Merate: approvato in via definitiva il piano di gestione della Riserva lago di Sartirana. Scontro Robbiani - Perego in Aula
Ma i suoi "appunti" sulle modalità e gli approcci tenuti dall'assessore che "non hanno ben disposto a una collaborazione" hanno suscitato l'irritazione di Andrea Robbiani che, presa la parola dopo avere mantenuto il silenzio per l'intera durata dell'intervento del consigliere Roberto Perego, ha chiosato "Mio papà, buonanima, mi diceva non devi discutere con un idiota perché ti porta al suo livello e ti batte con l'esperienza". Immediata la reazione di minoranza e sindaco. Con la prima che dopo un attimo di smarrimento si è alzata dagli scranni e ha abbandonato in gruppo l'aula e il borgomastro impegnato a fermare, senza successo, l'impeto del suo assessore irritato per essere passato per "l'arrogante" che non ha guidato il percorso nei termini della collaborazione.
Ma ripercorriamo brevemente il quarto punto di quello che è stato un consiglio comunale fiume, iniziato alle 20.30 e terminato ben dopo la mezzanotte.
All'ordine del giorno l'esame delle osservazioni per il piano integrato della riserva naturale. 4 quelle giunte e già discusse in consiglio di gestione dove era stato espresso un giudizio e formulato un indirizzo di massima da fornire agli uffici per arrivare compatti in aula.
Ogni osservazione è stata votata dai consiglieri e, al termine, c'è stata una votazione unica sull'intero punto. Le espressioni dei consiglieri sono state differenti, specie all'interno del gruppo di Cambia dove Alessandro Pozzi e Patrizia Riva si sono in generale espressi per una linea più rigida e di rigore sugli accessi alla riserva. La prima osservazione è stata quella presentata da alcuni cittadini di Cassina che è stata respinta nelle sue quattro declinazioni pur con la contrarietà di Riva e l'astensione di Pozzi sulla presenza dei sentieri in calcestre e l'astensione di entrambi sulla proposta di aumento della fascia di rispetto. La seconda osservazione era quella presentata da Fabio Tamandi che chiedeva di non inserire periodi di chiusura nel regolamento ma di lasciare la decisione anno per anno all'ente gestore. In consiglio si era giunti a un compromesso con l'inserimento dell'espressione "facoltà di introdurre diverse (al posto di altre) fasce di chiusura". A parte un equivoco sui documenti consegnati dagli uffici ai consiglieri, la proposta di Tamandi ha visto la contrarietà di Pozzi che ha espresso la preoccupazione come una maglia così larga apra alla possibilità di una amministrazione che, in futuro, decida di non chiudere mai. Pozzi ha quindi chiesto di vincolare le modifiche alle "esigenze naturalistiche ambientali e di sicurezza", riproponendo l'espressione contenuta precedentemente. Terminata la discussione, si è arrivati all'accoglimento parziale della modifica richiesta da Tamandi, come formulata in consiglio di gestione, ed approvarla sono stati 12 consiglieri ad esclusione di Riva e Pozzi.
Sette le proposte avanzate dal "Comitato Civico Ambiente" (per il quale il vicesindaco Giuseppe Procopio ha auspicato, senza ironia, di poter conoscere i nomi dei componenti) che, se da una parte hanno ricevuto l'apprezzamento del consigliere Pozzi per il tentativo di approfondimento mostrato, dall'altro hanno visto l'assessore Robbiani auspicare che l'ambientalismo sbandierato passi dalla tastiera ai fatti concreti. Anche in questo caso le proposte del comitato hanno visto la maggioranza compatta nel respingerle e la minoranza con differenti vedute, sul fronte Riva-Pozzi.
La minoranza mentre lascia l'aula
Si è arrivati infine alla proposta di parziale accoglimento di quanto avanzato dal consigliere Perego con la chiusura dell'area a nord dal primo marzo e fino al 31 maggio, mantenendo dunque il periodo di rispetto ma "guadagnando" qualcosa sul mese di giugno. Mentre Pozzi invitava a non sottovalutare che tre enti (Parco Adda Nord, Curone, Legambiente) si sono detti contrari, Perego faceva una sintesi del percorso svolto con le varie riunioni, stigmatizzando però l'atteggiamento tenuto dall'assessore Robbiani. "Abbiamo imparato tutti qualcosa in questo percorso ma è stato viziato da un approccio poco collaborativo che quasi non ci voleva far discutere e esprimere un parere consultivo consiglio parere di gestione perchè secondo l'assessore non si poteva" ha rimarcato "si è detto che chi non votava in un certo modo predefinito e ordinato sarebbe stato fuori dal consesso. Ecco se c'è stata una mitigazione, un condurre a una soluzione mediata non è merito suo assessore. L'approccio che lei ha avuto non è piaciuto a me personalmente e non si assuma meriti che lei non ha".
L'assessore Andrea Robbiani
Non ha subìto passivamente l'attacco e, citando una frase del papà, pur non riuscendo a concludere il pensiero, l'assessore si è scagliato contro Perego dicendosi stanco delle provocazioni e delle accuse di arroganza che da sempre gli vengono rivolte. Breve botta e risposta con la minoranza che è uscita dall'aula e uno scontro con il sindaco accusato di non avere tacciato Perego mentre affermava inesattezze.
Ripreso posto, Aldo Castelli, chiedendo che lo scontro in aula resti nei limiti della critica anche forte ma mai dell'insulto, ha annunciato il voto a favore del piano, pur nelle sensibilità differenti che la sua squadra ha espresso nelle votazioni alle osservazioni.
Unanimità dunque e piano che ora finisce nelle mani della Regione.
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