Montevecchia: uno stagno in abbandono e accessibile nei pressi dei servizi scolastici

Da depuratore a stagno votato alla didattica per le scuole elementari al completo abbandono. È questa la parabola in declino di un'area immersa nella vegetazione a Montevecchia, che oggi sembra una giungla, tra il sentiero 1 e il sentiero 9 del Parco del Curone. Un punto - tra la zona Fontanile e la frazione Pestalotto - facilmente accessibile al pubblico a pochi passi dal complesso scolastico montevecchino, dalla palestra comunale, dal parco giochi e dal centro sportivo. Ad "accogliere" allo stagno una bacheca di legno vuota e a fianco un cartellone, con il logo del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, affisso sulla rete metallica della cancellata. L'accesso, per quanto non invitante, è di libero attraversamento. Il cancello si presenta aperto.

Per poter appurare di trovarsi nei pressi di uno stagno bisogna addentrarsi tra rovi pungenti, staccionate e panchine in legno che quasi si mimetizzano con il paesaggio circostante. Dunque, a distanza, si può scorgere lo specchio d'acqua, cintato artificialmente. Sulla parete esterna di una piccola costruzione muraria di servizio in passato all'allora depuratore di Montevecchia vi è lo stesso cartello presente all'ingresso, convincente sull'importanza dell'ambiente umido dalle acque ferme e poco profonde. Un habitat in cui si potrebbe apprezzare una variegata vegetazione palustre (ceratofillo, millefoglio d'acqua e piante galleggianti come la lenticchia d'acqua) e una altrettanto ricca fauna acquatica, regno degli anfibi, ma anche di insetti e uccelli. Sia all'interno che all'esterno dell'area recintata ci sono diversi alberi avvolti dall'edera e altri già schiantati al suolo.

 

Fino agli ultimi anni Novanta il sito comunale ospitava un depuratore. Negli anni successivi alla dismissione il Comune, la scuola elementare e il Parco del Curone hanno remato nella stessa direzione per la creazione di uno stagno, lavorando sulla messa in sicurezza dell'area e su interventi per la rinaturalizzazione. La finalità didattica non è mai però stata sfruttata dalla scuola elementare, che pare nel frattempo avesse perso l'interesse per la zona umida.

 

Lo stagno non sembra che possa ambire all'ottenimento di uno status di pregio naturalistico, sia per quella che è stata la sua vita precedente sia perché nel torrente che passa a fianco vengono immessi i troppo pieni del collettore fognario, attraverso delle tubazioni murarie in condizioni precarie.

A segnalare lo stato dell'arte al Parco del Curone e a lamentare anche a Merateonline i rischi per la sicurezza del luogo si è attivato l'ambientalista Vincenzo Campanella. Anche alla luce di tali segnalazioni la direzione del Parco, contattata, ha annunciato che nei prossimi mesi verrà svolta un'opera di pulizia e sistemazione dell'area. E una volta che sarà stato in parte rinnovato l'aspetto dello stagno, si potrà capire se l'amministrazione comunale di Montevecchia sarà interessata a sviluppare un più ampio recupero dell'area. Una primordiale interlocuzione tra Comune e Parco era avvenuta durante la Giunta Carminati, ma non aveva portato ad alcuna concretizzazione. La nuova Giunta saprà raccogliere la sfida?

M.P.
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