Verderio: con Paderno e Robbiate celebrata la Liberazione. Poi festa e mostra in Villa

Le vie di Verderio si sono popolate di cittadini per la giornata del 25 aprile. La Festa della Liberazione, che ricorda la fine dell'occupazione nazista e il crollo del regime fascista in Italia, è stata celebrata questa mattina per le vie del Paese insieme ai comuni limitrofi di Robbiate e Paderno d'Adda. Al termine della Santa Messa il piazzale della chiesa dei santi Giuseppe e Floriano ha accolto il corteo guidato dal Corpo Musicale robbiatese, seguito dalle penne nere e dai volontari della protezione civile dei tre Paesi, le Autorità pubbliche e il sacerdote, don Rino Valente.

Da sinistra Antonella Cagliani, al centro Robertino Manega, e Gianpaolo Villa

L'appena terminata restaurazione del Monumento ai Caduti è stata oggetto del discorso dell'alpino, Giovanni Paolo Oggioni, che ne ha ripercorso in breve la storia: realizzato nel 1921 per volere della famiglia Gnecchi Ruscone e posto nell'area antistante la chiesa parrocchiale. Oggi porta i nomi di 35 soldati di Verderio Superiore morti durante la Prima Guerra Mondiale e quelli di 20 caduti nella Seconda. Il recente intervento di restauro, realizzato in tempi record grazie agli sforzi dell'assessore ai lavori pubblici, Adelio Sala, con l'intero supporto dell'Amministrazione, è stato ricambiato con le parole di gratitudine di Oggioni: "Gli Alpini hanno memoria del passato, di chi ci ha permesso questo giorno, e di chi ha lasciato la gioventù nei campi di battaglia. Vedo che questa memoria si è rinnovata anche nell'Amministrazione che ha deciso di intraprendere questo lavoro di restauro, per questo la ringraziamo molto".

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A prendere la parola dopo l'Alpino è stato il sindaco, Robertino Manega, accompagnato dalla collega di Robbiate, la vicesindaco Antonella Cagliani e dal vice Gianpaolo Villa, che ha sostituito il primo cittadino padernese, Gianpaolo Torchio, impossibilitato a partecipare alla cerimonia in quanto in isolamento per Covid. "Libertà significa anche sapere di poter sperare in un futuro migliore, avere la possibilità di resistere alle difficoltà insieme, tutti uniti" ha detto Manega nel corso del suo discorso. Poi la presa di posizione sulla guerra che si sta combattendo sul suolo ucraino, "La guerra è sempre sbagliata, non esiste una guerra giusta. Libertà, democrazia, uguaglianza, giustizia e pace sono valori fondanti che ogni giorno dobbiamo impegnarci a perseguire con azioni e parole" ha detto invitando all'unione e alla solidarietà nel ricordo "dei morti sia ucraini che russi" nel giorno in cui si commemorano i caduti delle due grandi Guerre.
Dopo la posa della corona di alloro e la benedizione del parroco, don Rino, tutto il corteo si è mosso nuovamente per raggiungere il cippo degli Alpini. Lì è stato deposto l'omaggio floreale e recitata la preghiera dell'alpino, conclusa con la benedizione del Sacerdote.

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Prima di raggiungere Villa Gallavresi, il corteo ha di nuovo marciato fino all'ultima tappa della cerimonia: Piazza Annoni, a ex Verderio Inferiore. Di nuovo si è ripetuta la deposizione della corona di fronte al cippo dei Caduti, e infine la benedizione.
Una volta nel giardino della Villa ex sede del Municipio la Banda ha suonato un ultimo pezzo intanto che le persone hanno iniziato a riempire gli spazi. L'assessore all'Istruzione e allo Sport, Francesco Falsetto, leggendo il suo intervento ha ricordato come questa Festa sia simbolo della resistenza antifascista, non solo come "memoria di liberazione e impegno per la pace, ma come stimolo a un ritorno della politica come capacità di risoluzione dei conflitti". Se è stata una guerra così vicina a scuotere le coscienze e risvegliarci, ha invitato a "rafforzare e unire tutte le forze di pace e di perseguire la via diplomatica affinché l'Ucraina non diventi un nuovo Afghanistan nel cuore dell'Europa".

Come cornice alla mattina di celebrazioni, l'associazione Arci Pintupi, che da sempre organizza una festa in occasione del 25 aprile, ha quest'anno colto l'invito dell'Amministrazione ad organizzarla negli spazi della Villa, dove i volontari del sodalizio, aiutati dai ragazzi della Consulta Giovani padernese, si sono occupati della gestione della cucina e del buffet offerto a fine mattinata. Il presidente di Arci Pintupi, Loïc Traquelet, ha colto questo momento anche per ricordare una persona molto importante venuta a mancare nel marzo del 2020: l'alpino verderese Gino Mapelli, che ha sempre collaborato sia con i ragazzi di Pintupi che con le penne nere. Ha quindi consegnato nelle mani del figlio, Daniele Mapelli, una targa in sua memoria. Infine al piano terra della Villa è stato anche possibile visitare l'esposizione di disegni realizzati dai bambini delle Scuole dell'infanzia e della Primaria di Verderio sul tema della pace e della lotta contro la guerra.

F.Fu.
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