Merate: nel giorno della Liberazione, è la Pace a essere invocata in chiesa e in piazza

Ha improntato il suo discorso sulla Pace e sulla necessità di testimoniarla concretamente nella vita quotidiana, come uomini e come cristiani. Don Luigi Peraboni nella celebrazione eucaristica in occasione della solennità di san Marco e della festa di Liberazione ha focalizzato la sua omelia su un tema quantomai attuale e necessario oggi, con una guerra che da due mesi incombe e non lascia spazio a pensieri di serenità e speranza.

Don Luigi Peraboni


"Nelle letture c'è l'annuncio costante della Pace che è ciò che ha alimentato la prima comunità cristiana perchè rappresenta l'identità di Dio" ha detto davanti alla navata dove hanno trovato posto autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni e del mondo della scuola, semplici cittadini "L'annuncio di Pace non può essere oggetto di discussione per un cristiano, non può essere giustificato con dei "però". Questi "però" se li inventano gli uomini per il loro potere e i loro comodi. Il Dio di Gesù non userà mai la forza, la violenza e la costrizione perchè entra nelle case in punta di piedi. Siamo chiamati come cristiani e come esseri umani a portare la Pace".




Terminata la funzione religiosa il corteo, ritornato ad essere a pieno regime, si è diretto verso piazza degli Eroi con l'accompagnamento musicale della banda cittadina e la "scorta" degli intramontabili alpini, dei labari delle associazioni e una rappresentanza dell'associazione "Studenti con le stellette" (di cui daremo conto in un articolo a parte).



Dopo l'Inno d'Italia con il tributo al Tricolore e l'onore ai caduti, è stata la volta del primo cittadino Massimo Panzeri che nel suo discorso si è soffermato sulla battaglia contro il covid che si apprestiamo a lasciarci alle spalle e, purtroppo, sulla una nuova guerra che da due mesi stiamo ormai vivendo, con persone in fuga ospitate anche in città.

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Il pensiero è andato alle donne e ai bambini che hanno lasciato mariti e papà in Patria a combattere per la Libertà. Un periodo, ha rimarcato il sindaco, dove sono necessari dialogo, unione e solidarietà e dove il compito degli adulti e di chi svolge un ruolo istituzionale e di educatore è quello di trasmettere la conoscenza nel ricordo e nell'omaggio ai caduti che con il loro sacrificio hanno consegnato un patrimonio di valori democratici da preservare.



A chiudere la cerimonia è stato l'immancabile "Bella ciao" intonato anche dai presenti in piazza.
S.V.
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