Paderno: l’accattivante locandina per i clienti delle case chiuse. C’erano ordine, igiene e libertà. Poi vennero l’ipocrisia e la Merlin

Da tempo fa ormai bella mostra di sé in Via Manzoni a Paderno. I residenti, probabilmente, e coloro che tutti i giorni vi transitano per le spese, probabilmente non ci fanno più caso. Ma lì, sulla bacheca in legno utilizzata generalmente per gli annuncia di carattere meramente ludico o informativo, ce n'è uno che di ludico ha ben altro.
Sono le "Spettanze della stimata casa". In testa al volantino, rigorosamente in bianco e nero come si conveniva all'epoca, c'è una donna con le gambe accavallate, in posa provocante, cosce in vista, introduzione chiara al "bordello" che si intravede alle sue spalle. Sotto, in questo caso riprodotto su foglio di carta ma in origine "stampato" su una piastra in legno, c'è il tariffario completo della stimata casa che altro non è che una casa di tolleranza o di piacere.


I prezzi, espressi in lire, variano a seconda della prestazione e della durata.
Si parte dalla "svelta" 1,10 lire, passando al "servizio" di mezz'ora per 4,80 lire fino ad arrivare alle due ore di permanenze per 12 lire. Per la toilette non si deve più uscire fuori mentre per acqua, sapone e asciugamano si pagano altri 20 centesimi. Insomma servizio tutto completo, con attenzione alle norme igieniche e cercando di offrire il maggior numero di confort possibili ai clienti.
Ma nel meratese c'è traccia di qualche casa di tolleranza? Ufficialmente no, almeno così risulta. Ci sono posti e luoghi che erano noti per gli incontri più o meno clandestini di coppie e fidanzati.
Voci, timide visto l'argomento ma pur sempre attendibili, ne collocano una sotto il ponte di Paderno, assai frequentata dagli "stranieri" della vicina bergamasca e un'altra invece a poca distanza dal San Michele, sull'altra sponde, e a sua volta punto di appoggio per i meratesi.
"Te 'l set. Savev touc 'n duel l'era" ha raccontato un vecio, tenendo bene e a precisare l'estraneità ai fatti e mantenendo, chiaramente l'anonimato "ma nesugn l'è mai naa. Se diseva che gh'era ul pret che girava per cuntrula. Le suta al punt se vedeva un andirivieni de gent. Omen che naven gio' e poi riturnaven su la strada bei cuntent. Magari però naven a fa' una pasegiada...".
S.V.
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