con la speranza che la Regione non apporti modifiche e lo ratifichi in tempi brevi ora c'è tantissimo da fare: dalla sagomatura di isole e canneti alla rimozione del sedime sul fondo, alla realizzazione dei pozzi da cui pescare acqua per immetterla nel bacino. A chi chiede di togliere panchine e tavolini diciamo che, al contrario l'assessore al turismo dovrebbe potenziare le attrezzature per una migliore fruibilità della fascia meno sensibile. La riserva deve rappresentare un tassello del mosaico turistico che grazie ai sentieri molti del tutto sconosciuti si completa con i parchi del Curone e Adda Nord. Per coniugare così rispetto della natura e godibilità dell'essere umano.
Il tarabusino
E poi, scusate, come ha correttamente sottolineato il Vice Sindaco pur con tutto il rispetto per il Tarabusino che ne sappiamo noi di quando copula?