Cernusco: lo storico geometra Danilo Villa in pensione. 4 decenni di servizio in paese
"È stato un periodo di vita intenso che mi ha regalato grandi soddisfazioni. Sono stati quattro decenni in cui i Comuni in generale hanno realizzato molto. L'anno '80 è stato uno spartiacque. Prima l'immagine di Cernusco era ancora ottocentesca - osserva Villa - Non c'erano parcheggi, non c'erano marciapiedi o piste ciclabili. Le strade erano strette. Dopo il decennio degli anni Sessanta, caratterizzato dall'edilizia privata che ha deturpato il paesaggio locale, si è passati alla pianificazione urbanistica e alla realizzazione delle opere pubbliche, che prima erano consistite solamente negli interventi sui lotti di fognatura". Fino agli anni Settanta/Ottanta i due terzi del territorio di Cernusco era ancora di proprietà del conte Lurani Cernuschi, che poi mise in vendita in blocco e non in maniera frazionata, facilitando le operazioni di acquisto.
Un contesto dunque completamente differente da quello attuale, anche a seguito di tutte le pratiche che sono passate per l'Ufficio tecnico. "Sono soddisfatto perché so di aver dato un contributo forte allo sviluppo del territorio in cui ho operato - ammette l'ormai ex geometra Villa - Sono rimasto sempre al Comune di Cernusco perché non ho mai desiderato cambiare, nonostante abbia avuto due o tre occasioni importanti che avrei potuto cogliere". Nel 1982 si era anche iscritto alla Facoltà di Architettura al Politecnico di Milano, che smise di frequentare però l'anno successivo perché non si conciliava con il lavoro a tempo pieno in Municipio. "Sono sempre stato mosso dalla passione che non mi permetteva di staccare la testa dai vari problemi che via via si sono succeduti - aggiunge Danilo Villa - Ho vissuto la professione in modo particolare. La reperibilità ad esempio è stata fuori dalla mia concezione: per me si lavorava cinque giorni di mattina e pomeriggio e in più il sabato mattina al di là di quello che fosse l'orario dovuto".
Quando è entrato a Palazzo Borgazzi il 15 aprile 1981 l'Ufficio tecnico praticamente ancora non esisteva, come era costume del resto per i piccoli Comuni. Le pratiche venivano svolte fino ad allora tramite professionisti esterni. La stanza predisposta era situata dove adesso c'è la sala del sindaco al primo piano. Non c'era il riscaldamento come anche in altre parti dell'edificio che si trovava in una situazione di semi-degrado. Danilo Villa ha dovuto quindi impostare da zero un metodo di lavoro per far funzionare la macchina amministrativa sul versante tecnico-urbanistico. Si sono succeduti cinque sindaci in otto mandati e lo scorcio iniziale del nono. "Ho avuto la fortuna, insieme ai cittadini di Cernusco, di aver avuto sindaci al di sopra della media e tutti riconfermati infatti per un doppio mandato - dichiara Villa - I periodi distinti non consentono di fare paragoni. Un tempo la burocrazia era snella e c'erano meno vincoli. Tutt'altra storia rispetto ad oggi e soprattutto al periodo del Governo Monti che aveva imposto dei bassi tetti di spesa pubblica".
Il fil rouge della carriera è stata la realizzazione del centro sportivo. Nel giugno del 1981 cominciava infatti la costruzione del campo di calcio, che sarebbe stato inaugurato nel settembre dello stesso anno con la partita della F.C. Cernusco con la Primavera dell'Inter. Al 1988 risale invece la pista di atletica e al 1994 il completamento con la tribuna. Più di recente il rifacimento in erba sintetica del campo di allenamento. Con l'affidamento dello studio di fattibilità, nelle scorse settimane l'ultimo tassello della sua carriera e il primo per la Giunta Toto per sognare un palazzetto dello sport in via Lanfritto Maggioni a coronamento del progetto del centro sportivo.
I dettagli della propria esperienza lavorativa sono stati racchiusi da Danilo Villa nel volume "Cernusco 20.20. Almanacco di un paese tra il 2° e il 3° millennio", pensato nel 2017, scritto durante la pandemia e uscito alle stampe il 15 aprile 2021, nel quarantesimo anniversario da tecnico comunale. In esso sono contenuti alcuni aneddoti. I più sentiti sono forse quelli della prima fase: "Erano gli anni della definitiva scomparsa della civiltà agricola di cui conservo dei ricordi molto particolari, ricordi potrei dire d'altri tempi. Tipico il cerimoniale seguito dai vecchi contadini locali che si presentavano all'Ufficio Anagrafe per il rinnovo della carta d'identità; dopo una prima mattinata di lavoro nei campi era costume presentarsi in Comune con il ‘vestito della festa' e l'immancabile cappello che veniva tolto al cospetto dell'incaricato in segno di deferenza" appunta Villa in un frangente del libricino.
"Gli anni più intensi sono stati probabilmente quelli del raddoppio ferroviario che ha comportato per il Comune la realizzazione di numerose opere complementari. Se non ci fosse stata l'occasione del raddoppio ferroviario sono certo che la mancata riqualificazione di piazza della Vittoria, forse l'unico rammarico di questi 40 anni, sarebbe stata risolta dalla Giunta Bagnato" conclude il geometra.
L'esperienza lavorativa di Villa si è arricchita con l'attività in seno all'associazione di categoria, l'UNITEL. È stato segretario della Sezione provinciale Como-Lecco dal 1998 al 2005, divenendone poi presidente dal 2005 al 2013. Dal 2008 al 2012 è stato nella dirigenza nazionale per poi assumere la carica di vice presidente nazionale dal 2012 al 2016. In questi ultimi anni ha mantenuto l'incarico di coordinatore dell'Area Nord di UNITEL. L'obiettivo dell'associazione è di formare e valorizzare la categoria. In 30 anni di appartenenza Villa ha fornito il proprio apporto nell'organizzazione di corsi e convegni. "Una bellissima esperienza di conoscenza e scambi continui con i colleghi provenienti da tutta Italia". Nel periodico trimestrale di informazione dell'UNITEL, che uscirà nei prossimi giorni, ci sarà un messaggio di commiato dell'ex tecnico comunale di Cernusco che si conclude con un'esortazione ai colleghi: "Non lasciate che la burocrazia vi distolga dall'obiettivo primario del soddisfacimento quotidiano dei bisogni dei vostri territori".
Ora Danilo Villa, residente a Montevecchia da quando si è sposato, potrà godersi la pensione che giustamente si immagina lontano dalla professione. Probabilmente sarà sostituito a breve da una collega di un Comune limitrofo facendo ricorso alla mobilità. Per i primi tempi, se ci fosse bisogno, Villa si è detto disponibile a fornire i chiarimenti opportuni per facilitare l'inserimento della nuova figura. Negli ultimi mesi si è tuttavia assicurato di chiudere le pratiche da sistemare e di indirizzare sui binari le più recenti procedure da avviare.