Merate: presunte lesioni alla moglie. 65enne viene assolto

E' stato assolto il 65enne finito a processo per lesioni personali aggravate nei confronti della consorte alla quale - secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura - avrebbe tirato una sedia e una secchiata d'acqua addosso, procurandole delle ferite. Fatti avvenuti a Merate dove la coppia viveva e che sono stati ripercorsi stamani in tribunale a Lecco al cospetto del giudice in ruolo monocratico Paolo Salvatore.
Alla base dell'alterco fra i due, la richiesta di una modesta somma di denaro (40 euro per la precisione) avanzata dalla moglie al marito e rifiutata da quest'ultimo che - secondo la versione della consorte - l'avrebbe poi aggredita.
Se il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha infatti chiesto la condanna dell'uomo alla pena di sei mesi di reclusione - pur con la concessione delle attenuanti generiche - si è battuto per dimostrarne l'estraneità ai fatti che gli vengono contestati l'avvocato Andrea Artusi, difensore dell'imputato. Ques'ultimo infatti, nella sua arringa, ha messo in luce le discrepanze delle dichiarazioni rese dalla donna, con orari, fatti e persone che rendevano - a suo avviso - l'intero quadro della vicenda poco credibile, o meglio inverosimile.
Ne ha chiesto dunque l'assoluzione per la mancanza di prova in grado di dimostrarne la penale responsabilità (secondo l'articolo 530 secondo comma del codice di procedura penale).
Una tesi difensiva che deve aver convinto il giudice Salvatore che dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha assolto il meratese, evidenziando una serie di discrepanze nella versione resa nella denuncia-querela alle forze dell'ordine, dalla presunta parte offesa.

 

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