Montevecchia: dopo due anni di covid la statua della Madonna torna ad ''abbracciare'' il colle
La processione è partita alle ore 10.00. Come da tradizione, il fercolo è stato trasportato a spalla dai portatori, contraddistinti dalla caratteristica mantella celeste, prestando quello sforzo e quella fatica che sono testimonianza della devozione mariana. Scendendo dalla scalinata composta da 180 gradini, la statua ha attraversato Largo Agnesi e seguito il sentiero che passa a fianco della Villa Vittadini, la via della Cappelletta, fino al congiungimento con via Alta Collina. La processione, accompagnata dai canti della corale parrocchiale e dalle preghiere, è quindi tornata in piazzetta Agnesi.
A circa metà della "scalinata sacra" la statua ha imboccato il percorso laterale dei cipressi, cadenzato dalle sedici edicole della via crucis, realizzate a suo tempo a cura del parroco di allora, don Giuseppe Antonio Villa. Quindi l'ultimo tratto della scalinata e il posizionamento della statua all'esterno del santuario, in contemplazione del paesaggio. Don Luigi ha rievocato durante l'omelia le origini della festa della parrocchia come gli erano state raccontate dal suo vecchio parroco don Giuseppe Sironi, originario di Montevecchia. L'evento è stato fatto ricadere probabilmente a ridosso della Pasqua, secondo questa interpretazione, per far partecipare alla comunione un maggior numero di fedeli, che si erano confessati per la domenica che celebra la resurrezione del Cristo.
Al termine, la benedizione impartita ai fedeli radunati all'esterno. Don Luigi ha lanciato un messaggio di pace per la guerra in Ucraina, ricordando come alcuni locali del Santuario hanno di recente ospitato dei profughi provenienti dalle zone in conflitto.