LIBRI CHE RIMARRANNO/54: ''Tettonica'' di Sofia Assarelli e Cristina Portolano

Nei nostri splendidi anni '90 molti maschietti anelavano ad essere David Hasselhoff, ma non per guidare la Pontiac di "Supercar", bensì per correre come Mitch Buchannon insieme a C.J. Parker, alias la maggiorata Pamela Anderson.
Una "Pamela retromarcia", come la chiamano i bulletti del suo borgo minuscolo in Romagna, è la protagonista di questo graphic novel appena uscito per Feltrinelli Comics: Maria Bandini, anni dodici, tette zero. Vita sociale zero per nove dei dodici mesi dell'anno, eccezion fatta per le confidenze con l'amica e le iniziative parrocchiali. Se non fosse che persino le suore sembrano discriminarla per quel famoso problema: "qui dovrebbero ergersi floride colline e invece c'è solo l'inutile vastità della pianura padana". Sono i tre mesi estivi quelli in cui il piccolo borgo si ravviva, con l'arrivo dei villeggianti, perlopiù cittadini che lì hanno la seconda casa, e del loro stuolo di mode e modernità. Arriva "Samu", il suo amico del cuore, e arrivano "le forestiere", Irene di Firenze, Maura di Bologna, Greta di Roma, insieme con le loro fantastiche terze sbocciate.
C'è da entrare nella testa di una dodicenne e capire quanto possa essere impietoso il paragone quando si crede che il fascino di una ragazza risieda nella taglia del reggiseno. Ma anche Samu parrebbe pensarla così, e quindi urge porre immediatamente rimedio. Per questo Maria assolda la sua devotissima nonna Alberta, per recitare rosari non per far scendere la pioggia o per far crescere il grano o per la pace nel mondo, ma per far crescere le tette a Maria. "A una condizione - le dice la nonna -: che ti comporti bene!"
Le preghiere della nonna sembrano miracolosamente avere effetto e sul torace di Maria spuntano due piccoli rigonfiamenti. Ma quando Samu le dà il primo sospirato bacio e azzarda una carezza su un suo seno, la terra sussulta: un terremoto distrugge gran parte del paese. Maria si convince di esserne la causa, per il suo comportamento impudico, e il sismologo giunto sul luogo per i rilievi, che discetta di "tettonica" pare proprio saperlo, che la causa è lei!
Il libro di Sofia Assarelli e Cristina Portolano, "Tettonica" (Feltrinelli Comics, Euro 20,00) gioca con questo calembour lessicale sulla scia di tanti bisticci rodariani, e la premessa è gustosa. Da questo equivoco avrebbe potuto nascere una storia ricca, come la foce di un fiume a delta con tanti bracci: il rapporto con il proprio corpo, la religione tra fede e folklore (Maria diverrà a un certo punto una specie di inconsapevole Bernadette), le amicizie viscerali dell'adolescenza, il percorso difficile, accidentato, spesso comico, della crescita, il rapporto con la nonna ormai molto anziana, la paura per le disgrazie, la dicotomia borgo-città, riflesso e metafora di altre opposizioni più ancestrali, tradizione-modernità, ingenuità-spudoratezza.
Ma, invece che scegliere un braccio e percorrerlo per sfociare in un capolavoro, la storia mi si impantana perdendo slancio nel tenere insieme tutti questi rivoli.
Peccato.
Alla sorgente era pura e gorgogliante: poteva scorrere meglio.
Ciononostante trovo che sia una lettura utilissima per tutte la ragazze coetanee di Maria, e per le loro mamme, anche. Le quali potranno metterci del loro, e sarà insieme un'occasione per ridere e per crescere insieme.

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Rubrica a cura di Stefano Motta
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