Merate: ultimo Consiglio comunale per Alessandro Pozzi poi le dimissioni. Una storia lunga 22 anni fatta di coerenza e impegno
Quella di giovedì 28 aprile sarà probabilmente l'ultima seduta cui Alessandro Pozzi prenderà parte. Nei giorni successivi, infatti, presenterà le proprie dimissioni per lasciare il posto a Marco Giumelli, primo dei non eletti della lista "Cambia Merate - Castelli sindaco" sconfitta alle elezioni del 2019 da "PiùProspettiva - Panzeri sindaco".
"E' una decisione che ho maturato da tempo ma è sempre difficile da attuare".
Lo immaginiamo. Motivazioni?
"Nulla di straordinario, famigliari e lavorative. Sono socio e direttore di un istituto di ricerca di Milano. Negli ultimi tre anni il lavoro è cresciuto molto e lascia poco spazio ad altro. In più con mia moglie abbiamo deciso di trasferirci a Osnago da Pagnano, in una casa un po' più grande".
Torna quindi nel paese che l'ha vista muovere i primi passi in politica
"Sì. Ma senza alcuna volontà di rimettermi in gioco".
Quindi a Osnago non riprenderà l'attività politico-amministrativa?
"No, no, stavolta intendo chiudere definitivamente. A Osnago sono stato in Consiglio comunale per 15 anni, durante cinque dei quali ho anche rivestito l'incarico di consigliere provinciale con Sinistra Ecologia Libertà (SEL). A Merate sono stato eletto nel 2014 e come consigliere sempre di minoranza sono rimasto fino a oggi. Direi che oltre 22 anni di lavoro possono bastare. Considerando anche quanta fatica costa svolgere bene il proprio mandato stando sui banchi dell'opposizione".
Perché non ha atteso la fine della Consigliatura?
"Perché, come ho spiegato al capogruppo Aldo Castelli e ai colleghi in Consiglio, ho preferito dimettermi anzitempo per consentire a Marco Giumelli di maturare un paio d'anni di esperienza, in vista poi delle elezioni del 2024".
Il gruppo consiliare appare ben rappresentato e il suo leader ha una grandissima esperienza da mettere a disposizione di coloro che entrano per la prima volta in Aula.
"Indubbiamente. Però poi spetta a ciascun consigliere documentarsi, approfondire, studiare e non sempre è facile reperire la documentazione necessaria. Fare un'opposizione seria richiede tempo perché ci si deve mostrare preparati come coloro che hanno preso le decisioni. Anzi, di più".
Giovedì il Consiglio comunale dovrà esaminare e poi votare osservazioni e controdeduzioni al piano di gestione della riserva lago di Sartirana. Immaginiamo ci sarà qualche sorpresa.
"Ci sarà una probabile divaricazione in sede di voto come è accaduto nel Consiglio di gestione tra Roberto Perego e me. E' una tema molto soggettivo, con sensibilità diverse. La mia storia personale prende il via dall'ambientalismo, dall'universo dei verdi. E lì sono rimasto, fedele e coerente. Ma ciò non toglie che la visione di Roberto Perego sia altrettanto legittima. Io credo nell'accessibilità limitata per consentire alla fauna di riprodursi e, più in generale, al rispetto della natura nella sua evoluzione. Si può però anche ritenere che non vi siano prove scientifiche atte a confermare che la presenza umana in determinati periodi dell'anno sia destabilizzante. Però osservo che ci sono le norme e le leggi che a mio parere non possono essere ignorate. Peraltro anche nella maggioranza ci sono visioni diverse e in passato sono apparse evidenti con assenze sospette in fase di votazione del precedente piano".
Dunque lei e Perego voterete in maniera diversa.
"Può essere. Ma in ciò non c'è nulla di sorprendente o di negativo. Ricordo che anche Roberto si astenne sulla variante di Prg durante la consigliatura Albani tra il 2004 e il 2009, pur stando in maggioranza. E ciò, al di là del merito, fa premio sulla sua autonomia intellettuale. Credo che per capacità, impegno, tenacia e scrupolo Roberto può essere un ottimo candidato alla carica di sindaco nel 2024".
E il suo, diciamo così, antagonista storico, Andrea Robbiani?
"Guardi, a Robbiani riconosco di aver fatto cose davvero importanti soprattutto per la riserva lago di Sartirana. Il lavoro in corso sui pozzi per creare fonti di approvvigionamenti idrico è senz'altro apprezzabile e anche lo studio sulla modalità di rimozione dei sedimenti. In più gli riconosco di aver tenuto la barra diritta, almeno sino ad ora, sulle limitazioni all'accessibilità alla riserva nonostante l'evidente posizione diversa di alcuni consiglieri di maggioranza a partire da Fabio Tamandi. Certo il confronto con lui non è facile. Anche perché fatica a cercare la collaborazione. Ad esempio le cinque giornate ecologiche sono una sua iniziativa davvero lodevole. Ma ha presentato il calendario senza discuterlo con associazioni e gruppi volontari. Così si trovano sempre in pochi. L'avesse condivisa, l'iniziativa avrebbe avuto più successo, anzi il successo che merita".
Al suo gruppo cosa rimprovera?
"Soprattutto di aver inciso poco sul problema numero uno: il declino dell'ospedale di Merate. Certo è compito della maggioranza e in particolare del Sindaco mettersi alla guida di un movimento sovracomunale per difendere il nostro storico presidio. Al contrario il Sindaco nulla ha fatto e Merate, del resto, continua a perdere la sua centralità nel territorio. Ma anche noi avremmo dovuto e potuto fare di più. Siamo mancati".
Allora giovedì ci salutiamo?
"Sì. E' stato un lungo e entusiasmante cammino. Ma è ora di fermarsi. Certo questo mondo in cui ho dato quello che ho potuto in più di vent'anni mi mancherà, mi mancherà molto".
Claudio Brambilla