Lomagna: la comunità abbraccia don Felice nel suo ultimo viaggio. ''Sacerdote dalla dolcezza naturale velata da tristezza''


Sono stati moltissimi i fedeli che nella mattinata di giovedì 21 aprile hanno gremito la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Lomagna per porgere l'ultimo saluto a don Felice Ferrario, che aveva guidato la comunità dal 1998 al 2007, e che lo scorso fine settimana, nel giorno della Pasqua di Resurrezione, è spirato all'età di 82 anni.


 

"Desidero condividere la preghiera di suffragio e la riconoscenza di coloro che hanno conosciuto, amato e stimato don Felice Ferrario, - queste le parole dell'arcivescovo Mario Delpini lette all'inizio della Santa Messa. -  Ha saputo unire la dedizione gioiosa di mistero a un velo di tristezza, la sensibilità profonda alla sobrietà nelle manifestazioni. È stato un prete, ha voluto esercitare il ministero finché è stato possibile. Ha continuato a pregare, sempre. Ha continuato a pensare. Ora entra nella Pasqua del Signore e contempla per sempre la fonte inesauribile della gioia. In modo misterioso continuerà a pregare per noi, a incoraggiare il nostro tempo. Continuerà a essere prete."

"Le parole che ha scritto l'arcivescovo sono straordinarie, perché mentre venivano lette sentivo ancora più fortemente la nostalgia di don Felice" ha detto monsignor Giuseppe Merisi. "Tutti lo avete conosciuto. Molti hanno ricevuto da lui quello sguardo, quella parola, quell'accoglienza fraterna che hanno fatto di lui un padre. Ci ha guidati verso la fede, verso la conoscenza personale di Dio. Accompagniamo oggi la partenza di don Felice dalla nostra vita terrena. Il periodo liturgico che stiamo vivendo ci aiuta, abbiamo da poco rivissuto attraverso i riti i sentimenti di dolore e gioia che portano con sé la morte e la resurrezione di Gesù. Ho appena avuto modo di leggere questo piccolo libricino che don Felice ci ha lasciato. È proprio come lui: ordinato, lindo, dignitoso e ricco di contenuti. È come se don Felice avesse voluto dire «io rimango»".

Quindi il vescovo ha condiviso un ricordo personale, di quando lui e don Felice erano compagni di seminario: "Durante il tempo della nostra formazione ci siamo trovati a camminare insieme sviluppando un'amicizia personale, ricca e positiva. Il rettore, il futuro cardinale Colombo, ci diede da illustrare i numeri degli alunni presenti in seminario, così lavorammo fianco a fianco per parecchi giorni e ho potuto vivere questo tempo con lui, sempre preciso e attento. Aveva una dolcezza naturale, sempre velata da un po' di tristezza. Così lo immagino oggi all'incontro con il suo Signore: sereno, fiducioso, lieto di aver dato la sua vita e con in serbo le sue domande, quelle che ha fatto a se stesso mentre lo ha servito".

Il saluto della sindaca Cristina Citterio

Presenti alla cerimonia anche il fratello di don Felice, con la moglie e la nipote. Oltre a loro anche alcuni membri dell'amministrazione comunale di Airuno, dove don Felice è stato vicario parrocchiale dal 1968 al 1976. Presente anche la sindaca di Lomagna Cristina Citterio, che ha letto una messaggio per il parroco che ha anche quando ha cessato di guidare la comunità, ha comunque mantenuto incarichi pastorali e ha scelto di trascorrere gli ultimi anni di vita in paese. "Carissimo don Felice, mi trovo a rappresentare, sperando di farlo degnamente, il cordoglio dell'amministrazione comunale, ma anche di la comunità lomagnese che oggi vive la perdita di un uomo che ha svolto un ruolo così importante per Lomagna, un ruolo svolto con dedizione, spirito di servizio e capacità di testimonianza. Mi sembra di vederti ancora mentre ti accingi a riordinare le sedie al termine delle celebrazioni, atto solo apparentemente estetico, bensì più in cerca di un ordine esteriore che aiutasse a mantenere quello interiore, quello dell'equilibrio".

 

In conclusione alla celebrazione don Andrea ha ringraziato la signora Annamaria e tutti coloro che sono stati vicini al sacerdote dal punto di vista medico e umano negli ultimi anni. "Dobbiamo essere sereni per il fatto che don Felice abbia vissuto la sua Pasqua nella Pasqua del Signore. Ci ha lasciati proprio al termine della veglia Pasquale. È stato un bravo sacerdote". 
Alla fine della Messa il feretro è stato accompagnato al cimitero locale, seguito dal primo corteo concesso in paese dopo le restrizioni dovute alla pandemia.  

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E.Ma.
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