Grazie a Alessandro Pozzi
Caro direttore, ho apprezzato l'intervista di saluto a Alessandro Pozzi, che prossimamente presenterà le proprie dimissioni dal Consiglio comunale della nostra città. Viviamo in una zona abitata da tante persone di buona volontà, e lo stanno a dimostrare le innumerevoli associazioni che arricchiscono e nobilitano il nostro territorio.
Tantissime persone che regalano il loro tempo nell'ambito dello sport, della gestione del tempo libero, nella cura di bambini e anziani, nelle iniziative culturali, realtà che si possono conoscere e verificare anche scorrendo gli articoli del tuo giornale e degli altri organi della stampa locale.
Tantissime persone che trovano soddisfazione in questo loro impegno e ricevono segnali di riconoscenza da coloro che apprezzano il loro operato.
Alcune di queste scelgono come ambito di impegno di occuparsi del bene comune, inteso come impegno politico nell'ambito delle amministrazioni locali.
Personalmente nutro sentimenti di ammirazione e rispetto per tutti coloro che assumono questo tipo di impegno, che richiede tempo, serietà, studio, pazienza, capacità di dialogo con gli altri, ma ti restituisce poco, è povero di soddisfazioni, prodigo di critiche. Difficilmente queste persone ricevono segnali di riconoscenza e spesso anche a loro stessi risulta difficile vedere i frutti del proprio lavoro.
Persone che si trovano spesso di fronte a delusioni, ma che troviamo senza risposta quando gli si pone la domanda "ma chi te lo ha fatto fare?". Dentro di loro hanno questa passione, questo tarlo che li spinge a dedicare anni della propria vita a questo perfido settore del volontariato.
Alessandro dice di aver dato ventidue anni della sua vita all'impegno amministrativo, e chi lo conosce non può fare a meno di apprezzare lo stile che ha caratterizzato questo suo impegno.
La serietà, lo studio approfondito e meticoloso delle carte, l'attenzione a non essere mai superficiale che lo porta a non esprimersi mai su temi o argomenti non approfonditi a sufficienza, il rispetto verso i cittadini innanzitutto, e verso i suoi colleghi, sia della propria squadra, sia degli altri gruppi.
Un rispetto che scaturisce in un linguaggio sobrio e nei suoi interventi, magari forti e duri nei concetti ma pacati nel tono e mai offensivo nelle parole usate.
Uno stile che costituisce un ottimo esempio per i giovani e non che intendono intraprendere l'impegno politico.
Uno stile che si manifesta anche nella scelta del momento di lasciare il suo incarico. A una tua specifica domanda sul perché non ha atteso la fine della Consigliatura risponde: "ho preferito dimettermi anzitempo per consentire a Marco Giumelli di maturare un paio d'anni di esperienza, in vista poi delle elezioni del 2024". Una risposta che si commenta da sola.
Mi sento di ringraziare Alessandro per quello che ha dato alla nostra città in questi anni, con il lavoro e con l'esempio.
Un solo rammarico, quello di non averlo potuto vedere in consiglio nell'altra parte dell'aula, fra i banchi della maggioranza, o meglio ancora seduto su una poltrona dietro bancone della giunta.
Sono sicuro che avrebbe fatto ottime cose per Merate.
Il futuro comunque può riservare sorprese, le richieste della famiglia e nel lavoro fra qualche anno potranno diminuire. Alessandro, chissà che il tarlo ritorni a roderti dentro per spingerti di nuovo a riprendere il tuo impegno, magari ancora a Merate, magari dalla parte di chi governa.
Tantissime persone che regalano il loro tempo nell'ambito dello sport, della gestione del tempo libero, nella cura di bambini e anziani, nelle iniziative culturali, realtà che si possono conoscere e verificare anche scorrendo gli articoli del tuo giornale e degli altri organi della stampa locale.
Tantissime persone che trovano soddisfazione in questo loro impegno e ricevono segnali di riconoscenza da coloro che apprezzano il loro operato.
Alcune di queste scelgono come ambito di impegno di occuparsi del bene comune, inteso come impegno politico nell'ambito delle amministrazioni locali.
Personalmente nutro sentimenti di ammirazione e rispetto per tutti coloro che assumono questo tipo di impegno, che richiede tempo, serietà, studio, pazienza, capacità di dialogo con gli altri, ma ti restituisce poco, è povero di soddisfazioni, prodigo di critiche. Difficilmente queste persone ricevono segnali di riconoscenza e spesso anche a loro stessi risulta difficile vedere i frutti del proprio lavoro.
Persone che si trovano spesso di fronte a delusioni, ma che troviamo senza risposta quando gli si pone la domanda "ma chi te lo ha fatto fare?". Dentro di loro hanno questa passione, questo tarlo che li spinge a dedicare anni della propria vita a questo perfido settore del volontariato.
Alessandro dice di aver dato ventidue anni della sua vita all'impegno amministrativo, e chi lo conosce non può fare a meno di apprezzare lo stile che ha caratterizzato questo suo impegno.
La serietà, lo studio approfondito e meticoloso delle carte, l'attenzione a non essere mai superficiale che lo porta a non esprimersi mai su temi o argomenti non approfonditi a sufficienza, il rispetto verso i cittadini innanzitutto, e verso i suoi colleghi, sia della propria squadra, sia degli altri gruppi.
Un rispetto che scaturisce in un linguaggio sobrio e nei suoi interventi, magari forti e duri nei concetti ma pacati nel tono e mai offensivo nelle parole usate.
Uno stile che costituisce un ottimo esempio per i giovani e non che intendono intraprendere l'impegno politico.
Uno stile che si manifesta anche nella scelta del momento di lasciare il suo incarico. A una tua specifica domanda sul perché non ha atteso la fine della Consigliatura risponde: "ho preferito dimettermi anzitempo per consentire a Marco Giumelli di maturare un paio d'anni di esperienza, in vista poi delle elezioni del 2024". Una risposta che si commenta da sola.
Mi sento di ringraziare Alessandro per quello che ha dato alla nostra città in questi anni, con il lavoro e con l'esempio.
Un solo rammarico, quello di non averlo potuto vedere in consiglio nell'altra parte dell'aula, fra i banchi della maggioranza, o meglio ancora seduto su una poltrona dietro bancone della giunta.
Sono sicuro che avrebbe fatto ottime cose per Merate.
Il futuro comunque può riservare sorprese, le richieste della famiglia e nel lavoro fra qualche anno potranno diminuire. Alessandro, chissà che il tarlo ritorni a roderti dentro per spingerti di nuovo a riprendere il tuo impegno, magari ancora a Merate, magari dalla parte di chi governa.
Lanfranco Consonni