Merate, commercianti a Tamandi: difende l'indifendibile, siamo tutti noti e col vicesindaco siamo stati a colloquio 40 minuti

La vicenda della richiesta firmata da venti commercianti, veicolata dal sindaco alla presidente della Nostra Mela senza che la stessa, probabilmente, ne avesse fatto richiesta attraverso i canali ufficiali e nel rispetto delle procedure previste per l'accesso agli atti - e rigorosamente applicate a tutti i cittadini - ha una coda tutt'altro che secondaria e si aggancia alle dichiarazioni rilasciate al nostro giornale da Fabio Tamandi, commerciante di via Verdi e consigliere di maggioranza eletto nella lista Panzeri sindaco. Non c'è molto da aggiungere allo scritto delle due commercianti che rappresentano l'intera via Manzoni e parte di piazza Prinetti. L'indifendibile è di una evidenza solare e sfugge soltanto ai cronisti distratti o in mala fede. Il Sindaco ha agito come se fosse a casa propria. E, ne siamo certi, provocando disagio e fastidio anche ai suoi collaboratori diretti. Ora però conta che le richieste dei commercianti siano prese in seria e rapida considerazione. Quindi tocca a Giuseppe Procopio nella duplice veste di vice sindaco e assessore al commercio dimostrare di avere a cuore la questione e di meritare il largo consenso che sempre il commercio gli ha tributato.

 



Carissimo Sig.Tamandi , capiamo bene che Lei si senta in obbligo di difendere una posizione ormai "indifendibile"

La correttezza però è d'obbligo per noi e visto che non abbiamo interessi politici da difendere, i 40 minuti trascorsi nell" ufficio del vicesindaco per presentare oltre che protocollare la lettera, ci  creda, sono più che bastati per identificarci.
Sa bene che tra noi  commercianti ,in una realtà modesta, ci si conosce tutti.

Al termine del nostro incontro , il Vice sindaco ci ha detto che avrebbe consegnato personalmente al sindaco copia della lettera.  Così è stato fatto.
La scorretta gestione della cosa è avvenuta perché il Sindaco ,anziché chiedere un colloquio al Vice in previsione di assumere i provvedimenti ritenuti opportuni, ha inoltrato il testo a una persona esterna al Comune.

Pertanto ci saremmo aspettati di avere almeno delle scuse anziché essere noi a dover raccontare,  per dovere di cronaca, cosa in realtà fosse accaduto.


Arianna Brivio
Ombretta Fumagalli

 

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